Alle 22.00 a Roma sono terminate le operazioni di voto a Roma per le Primarie Pd del 2016. E’ iniziato allora lo spoglio dei voti che ha visto da subito passare in vantaggio Giachetti. Sulla homepage della versione online de Il Messaggero si parla della vittoria di Roberto Giachetti e del flop dell’affluenza dei cittadini che in quarantacinquemila sono andati a votare. Sempre dal sito del quotidiano arrivano i primi dati che giungono dai Municipi. Nel Municipio I sono arrivati 115 voti per Giachetti e 39 per Morassut, nel terzo a piazza dei Vocazionisti 12 Morassut e 81 Giachetti, a via Camerata Picena 8 Morassut e 27 Giachetti; in via Michelotti 57 Morassut e 75 Giachetti; in via Corinaldo 46 Morassut e 122 Giachetti. Nel Municipio IX a via Castel di Leva vince Morassut grazie a 93 voti e sono 33 per Giachetti, mentre a via Bertani 33 Morassut e 122 Giachetti.



A Roma le Primarie del Pd di Roma non sono state un vero successo. Nel 2013 gli elettori avevano superato i centomila, mentre quest’anno si sono recati a votare circa 43mila persone. Al momento sono stati scrutinati 10 seggi su 193. In testa c’è Giachetti con il 69.7% mentre lo segue con la metà dei voti Morassut 30.3%. Rimangono al momento senza voti Mascia, pedica e Rossi. Si aspettano novità in un percorso in continua evoluzione che vede protagonisti candidati pronti poi ad andare a presentarsi come nuovo Sindaco della Capitale dopo la fine dell’epoca Ignazio Marino. A breve altre novità che potrebbero spostare gli equilibri rispetto a quanto visto. Morassut ha parlato di ”Affluenza bassa”, mentre Giachetti ha commentato con un ”Non male”.



Sbuca una dichiarazione di Ignazio Marino, a suggello di questa grigia domenica romana di primarie del Pd ormai avviate verso la conclusione. Manca infatti poco più di mezz’ora alla chiusura dei seggi dai quali uscirà candidato che correrà per la poltrona del Campidoglio alle prossime elezioni comunali. Favorito è Roberto Giachetti, renziano, dietro di lui Roberto Morassut, della sinistra dem. “Io oggi non ho votato per le ragioni ho già spiegato” ha detto ai suoi supporter, in giornata, Ignazio Marino, secondo quanto riportato da Parlamentonews. “Sto terminando il mio libro — ha spiegato Marino —. Lo devo consegnare domani alla casa editrice per andare in stampa nei prossimi giorni. E chi ha lavorato con me o mi conosce lo sa, sono pignolo: sto controllando parola per parola, virgola per virgola, nome per nome, cognome per cognome. Questa città è una città straordinaria e in questo momento dalle forze della società civile può arrivare il cambiamento. Il desiderio di cambiamento non si ferma, siete voi, siamo noi”. Marino ha già vinto la sfida dell’affluenza: è infatti un miraggio, per l’attuale consultazione, poter eguagliare i 100mila votanti del 2013: alle 18, secondo i dati provenienti dai municipi, i votanti erano vicini ad appena 40mila schede deposte nell’urna.



Sta prendendo sempre più corpo il flop delle primarie del Partito Democratico a Roma. Alle ore 19:30 si sono recati a votare meno di 40.000 elettori, un dato nettamente al di sotto delle aspettative della dirigenza Pd. Quanto meno singolare poi, ciò che è avvenuto in Piazza Pio IX, dove un gazebo è stato chiuso per “carenza” di elettori. A riportare la notizia è “Il Messaggero”, il quotidiano diretto da Virman Cusenza che rilancia il comunicato  dei consiglieri di “Noi Con Salvini” in Municipio XIII Fabbri, Giannini e Di Trocchio:”Alle 16 il gazebo delle primarie del Partito Democratico in Piazza Pio IX è stato abbandonato dagli addetti alle operazioni di voto. Probabilmente la chiusura anticipata del seggio si deve giustificare con la scarsa affluenza dei cittadini che, alle lotte interne del PD renziano, avranno preferito altro“. Un attacco frontale, che peserà come un macigno se, come sembra, queste primarie romane si rivelassero un grande flop.

Dà la colpa alla pioggia il comitato organizzatore del Partito democratico per il flop dell’affluenza alle primarie che devono eleggere il candidato sindaco di Roma. “Difficoltà nella raccolta dei dati a causa maltempo. Decine i gazebo al buio dopo la pioggia”, hanno fatto sapere dal comitato. Il tempo in effetti non è stato clemente con i votanti, e dopo un miglioramento del meteo è tornata la pioggia. Che non può però essere un alibi per giustificare la disaffezione politica verso un partito che non ha ancora ricomposto la frattura del caso Marino, l’ex sindaco chirurgo messo alla porta il 30 ottobre 2015 dal suo stesso partito. Alle 20 sono arrivate le cifre ufficiali del comitato organizzatore: alle 18.30 avevano votato quasi 40mila romani (e non alle 19.30, come abbiamo scritto poco fa nell’aggiornamento che precede; ce ne scusiamo con i lettori). “Nonostante i danni causati da pioggia e grandine, nonostante i generatori bagnati, i nostri straordinari volontari stanno tenendo i seggi aperti per dare a tutti la possibilità di votare. Questa è la passione del popolo del centrosinistra. A tutti loro va il nostro grazie! #6marzo6tu” si legge sul profilo Facebook di Primarie Roma 2016. Ora l’obiettivo degli organizzatori diventano i 50mila votanti, una “quota consolazione” rispetto all’affluenza che inaugurò la corsa di Ignazio Marino nel 2013; allora si recarono alle urne centomila persone.

E’ l’astensione, a quanto pare, il primo vincitore di queste primarie Pd 2016 per l’elezione del candidato sindaco di Roma. Stando ai dati diffusi dai Municipi, alle 19.30 avrebbero votato poco meno di 40mila votanti. Un flop, rispetto ai 47mila elettori che nel 2013 solo alle 14 si erano recati al seggio. Una sonora bocciatura del candidato renziano e della leadership romana del Pd, targata Matteo Orfini? Presto per dirlo, gli elettori però hanno di fatto disertato le urne. Un riferimento per l’organizzazione erano i 60mila votanti alle primarie del Pd a Milano, e infatti “sotto i 50mila sarebbe un flop” aveva detto Morassut pochi giorni fa. A poco è valsa la constatazione di Orfini che alle 9.30 del mattino i votanti avevano già superato i “partecipanti” alle primarie internettiane di M5s.

C’è una partita nella partita nelle primarie di Roma 2016 del Partito Democratico: quella dell’affluenza. Il dato ufficioso diramato dai comitati elettorali per cui alle ore 17:00 avrebbero votato circa 30.000 persone, secondo il comitato del candidato Roberto Morassut è da considerare “non soddisfacente“. Basta pensare che 2 anni fa a sancire la “nomination” di Ignazio Marino come candidato sindaco del centrosinistra al Campidoglio furono in 94mila, un risultato che a poche ore dalla chiusura dei seggi appare difficilmente eguagliabile. Del “problema affluenza” ha parlato anche in mattinata il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, che ne “L’intervista” di Maria Latella, come riporta “La Repubblica” ha dichiarato:”Mi preoccupa la scarsa affluenza perché credo che la democrazia abbia bisogno di partecipazione. Sono molto felice che il partito democratico abbia scelto di rivolgersi ai cittadini è una scelta che fa solo il Pd, ne sono molto felice e orgoglioso. Spero che vadano in tanti a votare. Scegliere un bravo candidato sindaco è un diritto e, credo, anche un dovere perché avere un bravo sindaco in una città è molto importante“. 

Anche due vecchi big del Partito democratico come Massimo D’Alema e Walter Veltroni hanno votato per l’elezione del candidato sindaco del Pd al Campidoglio in queste primarie di Roma 2016. A Piazza Fiume ha votato l’ex sindaco Veltroni, mentre D’Alema ha votato in Piazza Mazzini. L’ex presidente del Consiglio D’Alema, uno dei più accaniti esponenti antirenziani, è sicuramente all’opera per tessere nella città capitolina una rete con la quale preparare l’alternativa a Renzi, a cominciare dal sindaco della più importante città d’Italia: molto difficile dunque che il voto di “Baffino” sia andato a Giachetti, più probabile che D’Alema abbia votato per Roberto Morassut, esponente della minoranza dem. E Veltroni? Assai più indulgente verso l’attuale segretario-premier è l’ex sindaco di Roma. I due condividono senz’altro la “vocazione maggioritaria” del Partito democratico, un elemento che può indurre a pensare che il voto di Veltroni sia andato al “renziano” Giachetti.

La maggiore preoccupazione dei candidati Pd a queste primarie 2016 del Partito democratico è sicuramente l’affluenza alle urne. Antenne tese per capire quale potrebbe essere la “sorte” dei 20mila votanti dichiarati alle 11 di questa mattina dall’organizzazione del Partito democratico. Alcuni sul profilo Facebook delle primarie piddine stimano che sei votanti raddoppiassero entro le 22, ora in cui chiuderanno i 190 punti di voto sparsi per la città, si arriverebbe a 40-50mila votanti, la metà di quelli che nel 2013 votarono per Ignazio Marino lanciando la sua corsa – poi finita male – a sindaco di Roma. In questo caso una scura ombra politica si allungherebbe sulla vittoria di Roberto Giachetti, dato per favorito alla vigilia. Giachetti ha affidato a twitter 8 ore fa la sua unica battuta della giornata: “Ho votato alle #primarieroma, fatelo anche voi. C’è tempo fino a stasera alle 22”. Non è dato sapere fino a punto i romani accolgano l’invito di Giachetti. Sempre sull’hashtag  #primarieroma Stefano Cappellini fa notare che “I dati in arrivo dai Municipi dicono che, a Roma, alle ore 17 hanno votato circa 30mila persone #primarieroma”. Naturalmente si tratta di un dato non ufficiale, per quanto indicativo visto che cita dati provenienti dai municipi.

C’è anche John Travolta al gazebo del Pd per eleggere il candidato sindaco al Campidoglio? Parrebbe di sì: il celebre attore si è presentato nei panni di Vicent Vega a un seggio del Partito democratico. Chissà chi avrà votato, tra Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Domenico Rossi, Chiara Ferraro, Gianfranco Mascia. Probabilmente il nome è scritto nel foglietto che tiene in mano. Un fotomontaggio pressoché perfetto, quello twittato da Riccardo Maggini all’hashtag #primarieroma, in cui si vede il “duro” du Pulp fiction guardarsi intorno, prima (o dopo) il voto, mentre altri simpatizzanti sono in coda intorno a lui. Nessuno però lo degna di uno sguardo. Nel frattempo, si è recato ai seggi anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti come si apprende da Agenparl: “Ho appena votato a @PrimarieRoma a piazza Mazzini. Buon voto a tutte e a tutti!”.

“6 marzo 6 tu che scegli”, è questo lo slogan delle primarie 2016 del Partito democratico per la designazione del candidato a sindaco di Roma. 6 tu che scegli? A patto che la cosa interessi, si potrebbe rispondere. Secondo un servizio di Repubblica, il voto dei sedicenni potrebbe essere un flop. Nel loro video Marco Billeci e Martina Martelloni danno la parola ai militanti del Pd in servizio ai gazebo e dalle loro parole emerge che pochissimi sono i sedicenni iscritti, pochi gli immigrati e gli extracomunitari. Tre i 16enni registrati nel circolo di via dei Giubbonari, centro storico, mentre a Torpignattara per esempio nessun sedicenne si è iscritto a votare. Qualcuno avanza l’ipotesi che rispetto alla domenica di voto delle primarie le informazioni su come votare siano state diffuse con scarso anticipo; un altro fattore potrebbe dipendere dalle regole troppo farraginose, come la preiscrizione entro le 12 di ieri, 5 marzo, per poter votare oggi. Un voto, quello giovane, che a chiunque vinca potrebbe fare molto comodo. Scarsa coscienza politica o indifferenza per il Partito democratico? un bilancio si potrà fare solo a fine giornata, quando chiuderanno le urne. Ricordiamo che sono attualmente in corsa, in queste primarie Pd, Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Domenico Rossi, Chiara Ferraro, Gianfranco Mascia.

Domenico Rossi, candidato a sindaco di Roma in queste primarie Pd 2016 per Centro democratico, ha votato stamattina al gazebo sito in Piazza San Giovanni di Dio, nel quartiere di Monteverde. Lo si è appreso da Agenparl. “Qui a Monteverde c’è il sole — aveva twittato di primo mattino Rossi —, i gazebo sono aperti e tutto è pronto per queste primarie”. Sottosegretario di Stato alla Difesa nel governo di Matteo Renzi in quota ai Popolari per l’Italia, deputato eletto con Scelta civica, Domenico Rossi ha fatto carriera militare, divenendo nel 2008 generale di corpo d’armata e dal 2010 sottocapo di Stato maggiore dell’esercito. Poi la carriera politica, fino alla corsa a candidato sindaco in queste primarie romane 2016 del Partito democratico.

Ironia sui social a proposito dell’affluenza in questo giorno di voto alle primarie Pd a Roma, dove simpatizzanti e militanti del Partito democratico sono chiamati a designare chi vorrebbero sul Campidoglio dopo Ignazio Marino e il prefetto Tronca. Si sfidano Chiara Ferraro, Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Gianfranco Mascia, Stefano Pedica e Domenico Rossi. Così, c’è chi dice che “#PrimariePD scarsissima affluenza. Vertici PD confermano che dalle 13 i voti valgono doppio e servono anche per raccolta punti regali Coop!”. Qualcun altro fa notare “Affluenza in calo alle  #primariePD. Le sezioni con più affluenza sono  #Rebibbia e #ReginaCoeli!” Non manca chi polemizza sull’apertura di Rnzi a Verdini, a proposito della quale Roberto Giachetti ha detto che è un falso problema: “#primariePD  #primarieRoma #PrimarieNapoli @DenisVerdini unico serio candidato del @pdnetwork ! @orfini candida #Verdini!”. Affiora anche qualche simpatizzante di Marino: “un Sindaco a Roma già c’era, da buon marziano aveva individuato i mali di questa Città. Il suo stesso partito lo ha cacciato. #primarieRoma“. Insomma, chiunque vinca dovrà mettere intorno a un tavolo, se vuole governare, le varie anime del Pd.

Siamo al giro di boa di questo unico giorno di voto per eleggere il candidato Pd a sindaco di Roma: favorito sulla carta è Roberto Giachetti, anche se Roberto Morassut potrebbe dare del filo da torcere al candidato renziano. In campagna elettorale Giachetti aveva detto che avrebbe ridato mezz’ora di tempo ai romani, chissà se i romani se la sono già presa per recarsi alle urne in uno dei quasi 200 seggi sparsi per la città. Alcuni big si sono visti al voto di queste primarie Pd 2016, se si eccettuano ovviamente i candidati: ha votato Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica; come ha votato anche Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, come si vede sull’hashtag twitter delle primarie, #primarieroma. Intanto su twitter e Facebook si ironizza sulle code ai seggi.

Arrivano i primi dati sull’affluenza alle Primarie Pd Roma 2016: alle ore 11, come campeggia sul profilo Facebook ufficiale delle primarie del centrosinistra nella Capitale, alle ore 11 hanno votato circa 20mila elettori. Con i seggi aperti fino alle 22, la realtà sta superando le aspettative per ora, con molte file tra i vari gazebo nei municipi capitolini. Giachetti ha già votato e lanciato la prima battuta, “ho votato per l’orso di Mascia, il vero protagonista di questa campagna elettorale“, mentre per ora il problema immigrati non si sta ponendo visto che con il sistema delle pre registrazioni, si sono segnalati finora solo un migliaio di stranieri al voto. Nella notte è giunta la notizia per secondo cui sono andati in scena numerosi casi di atti vandalici contro alcuni gazebo delle Primarie: il commento di Orfini, “hanno rubato alcuni gazebo, in altri casi solo il contenuto, come sedie e tavoli, in ogni caso abbiamo riallestito tutto. Alla faccia di quelli che hanno passato il sabato notte a vandalizare”.

Sono 193 i seggi allestiti nelle strade di Roma a cura di circa mille volontari che oggi saranno a raccogliere i voti dei romani. Si vota dalle 8 alle 22, la sfida è tra Roberto Giachetti, Roberto Morassut e Stefano Pedica per il Pd; Domenico Rossi per Centro democratico, Gianfranco Mascia per i Verdi e Chiara Ferraro, una ragazza autistica. Chi vota deve versare almeno due euro come contributo spese e aderire sottoscrivendolo al programma Linee guida del centrosinistra a Roma. Nella notte si sono registrati atti vandalici contro alcuni gazebo, lo ha denunciato il commissario del Pd Matteo Orfini. Sono stati rubati tavolini e seggiole e altri gazebo danneggiati. Orfini ha anche detto che alle 9 e 30 del mattino era già stato superato il numero dei votanti alle primarie del Movimento cinque stelle.

Il popolo della sinistra oggi a votare in quello che con retorica americanista è stato definito Super Sunday imitando le primarie presidenziali americane che con tutto rispetto hanno ben altro peso soprattutto in termini numerici. Si vota oggi a Roma e a Napoli. Nella capitale seggi aperti dalle 8 alle 22 per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. A Roma il capo del governo sostiene Roberto Giachetti considerato il favorito; contro di lui un altro esponente del Pd Roberto Morassut già assessore ai tempi di Veltroni sindaco; e poi “i cani sciolti” della sinistra come Domenico Rossi, Gianfranco Mascia, Stefano Pedica e la studentessa autistica Chiara Ferraro. 

Il voto delle Primarie Pd Roma 2016 è cominciato e già sul profilo Facebook ufficiale delle primarie del Centrosinistra romano è già stata postata la foto del primo elettore di questo voto che andrà a scegliere, fino alle 22 di questa sera, il candidato sindaco per la Capitale. Si chiama Stefano è ha votato nel VIII municipio ai gazebo del Pd: lui come a ruota tanti altri oggi sono chiamati al voto: in tutta la città sono stati istituiti 190 seggi, tra gazebo, circoli Pd e altre attività affini del Centrosinistra che permetteranno agli elettori romani che volessero partecipare alle votazioni per il candidato sindaco Pd di votare fino alle 22 di questa sera, orario limite per la chiusura delle Primarie. Dal primo municipio fino al quattordicesimo, ogni zona della città vede schierati gli addetti e volontari nei vari punti: la sfida è partita, e anche dagli ultimi sondaggi è sempre più corsa a due tra Giachetti e Morassut, con però un grande favorito che è il renziano di ferro, incardinato anche dalla base del Partito Democratico. Clicca qui per vedere l’elenco completo dei 190 seggi dove votare.

Le primarie Pd Roma 2016 che eleggeranno il candidato che concorrerà per il centrosinistra nelle amministrative del prossimo giugno sono iniziate ed è tanta l’attesa per i risultati delle Primarie Pd Roma fra i militanti e i simpatizzanti che hanno già votato o stanno per recarsi ai seggi. Ma dove voteranno i candidati stessi in lizza per la vittoria alle Primarie Pd Roma 2016? A riferirlo è la versione online de “La Repubblica” secondo cui ad esempio il favorito alle primarie Pd Roma Roberto Giachetti voterà al gazebo del circolo ribelle “Donna Olimpia”; il suo rivale designato Roberto Morassut, voterà alle ore 9:30 al Serafico. Stefano Pedica invece ha dichiarato che voterà alle 10:30 nel suo circolo, in via Pompeo Trogo, alla Balduina. Dove voteranno gli altri tre papabili rappresentanti non è, ancora, dato sapere: ma state certi che la classica foto del candidato che inserisce il suo voto nell’urna, domani non mancherà.

L’ultimo confronto tra i candidati Pd a sindaco di Roma, alla vigilia delle primarie Pd di domani domenica 6 marzo, è andato in onda nella redazione del Messaggero. In studio i candidati alle primarie Pd Chiara Ferraro, Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Gianfranco Mascia, Stefano Pedica e Domenico Rossi hanno cercato di tradurre in poche, incisive battute la città di Roma che vogliono costruire. Una sfida all’insegna dell’accoglienza e della reciprocità, quella Chiara Ferraro, che ha parlato attraverso il padre Maurizio. Roberto Giachetti ha messo al centro del suo intervento i trasporti: metropolitane e mezzi di superficie. Roberto Morassut si è concentrato sul funzionamento della macchina amministrativa, al centro di pesanti polemiche durante la gestione Marino. Stefano Pedica ha detto di volere in giunta Alfonso Sabella; sempre sulla squadra di governo si sono concentrati Domenico Rossi, che ha aperto ad alcuni commissari attualmente al lavoro con il prefetto Tronca, e Gianfranco Mascia. Sostanziale identità di vedute c’è stata tra Morassut e Giachetti sul tema ambientale (chiusura della discarica di Malagrotta), mentre i due si sono scontrati sul ruolo di Verdini e dei suoi: negativo Morassut, che ha concluso ribadendo la necessità di ricomporre la sinistra, più aperto quello di Giachetti, che ha sottolineato come quello di Verdini sia un falso problema. Domani saranno militanti e simpatizzanti del Partito democratico a decidere. clicca qui sul sito ufficiale delle Primarie di Roma

Primarie Pd a Roma domenica 6 marzo: anche gli immigrati, extracomunitari compresi, potranno votare i sei candidati: Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Domenico Rossi, Chiara Ferraro, Gianfranco Mascia. Valgono per loro le stesse regole degli altri cittadini romani: registrazione preventiva presso i seggi — era da farsi entro le 12 di oggi —, residenza a Roma e sottoscrizione al momento del voto delle “Linee guida del centrosinistra per Roma”. Potranno votare anche coloro che alla data delle primarie avranno compiuto 16 anni. Le modalità del voto straniero hanno fatto molto discutere nel Pd. Il partito nazionale inizialmente aveva detto no a immigrati ed extracomunitari per evitare polemiche, Orfini, per queste primarie Pd 2016, ha scelto l’integrazione. Porte aperte dunque, ma con il prerequisito della registrazione per evitare file di rom, come ai seggi delle primarie 2013 che incoronarono Ignazio Marino, e truppe “cammellate”. A orientare il regolamento verso il requisito dell’iscrizione preventiva ai seggi, le primarie di Milano del 6 e 7 febbraio 2016, con i votanti cinesi in fila ai seggi a votare per Giuseppe Sala, anche la loro incidenza si è dimostrata non decisiva, risultando gli stranieri il 4% dei votanti complessivi. 

E’ utile ricordare come si vota domani, domenica 6 marzo, in queste primarie di Roma del Pd per eleggere il candidato sindaco al Campidoglio che verrà eletto nella prossima primavera 2016. Innanzitutto i candidati: Roberto Giachetti, renziano, deputato Pd; Roberto Morassut, anch’egli deputato Pd, è il candidato della sinistra del partito. Stefano Pedica, un passato nell’Italia dei valori, è ora nel Pd; Domenico Rossi, generale dell’esercito, è attualmente sottosegretario alla Difesa nel governo Renzi; Chiara Ferraro, ragazza autistica, si candida per richiamare l’attenzione sulle persone con disabilità; infine Gianfranco Mascia, portavoce dei Verdi. Si può votare domani, dalle 8 alle 22, in 195 siti allestiti in città, tra gazebo e altri seggi. Voterà chi, avendo compiuto 16 anni, è residente nel Comune di Roma e si è iscritto entro le 12 di oggi, 5 marzo 2016, presso le sedi messe a disposizione dal comitato organizzatore. Per votare occorre versare 2 euro e sottoscrivere le “Linee guida del centrosinistra per Roma”. Il vero nemico di queste primarie romane del Pd? L’astensionismo, che ovviamente colpirebbe i candidati favoriti.

Giachetti-Morassut, dovrebbe essere questo il vero duello delle primarie Pd Roma 2016, stando alle premesse della vigilia: candidato “renziano” contro candidato della sinistra dem, una delle ultime carte che la minoranza Pd potrebbe giocare in un comune importante come Roma, la prima città d’Italia, per riorganizzarsi, fare quadrato con i posti che contano e arginare il Giglio magico di Matteo Renzi. “Il mio percorso politico è legato a #Roma e la mia candidatura è un’apertura a sinistra e a le forze che amano la città” è uno degli ultimi tweet di Morassut; Riduzione della Tari ai più virtuosi, una presa di posizione a favore dei nuovi diritti, una stoccata a chi vorrebbe aprire il Pd a Verdini (“Non so gli altri candidati, ma io mi sento onorato di non avere il sostegno di #Ala #primarieRoma). E’ questa l’ultima attività social — su twitter — di Morassut, romano, classe 1963, cresciuto politicamente nella Fgci, la federazione dei giovani comunisti, poi consigliere comunale a Roma nel 1997, secondo solo a Massimo D’Alema. Morassut può annoverare una esperienza politica amministrativa di primo piano, proprio a Roma, la città che domani, sfidando Giachetti, ha l’ambizione di guidare. Dal 2008 è stato deputato. Un endorsement a Roberto Morassut in vista delle primarie Pd di domani 6 marzo per eleggere il candidato sindaco di Roma è venuto da Alessandra Cattoi, braccio destro del sindaco Ignazio Marino fino alla fatidica dimissione in massa dei consiglieri Pd del 30 ottobre 2015 che fede decadere il chirurgo-sindaco. “Domenica sarò a Milano per un impegno preso in precedenza — queste le parole della Cattoi riportate dal Messaggero —, non so se riuscirò a rientrare in tempo per votare. Ma nel caso voterei Morassut perchè è più vicino alla mia visione di città e più affine al modo con cui ho vissuto il mio mandato”. Una vera e propria investitura, che si tratterà di capire quanto decisiva. 

Non è molto attivo su Twitter Roberto Giachetti, il candidato favorito sulla carta a queste primarie Pd Roma 2016. L’ultimo tweet risale a 4 ore fa e riguarda il caso della discarica di Malagrotta, uno delle questioni più urgenti da affrontare per chi vuol essere sindaco di Roma. Malagrotta è la discarica più grande d’europa, due anni fa è stata chiusa, Alemanno aveva chiesto di metterla in sicurezza, il problema è che quando le precipitazioni aumentano i veleni contenuti nella discarica rischiano di esondare con l’acqua e disperdersi nella zona circostante. E’ ovvio che quindi il tema sia sensibile anche per i candidati del Pd a sindaco di Roma, Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Chiara Ferraro, Gianfranco Mascia e Domenico Rossi. Questo il tweet di Giachetti: “Sulla discarica di Malagrotta non si torna indietro. È stata chiusa e resta chiusa. Ora serve una bonifica ambientale”. Giachetti, nato a Roma nel 1961, ha militato dapprima nei Radicali, di cui ancora conserva la tessera, e poi nel Pd. Dal 1993 al 2001 è stato capo staff di Francesco Rutelli quando questi era sindaco di Roma. Eletto alla Camera nel 2001, Giachetti ha prima sostenuto il Pd a “vocazione maggioritaria” di Walter Veltroni, poi, eletto nuovamente alla Camera nel 2013, si è schierato con Matteo Renzi. Un vero e proprio programma per Roma Roberto Giachetti non lo ha formulato, annunciando invece che sarà messo nero su bianco in caso di vittoria alle primarie Pd di domani domenica 6 marzo. Giachetti ha preferito girare la città, andando a vedere di persona i problemi dei cittadini. “Quello che mi divide da @RMorassut — ha twittato — è che mentre lui parla in radio di Verdini io vado dove i romani denunciano caos”. 

Roma, primarie Pd 2016 al via: da domani mattina alle 8 i romani possono, previa registrazione, votare l’esponente Pd che vorrebbero mandare al Campidoglio alle prossime elezioni comunali. Ultimi tour de force elettorali per i candidati Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Chiara Ferraro, Gianfranco Mascia e Domenico Rossi. Molte le polemiche all’indirizzo della gestione organizzativa, targata dal commissario al Pd romano Matteo Orfini, della corrente dei giovani turchi. Tra queste, quelle sul circolo di Donna Olimpia, che non sarà seggio delle primarie perché escluso dal commissario Orfini – anche se questo ha replicato al circolo, motivando l’esclusione -, alla scelta di votare il candidato Pd in un solo giorno (domenica 6 marzo) invece che in due, come alle recenti primarie milanesi. Roberto Giachetti però ha deciso che voterò proprio al circolo Donna Olimpia. Domenica, dopo le 22, si saprà l’esito di quella che Ignazio Marino, dagli Stati Uniti dove si trova attualmente, ha definito “consultazione farsa”. Dopo l’esito, atteso per domenica sera, l’ex sindaco Marino potrebbe svelare quali sono le sue prossime mosse. Permane l’attesa di sapere come e quanto potranno essere incisivi, sull’esito del voto, i suoi simpatizzanti, che alcune voci hanno accreditato pari al 12 per cento. Va detto che una sfida l’ex sindaco Marino l’ha vinta: quella dell’affluenza. E’ difficile infatti che quella di domani possa eguagliare i 100mila votanti che incoronarono Marino nel 2013. 

Non sarebbero primarie senza polemiche e quelle del Pd Roma 2016 non fanno eccezione: l’ultima miccia prima del voto di domani, domenica 6 marzo 2016, riguarda il circolo “ribelle” Donna Olimpia. Lo storico circolo romano è stato escluso dalla lista dei seggi elettorali; il commissario del Partito Democratico a Roma, Matteo Orfini, come riporta “Roma FanPage” ha motivato così la decisione:”Il circolo di Donna Olimpia non lo ha chiuso la federazione, ma una di quelle correnti che hanno rovinato il Pd e che ha deciso di trasformarlo da luogo aperto a sede inagibile per i militanti del Pd. Arrivando addirittura a impedire a centinaia di militanti di riunirsi“. La risposta piccata del circolo è arrivata tramite un comunicato rilanciato da “Repubblica.it”:”E’ ovviamente una provocazione che vuole umiliarci perché abbiamo osato opporci a scelte fatte senza discussione e confronto, prima riguardo la sfiducia al sindaco della capitale, poi alla riorganizzazione del partito che chiude e accorpa circoli senza aver messo mano alle correnti e ai loro capibastone, ben saldi al proprio posto e al lavoro in queste primarie. Contro la scelta vergognosa di non riconoscerci come seggio, anche stavolta risponderemo con il nostro metodo terremo aperto il circolo invitando i cittadini a votare per chiunque vorranno e offriremo loro cappuccino e cornetto contro la prepotenza. Una colazione democratica, per ribadire che noi vogliamo essere al fianco del nostro partito per vincere le elezioni comunali contro la destra, che ha già devastato Roma, e contro l’inconcludente e becero populismo dei grillini. Non ci costringeranno a scegliere la linea dell’arroccamento perché Donna Olimpia rimarrà il circolo dell’inclusione, della partecipazione, delle scelte libere e dell’elaborazione. A noi sta a cuore Roma e nella battaglia per ridarle dignità ci saremo: Orfini se ne faccia una ragione“. Nel frattempo Roberto Giachetti, indicato da molti come il favorito della competizione, come riporta la versione online de “Il Corriere della Sera”, voterà proprio al gazebo del circolo “ribelle”.

Le Primarie Pd Roma 2016 che si svolgeranno domani, domenica 6 marzo, costituiranno un importante banco di prova per valutare lo stato di salute del Partito Democratico. Come riporta la versione online de “Il Messaggero” non sono stati fatti troppi proclami rispetto al numero di elettori attesi al seggio, ma se è vero che non è molto probabile ripetere l’exploit del 2013, quando in 94mila attestarono la vittoria di Ignazio Marino, questa volta viene indicata a quota 50.000 votanti il numero sotto cui cercare di non scendere assolutamente per evitare che si parli di Primarie romane “flop”. Del resto a Milano, in condizioni certamente meno complicate, a votare si sono recati in 60.000: ecco perché negli ambienti del Pd romano la prudenza è d’obbligo.

Le Primarie Pd Roma 2016 si terranno domani, domenica 6 marzo, chiudendo questa campagna elettorale per il candidato sindaco del centrosinistra dalle molte ombre e poche luci: programmi affrettati e non ancora conclusi, 6 candidati con poche possibilità di visibilità, se non per Giachetti, il favorito renziano, e Roberto Morassut, il leader romano della minoranza dem del Partito Democratico che tenta la corsa al dopo Marino in un clima non ideale. In queste ultime ore di campagna elettorale, la questione del voto straniero hanno agitato, come per le Primarie milanesi, la base del centrosinistra. Il presidente del partito, nonché commissario romano Marteo Orfini ha deciso nella giornata di ieri sera un ultima regola che mancava nelle scorse primarie romane: «Abbiamo introdotto una regola che non c’era nel 2013, l’obbligo della pre registrazione. Chi vuole partecipare al voto di domenica deve pre iscriversi alle primarie entro le 12 di oggi sabato 5 marzo 2016 e poi andare a votare in un seggio speciale. Questo scoraggia la partecipazione “cammellata” o non consapevole, in passato abbiamo visto le file di rom, spero che non si verificheranno più anche perché non abbiamo avuto fino ad ora pre registrazioni di questa entità». Deciso da tutto il partito, riuscirà questa norma in extremis a modificare il problema truppe cammellate per i cittadini stranieri nella Capitale? Nell’attesa di questo e delle ultime ore di campagna elettorale, vi ricordiamo che sarà possibile seguire tutti gli sviluppi e i risultati in tempo reale con la diretta sul sito ufficiale delle Primarie di Roma del Partito Democratico: mentre tramite lo streaming video preparato dal Pd, potete trovare tutte le info riassunte sulla giornata di Domenica con il Centrosinistra al voto, basta cliccare il pulsante > qui sotto a fondo pagina.

Nche a Roma si tengono le Primarie Pd 2016 per scegliere il candidato sindaco del Centrosinistra: la lotta nella Capitale è tra i candidati Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Chiara Ferraro, Gianfranco Mascia e Domenico Rossi che proveranno a conquistare gli ultimi voti utili per diventare il candidato unico sindaco alle Elezioni Amministrative di Primavera. Ricordiamo che anche per questa consultazione, come per le altre, possono votare tutti i residenti di Roma dai 16 anni in su e che abbiano sottoscritto la Carta dei Valori delle Primarie del Centrosinistra. Dovrà essere dato a titolo di contributo la tassa di due euro per ogni elettore: per tutti le informazioni sulle primarie a Roma, clicca qui sul sito ufficiale delle Primarie di Roma.