Beppe Grillo dà la comunione: sì avete capito bene, i livelli di furbizia pubblica di questo comico-fondatore di un movimento politico salgono dopo mesi di apparente “sonnecchiamento”. Scandalo clamoroso, polemiche e dichiarazioni roventi nel mondo politico dopo il caso-choc del leader M5s che al termine del suo spettacolo nei teatri (Grillo contro Grillo) andata in scena ieri sera a Torino, ha dato ai dirigenti pentastellati e ai candidati delle prossime amministrative una sorta di eucarestia. Ma cosa davvero è successo? Camicia mimetica blu e azzurra, una ciotola in mano e il gesto tradizionale dei preti cattolici durante ogni assemblea liturgica: «questo è il mio corpo», l’imbocco e le risate del pubblico. Ora il giudizio potremmo dividerlo in due: stracciarsi le vesti per un gesto ai limite del blasfemo con relative polemiche per i candidati sindaco coinvolti (Chiara Appendino, M5s Torino) e per l’affronto alla Chiesa cattolica e a milioni di fedeli in Italia; dall’altra la furbizia, perché evidentemente non è un gesto capitato ingenuamente ma preparato da tempo per poter far parlar di sé. Disgustoso, senza dubbio, ma il fattore forse più interessante è quello di capire il perché abbia voluto alzare così l’interesse sul suo show, con una modalità altamente discutibile ma che evidentemente avrebbe creato scandalo ai quatto venti. Reazioni dell’ala cattolica del Pd, con Luca Lotti: «provo disgusto per la indecorosa sceneggiata di Grillo e dei parlamentari M5s (senatore Alberto Aiuola), da padre mi domanda se sia giusto ironizzare su quello che per me è un sacramento. Da cittadino mi domando come fanno a essere credibili quesi signori che stanno riducendo la politica ad un teatrino». Addirittura Stefano Esposito, Pd, denuncia su Twitter “sono una setta pericolosa”: ma chi ha ragione? Il valore sottolineato da Lotti forse è da preservare ma non in quanto valore, altrimenti ha ragione Grillo, visto che ormai si può ironizzare su molti “cosiddetti valori” tradizionali senza che nessuno gridi allo scandalo. Il punto è se quel gesto richiama qualcosa di ben più che un valore, ma un qualcosa di vivo che tiene memoria di una fede personale e collettiva allo stesso tempo di molti italiani: per Grillo il successo del gesto è arrivato, politicamente probabilmente vuole rilanciare la propria immagine di “provocatore” dopo qualche accusa di troppo di essersi ammorbidito o retrocesso. Il successo del significato invece si può dire che abbia avuto lo stesso “grande” risultato?