E’ stata presentata oggi a Milano la lista del Partito Democratico per le elezioni comunali 2016 che si terranno il prossimo 5 giugno. In lista ci sono quattro assessori uscenti della Giunta Pisapia: Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali, Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici, Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità e Marco Granelli, assessore alla Sicurezza. Come si legge su Lettera 43, nell’elenco sono presenti anche numerosi consiglieri uscenti tra cui Milly Moratti, moglie dell’ex presidente dell’Inter Massimo. Tra i candidati pure esponenti di comunità straniere a Milano: Ismail Maryan, somala, e Sumaya Abdel Qader, sociologa che fa parte del coordinamento delle associazioni islamiche di Milano e Monza. Questa mattina il candidato sindaco per il Centrosinistra Giuseppe Sala è stato contestato durante una visita nel quartiere Lorenteggio-Giambellino da un gruppo di antagonisti di area anarchica No Expo.
E’ confronto anche sui social network tra i candidati sindaco di Milano alle elezioni comunali 2016. Stefano Parisi, candidato del Centrodestra, batte Giuseppe Sala, candidatao del Centrosinistra. A sostenerlo è, come riporta la Repubblica, Reputation Manager, azienda che si occupa di reputazione di aziende e personaggi pubblici. E’ stato realizzato uno studio, “Osservatorio sulle elezioni amministrative 2016”, da cui emerge che “Parisi ha un indice reputazionale positivo di 10 punti, su una scala di 100, mentre Sala ha un indice negativo, addirittura di – 23,6”. I dati dell’indagine si riferiscono al periodo dal 6 al 18 aprile e sono stati presi in considerazione i commenti sui social network relativi alle loro interazioni online. Reputation Manager, si legge sempre sul quotidiano, ha analizzato anche il web sentiment, cioè il pensiero degli utenti in relazione a quanto espresso dai candidati. Parisi batte Sala pure in questo caso “con un sentiment positivo che va oltre il 53%, mentre quello negativo è fermo al 24,7%. Di tutt’altro tipo i dati registrati sull’ex commissario unico di Expo per il quale il sentiment positivo è solo al 18,6%, mentre è oltre il 60% la reazione negativa degli utenti”.
Le elezioni comunali 2016 stanno gettando per il caso romano una luce grigia e sempre più fosca sul centrodestra che invece di arrivare ad una unione, poi replicabile in forma nazionale – come invece stanno riuscendo a fare a Milano con Stefano Parisi – si sta riducendo in una lotta fratricida tra la nuova generazione Salvini-Meloni e la “vecchia guardia” Silvio Berlusconi e Forza Italia. La questione romana si allarga e il destino di Guido Bertolaso e della sua candidatura a sindaco di Roma rischia di prendere vie molto più legate a schemi nazionali che locali: ieri Giorgia Meloni e Matteo Salvini dalla Terrazza del Pincio hanno lanciato la campagna elettorale per la conquista del Campidoglio mentre dentro Forza Italia ancora non si decide. Abbandonare Bertolaso al suo destino? Farlo dimettere e puntare su Marchini? Oppure tornare sui propri passi e riunirsi tutti con Meloni, ma masticando amaro per un abbassamento di capo non proprio da Berlusconi; il rebus è apertissimo mentre le giornate scorrono e il 5 giugno non è poi più così lontano. «Le nostre porte sono aperte a tutti ma non aspettiamo più nessuno» ha detto Giorgia un po’ delusa dal mancato guizzo del Cavaliere e non da meno Matteo Salvini che tira dritto sui “resti politici” di Berlusconi. «Silvio ha alcuni pessimi consiglieri che rischiano di rovinarlo. Lui è bravo a far di conto ma a fianco c’è qualcuno che vuole farlo perdere. Chi non appoggia la Meloni aiuta Renzi e chi aiuta Renzi non sarà alleato della Lega». Altro che apertura, qui si sente puzza di clamoroso ultimatum: cosa farà Berlusconi?