Altri referendum, altri voti, Europa sotto torchio: gli ultimi sondaggi politici elettorali che arrivano dal fronte europeo raccontano di una nuova protagonista, l’Olanda e di un voto che potrebbe mettere in difficoltà l’impianto europeo. Non sarà un referendum oca quello del 2005 dove si bocciò la Costituzione Ue, eppure questo voto sugli accordi di associazione Ue-Ucraina rischia di dare una buona spallata verso l’Europa. È una consultazione non vincolante in cui, in sostanza,a viene chiesto di approvare o respingere l’intesa tra Europa e popolo ucraino entrata in vigore l’1 gennaio in maniera provvisoria, dopo il via libera dei due Parlamenti. Quell’accordo è stato il casus belli dell’intero caos con la guerra Russia-Ucraina ancora in atto, sebbene il silenzio mondiale sia sospettosamente omertoso; agli olandesi, che sono arrivati al voto per la presentazione di 450 mila firme (ne bastano 300mila in Olanda per indire un referendum), la vera percezione di questo voto passa per un aprire ancor dai più la comunità europea ad un nuovo stato, orientale, come Kiev, oppure chiudere in maniera netta la frontiera Ue. Secondo il sondaggio di Ipsos, il 48% degli interpellati ritiene che il voto con eventuale vittoria del sì sia l’anticamera ufficiosa per ingresso dell’Ucraina in Europa, mentre solo il 17% ritiene che l’accordo sia prima di tutto commerciale. Al momento poi, la maggioranza degli olandesi sembra orientata verso il no, con socialisti e nazionalisti che per una volta navigano verso la stessa parte, con Geert Wilders che guida il forte gruppo del No a questo accordo.



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