Dopo gli attacchi terroristici avvenuti lo scorso 22 marzo a Bruxelles gli italiani temono che anche il nostro paese sia nel mirino. A rivelarlo sono gli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 a riguardo. La rilevazione è stata realizzata a fine marzo dall’Istituto Euromedia Research per il programma di Rai Tre Ballarò, condotto da Massimo Giannini. Al campione di italiani è stato infatti chiesto “Lei ha paura di un attacco terroristico in Italia?” E le risposte degli intervistati sono state in maggioranza per il sì: il 78,5% ha affermato di temere un attacco terroristico in una delle città del nostro paese mentre solo il 15% ha risposto in maniera negativa, sostenendo di non avere paura. Infine un 6,5% degli elettori intervistati non ha risposto al quesito.



Riguarda il caso della morte di Giulio Regeni uno degli ultimi sondaggi politici elettorali 2016. La rilevazione è stata condotta dall’Istituto Ixè per la trasmissione Agorà in onda su Rai Tre. Al campione di elettori intervistati è stato chiesto “Parliamo del caso Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto. Secondo lei si arriverà mai alla verità?”. E gli italiani hanno risposto in maggioranza no 68%. Solo il 25% ritiene invece che si arriverà alla verità, non sa il 7%. Il giovane ricercatore italiano è stato ucciso al Cairo, in Egitto, ma ancora il caso è avvolto nel mistero. Negli ultimi giorni sono arrivate al quotidiano La Repubblica lettere anonime nelle quali si sostiene che sia coinvolto nell’uccisione di Giulio Regeni sia il generale Khaled Shalabi, capo della Polizia criminale e del Dipartimento investigativo di Giza.



Nuovo appuntamento con i sondaggi politici, stavolta riguardanti una questione che travalica i confini nazionali. Londra, 6 apr: continua il consenso per la continuazione dei rapporti del Regno Unito con l’Unione europea (UE), che è sostenuto dal 44% dei britannici; un punto in più rispetto a quelli che vogliono uscire, secondo un recente sondaggio condotto da l’azienda ICM. Gli indecisi continuano a rappresentare il 13% del campione statistico preso in esame, consistente in circa 3.000 persone, interpellate un paio di mesi prima del referendum che definirà le future relazioni tra il Regno Unito e l’UE, previsto per il 23 giugno. Uno studio, condotto dalla società di sondaggi YouGov, mostra anche una differenza di un punto percentuale tra i sostenitori di Brexit (38%) a coloro che desiderano rimanere in Europa (39%). Intanto, i sostenitori dell’idea di lasciare l’UE, sostengono che tale decisione consoliderebbe l’indipendenza del Regno Unito e consentirebbe di aumentare il controllo dell’immigrazione, nonché le performance economiche della nazione. Tuttavia, un recente studio condotto dalla Confederation of British Industry (CIB) ha previsto che Brexit potrebbe costare al paese 145 miliardi di dollari in quattro anni e la perdita di circa 950.000 posti di lavoro.

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