“Nelle settimane scorse ho letto una ridda di nomi che francamente non avevano riscontro come se io volessi mettere qualche amico a capo dei servizi: in un Paese civile e normale — dice il premier — quando si tratta di fare le nomine degli alti vertici istituzionali si scelgono le personalità che hanno comprovata esperienza nei settori. La politica rivendica la facoltà di fare le nomine ma di farle con un criterio di trasparenza totale: sono totalmente istituzionali, non ci sono cordate, c’è un meccanismo per cui esce il capo e ci va il vice, ai servizi va il capo della Polizia…”. 



Chiara la strategia di Renzi dunque: nessun favoritismo, nessuna combine, nessun progetto oscuro, solo i vice al posto dei vecchi capi. Peccato che i vice fossero tali perché riflesso della vicinanza col presidente del Consiglio, primo fra tutti il generale Toschi già ai vertici della guardia di Finanza in Toscana. Amico suo e del mitico Carrai…



Già. Della nomina dell’amico Marco Carrai, suo amico e presidente dell’Aeroporto di Firenze Spa, a consulente per la cybersicurezza. Renzi dice di augurarsi che accetti la nomina: “Spero non abbia cambiato idea. Spero che accetti di lavorare con noi. Se accettasse la sua qualità della vita peggiorerebbe, per via del blind trust che dovrebbe fare e per tutti i soldi che perderebbe. Ma quella di Palazzo Chigi migliorerebbe”. 

Il premier si è lamentato di come sia stata trattata la nomina della stampa: “I fatti separati dalle opinioni”. “Ci conosciamo da dieci anni. Ho chiesto a Carrai di darmi una mano nel settore del Big Data — dice Renzi rispondendo a una domanda — spero che non abbia cambiato idea. Io no, spero che venga a lavorare con noi. Si sta parlando delle nomine di staff, spero che lui accetti di venir a lavorare con noi”. Infine una dichiarazione che sembra un appello: “Spero che Carrai non si sia stancato di leggere il suo nome nel modo in cui l’avete dipinto. Naturalmente la libertà è la bellezza dell’informazione, ma la realtà è la realtà. I fatti separati da opinioni ed in questo periodo ho letto molte opinioni e pochi fatti”.



La nomina dovrebbe arrivare a breve: “La prossima settimana procederò a delle variazioni nel mio staff a Palazzo Chigi come opportuno fare. Nello staff ci sono grandissimi professionisti e altri stanno arrivando. Voglio sia chiaro che c’è differenza tra le nomine istituzionali e le nomine di staff che sono collaboratori del presidente del Consiglio corrente e lasciano quando il premier se ne va. Succede così in tutto il mondo e solo da noi viene una potenziale confusione tra questi due ruoli”.

Pansa, da capo della Polizia a capo del Dis, il generale Parente da vice a capo dell’Aisi, il prefetto Gabrielli da Roma a capo della Polizia, pisano, e il generale Toschi da vice a capo della Guardia di finanza. Tutti passaggi istituzionali? O tutti passaggi che delimitano il nuovo perimetro di azione del nuovo capo della politica di sicurezza in Italia, Marco Carrai. Da vice Renzi a capo. Tutto istituzionale.