Alle elezioni comunali di Roma 2016 prende parte nell’agone politico dello scontro anche Alfio Marchini che entra ufficialmente “a gamba tesa” contro la favorita alle Amministrative Virginia Raggi. Il candidato di centrodestra durante il forum all’Ansa ha illustrato i suoi programmi, ha lanciato frasi che resteranno nella memoria sulla questione unioni civili (“se divento sindaco non celebrerò unioni gay”) e poi si scaglia contro la candidata grillina che ha rinunciato di partecipare al confino su Sky in onda giovedì 12 maggio. «È indegno che sfugga ad ogni tipo di confronto, pensate cosa succederebbe se fossimo in America e una candidata sfuggisse così ai confronti. Una mancanza di rispetto per i cittadini, andare in tv a recitare una parte che ti scrivono a Milano non è una roba seria invece, i romani non vogliono una presentatrice televisiva ma un sindaco». E poi lo stesso Marchiani sottolinea tutte le presunte contraddizioni della Raggi, “prima abbassa le tasse, poi no, dice olimpiadi no, poi olimpiadi sì. Quando parla a ruota libera dice un sacco di fesserie”. Si attendono, evidentemente, reazioni a queste dure parole del candidato col sostegno di Forza Italia.



Roma con le elezioni comunali 2016 regala ogni giorno spunti in più non solo per la battaglia verso il Campidoglio ma per conseguenze di carattere nazionale che le mosse dei protagonisti muovono di continuo. Oggi è Giorgia Meloni che reagisce dopo alcuni notizie che la davano vicino al ritiro per motivi di salute, la pancia cresce, la gravidanza va verso il termine: «Ci tengo a dirlo, non intendo minimamente ritirarmi, anche perché siamo già al ballottaggio. Mi batto contro la notizie di un mio imminente ritiro messa in giro ad arte da chi mi considera temibile». Niente ritiro dunque e centrodestra che ora dovrebbe rimanere con il duopolio Marchini-Meloni verso la strada delle Amministrative nel prossimo 5 giugno: «se c’è qualcuno che si deve aggrappare alla speranza che io stia male, quel qualcuno è messo male, lui sta male». Che si riferisca a Berlusconi in persona? Questo non si sa, di certo ormai è difficile negare che la leadership nel centrodestra non sia motivo di ulteriore campagna elettorale qui a Roma: di questo però alla lunga, e in realtà, già adesso, gli avversari potrebbero avvantaggiarsi nei sondaggi. Raggi e Giachetti proseguono nella sfida in area “sinistra” mentre su lato destra Marchini sta effettivamente portando via qualche voto alla Meloni.



La situazione attorno alle elezioni comunali di Roma 2016 è tutt’altro che semplice con le varie posizioni in campo dei candidati che vivono momenti assai diversi e spesse volte confusi. Su tutti la situazione a tratti imbarazzante delle liste collegate a Stefano Fassina che hanno visto il blocco da parte dell’organizzazione elettorale romana per via di vizi di forma nelle firme (mancano le date in molte firme apposte per il sostegno alla candidatura). Fassina intende andare avanti, con il ricorso presentato che porterà a fari riammettere alla corsa per il sindaco di Roma le liste collegate a Sinistra Italiana e Sel ma la base del partito grida all’incomptenza di alcuni settori dello stesso movimento un tempo di Nichi Vendola. «Il comitato elettorale di Stefano Fassina ha dimostrato drammaticamente su questa vicenda di essere del tutto inadeguata. Facessero altro», a dirlo è il candidato presidente di Municipio nell’VII alla Garbatella, cuore di Sel che rimane in corsa per questo municipio solo perché aveva liste civiche ulteriori a quelle bloccate. Per Andrea Catarci «il comitato elettorale ha un unico lavoro, se non è in grado di farlo, questi compagni dessero un contributo in altra forma». È caos interno a Sel, mentre sugli altri fori continua la campagna elettorale tra Raggi, Marchini, Giachetti e Meloni. a sparigliare le carte ci pensa una professionista in questo campo, Alessandra Mussolini che a ruota libera parla dei candidati nella sua Roma. «Marchini ha una storia di sinistra? Era il discorso che faceva la Meloni per mettere un veto su Marchini. Alla fine io tentavo di unire il centrodestra, perché noi tutti insieme potevamo vincere al primo turno. Ma la scelta di Berlusconi di appoggiare Marchini può andare anche al di là dei confini di Roma. Una mossa che ha sparigliato le carte. Salvini vuole fare il leader? Deve avere pazienza, se si sta insieme si fanno scelte comuni». Secondo la Mussolini in queste Elezioni Comunali a Roma il vero “nemico” da combattere è il candidato “dai mille voti e nessuno, Roberto Giachetti, sembra uno che passa di lì a casa. La Raggi invece vuole costruire una funivia e gli piacciono gli asinelli come a Giachetti. È una bella coppia, forse ha sbagliato schieramento”.

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