Fa ancora discutere la presunta incandidabilità alle elezioni comunali 2016 a Milano del candidato del Partito Democratico Giuseppe Sala. Nei giorni scorsi infatti il settimanale Panorama ha sostenuto che Sala non sarebbe candidabile perché non si sarebbe mai dimesso dalla carica di commissario del Governo per Expo 2015. Il diretto interessato aveva risposto così, come riportato da Tgcom24: “Come non mi sono dimesso? C’è una mia lettera del 15 gennaio, protocollata il 18. Se vogliamo essere precisi ho firmato anche il bilancio pochi giorni fa. E nessuno ha avuto nulla da dire, sono atti formali che si fanno. Siamo alle accuse surreali ormai”. Oggi però il Movimento 5 Stelle ha depositato un ricorso urgente al Tar per fare chiarezza sulla vicenda. Si legge sempre su Tgcom24 una nota del M5s: “Il MoVimento 5 Stelle è da sempre per la legalità e il rispetto delle regole. In quest’ottica, dopo la denuncia della stampa circa la presunta incandidabilità e quindi ineleggibilità di Giuseppe Sala, abbiamo ritenuto doveroso rimettere la questione agli organi competenti”.



E’ polemica tra i candidati sindaco alle elezioni comunali 2016 a Milano sulla proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano di votare anche lunedì 6 giugno. Come riporta Il Giornale, dopo le dichiarazioni di Alfano, si sono espressi i vari candidati. La proposta è condivisa dal grillino Gianluca Corrado: “Una scelta di questo tipo consentirebbe certamente una maggior affluenza, e quindi maggior democrazia sostanziale”. E anche da Stefano Parisi che sostiene di averlo “già nella precedente visita del ministro Alfano, l’ho detto anche al presidente del consiglio Renzi e credo che sia giusto, quello è un weekend di ponte, almeno diamo la possibilità ai milanesi di votare”. Contrario invece Giuseppe Sala che ha affermato: “Non è una buona idea. Dobbiamo lavorare per ridurre un po’ i costi e penso che chi vuole votare, posto che si voterà fino a tardi, può tornare prima, non mi sembra un grosso problema”.



Le liste di Stefano Fassina sono state escluse dalle elezioni comunali 2016. L’esclusione è stata confermata ieri sera dal Tar del Lazio con una sentenza con la quale è stato respinto il ricorso delle liste. Le elezioni amministrative sono previste in oltre 1300 comuni, tra cui anche Roma e Milano, il prossimo 5 giugno. Le liste del candidato sindaco di Sinistra Italiana nella Capitale erano state respinte dalla commissione elettorale per vizi formali “non sanabili”: in alcuni casi mancava la data nei moduli di presentazione mentre in altri (solo per alcuni municipi) è stato invece usato un modulo vecchio. Stefano Fassina, sul proprio profilo Twitter, ha commentato così la decisione sull’esclusione delle sue liste per le prossime elezioni comunali 2016: “Rammarico per sentenza Tar che esclude nostre liste. Non ci fermiamo. Siamo convinti delle nostre ragioni, ricorreremo al Consiglio di Stato” (clicca qui per leggere) 



Si avvicinano le elezioni comunali 2016: mancano infatti tre settimane al voto per le amministrative. Domenica 5 giugno gli elettori saranno chiamati alle urne in oltre 1300 comuni per eleggere sindaco e consiglieri comunali. Le elezioni comunali 2016 interesseranno anche la capitale d’Italia Roma e vari capoluoghi di regione tra cui Milano, Bologna, Napoli, Torino, Cagliari, Trieste. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, chiederà al governo di intervenire affinché si possa votare, alle elezioni comunali 2016, oltre che la domenica anche il lunedì. E questo non solo per il primo turno in programma il 5 giugno ma anche per gli eventuali ballottaggi che si terranno due settimane dopo, domenica 19 giugno. In quel caso il ministro Alfano proporrà il voto anche per lunedì 20 giugno. Il responsabile del Viminale, a margine di un appuntamento elettorale organizzato dalla lista Milano popolare, ha infatti annunciato ieri: “Proporrò al governo di votare anche lunedì, sia il 6 sia il 20 giugno. Spero che il governo dica di sì”.