Danno un giudizio negativo gli elettori dell’attuale amministrazione di centrodestra a Varese. E’ uno dei risultati degli ultimi sondaggi politici 2016. La rilevazione è stata condotta da Swg per il Partito Democratico che ha voluto indagare sul gradimento dei varesini sul sindaco e la giunta. Al campione di elettori è stato chiesto: Lei ritiene molto, poco o per niente efficace l’operato dell’attuale sindaco di Varese Attilio Fontana?” E le risposte sono state: poco efficace 44%, abbastanza efficace 42%, per niente efficace 10%. Per solo il 4% dei cittadini l’operato del sindaco uscente è stato molto efficace. Seconda domanda è poi stata: “Lei ritiene molto, poco o per niente efficace l’operato dell’attuale amministrazione comunale?” E anche in questo caso le risposte sono state in maggioranza negative: poco efficace 52%, abbastanza efficace 37%, per niente efficace 8%. Solo il 3% degli elettori intervistati ha riposto molto efficace.
Per quanto riguarda le elezioni comunali a Varese, secondo gli ultimi sondaggi politici 2016, è in testa Davide Galimberti (Centrosinistra). La rilevazione è stata condotta da Lorien Consulting per il Partito Democratico unione comunale Varese. Al campione di elettori sono stati posti due scenari. Per il primo scenario agli elettori è stato chiesto: “Le leggerò i nomi di alcuni candidati sindaco e liste che potrebbero presentarsi alle elezioni del comune di Varese. Quale voterebbe?” E le risposte sono state in maggioranza per Davide Galimberti (PD, Progetto Conc., Lista Galimberti, Varese 2.0) con il 39,5%. Seguono Paolo Orrigoni (LN, FI, Orrigoni Sindaco, FdI, Popolo della Fam., Mov.Libero) con il 35,8%, Stefano Malerba (Lega civica “Bavaresi”) al 11,8%, Alberto Steidl (Mov.5 Stelle) con il 10,1%, Andrea Badoglio (Varese civica) all’1,3%, Flavio Pandolfo (Sinistra per Varese Futura) con il 1,2%, Gennaro Gesuito (Rivoluzione Cristiana) allo 0,2%, Francesco Marcello (Riva destra) allo 0,2%. Da segnalare il 6,6% di elettori che dichiarano che non voteranno e il 20,5% di indecisi. Per il secnodo scenario al campione di elettori è stato chiesto: “Le leggerò una differente ipotesi di candidati e liste. Quale voterebbe di queste?” Anche in questo caso le risposte sono state in maggioranza per Davide Galimberti (PD, Progetto Conc., Lista Galimberti, Varese 2.0) con il 44,7%, poi Paolo Orrigoni (LN, FI, Orrigoni Sindaco, FdI, Popolo della Fam., Mov.Libero) con il 38,7%, Stefano Malerba (Lega civica “Bavaresi”) al 13,3%, Andrea Badoglio (Varese civica) all’1,4%, Flavio Pandolfo (Sinistra per Varese Futura) con l’1,6%, Gennaro Gesuito (Rivoluzione Cristiana) allo 0,2%, Francesco Marcello (Riva destra) allo 0,2%. Gli indecisi in questo caso sono stati il 23,1% e gli elettori che hanno dichiarato il non voto il 6,8%.
In periodo di sondaggi politici elettorali in vista delle Amministrative 2016, tutti gli scenari e gli sforzi dei partiti sono orientati alla campagna elettorale e le indicazioni che arrivano dai centri di ricerca e studi sul voto risultano molto utili anche per orientare le ultime scelte programmatiche o di comunicazione. Nel caso suddetto studiato da Eumetra Monterosa l’indicazione offerta dagli ultimi sondaggi mostrano un elemento piuttosto particolare: in vista del referendum britannico sulla Brexit (l’uscita o meno del Regno Unito dall’Europa) è stata rivolta questa domanda ad un campione di italiani. «vorrebbe che un referendum sullo stare o meno nell’Unione europea venisse indetto anche in Italia?». Ebbene, interessanti le indicazioni fuoriuscite con i partiti, specie la Lega Nord, potrebbero rivendicare in qualche modo il risultato; il 44% degli intervistati infatti sarebbe del tutto concorde con un referendum in stile “Brexit”, un tasso molto più alto rispetto a qualche anno fa. Sempre Eumetra ha mostrato come la fiducia nella Ue è decresciuta in maniera verticale negli ultimi mesi: oggi siamo al 27%, nel 2005 era il 64%, nel 2008 era al 60% e nel 2010 al 57%, ma niente a che vedere con il crollo nel biennio 2015-2016. Il 62% ancora resta fedele all’Ue e ha dichiarato che in un voto referendario esprimerebbe parere positivo nel rimanere in Ue, ma resta quel dato molto alto di contrari che magari potrebbero crescere nel caso effettivamente venga posto un referendum del genere. L’impressione è che il risultato della Brexit non avrà ripercussioni solo sul Regno Unito ma anche in tutti i paesi europei, e l’Italia, purtroppo o per fortuna, è in prima linea.