A Roma è sfida Raggi-Giachetti, con la candidata di M5s che al primo turno si posizionerà in testa per poi vincere al ballottaggio con il 57,2% contro il 42,8% del candidato del Pd. A Milano invece Sala e Parisi sono rispettivamente al 37,2% e al 36,4%, mentre al ballottaggio le previsioni sono pari a 50,6% e 49,4%. Sono i dati forniti da Carlo Buttaroni, sociologo e politologo, nonché presidente di Tecnè, per le comunali del 5 e 19 giugno prossimo. A Napoli per l’esperto è in testa de Magistris, mentre a Torino la sfida tra Fassino (Pd) e Appendino (M5s) sarà decisa al ballottaggio.
Partiamo da Roma. Quanti voti prendono al primo turno i principali candidati?
La Raggi è al 29,9%, Giachetti al 24%, Meloni al 19%, Marchini al 17,4%, Fassina al 5,1% e altri 4,6%.
Secondo lei al secondo turno chi vince?
Vince Virginia Raggi. Contro Giachetti, vincerebbe con il 57,2% contro il 42,8%. Contro Marchini, prevarrebbe con il 54,1% contro il 45,9%, contro la Meloni con il 54,8% contro il 45,2%.
E se al ballottaggio si formassero delle alleanze?
Ritengo molto difficile che ci siano delle alleanze palesi. E’ più facile che gli elettori scelgano autonomamente per chi schierarsi.
Quanti sono gli indecisi a Roma?
Noi abbiamo stimato un’astensione del 36,4% e un 11% di indecisi. Quelli che non si esprimono sono dunque intorno al 47%.
Che cosa può smuovere questo 47% che non si esprime?
Intanto molti di questi sono persone che non vanno mai a votare, o che comunque hanno già deciso di astenersi. Un ruolo importante rispetto al risultato finale lo svolgeranno sicuramente i candidati con la ricerca delle preferenze. Servirebbe inoltre una campagna elettorale fondata su un pensiero e un’idea della città.
Questi ultimi 15 giorni possono fare la differenza?
Le ultime due settimane saranno fondamentali, perché i cittadini sono più portati a collocarsi o quantomeno ad orientarsi. Certo possono giocare ancora una partita importante, ma devono decidere di farlo. In questa campagna elettorale, rispetto alle precedenti, mancano proprio una visione d’insieme o un’idea forte.
A Milano invece come siamo messi?
A Milano ci troviamo in una situazione di sostanziale equilibrio. Sala è in leggerissimo vantaggio, con il 37,2%, seguito da Parisi con il 36,4%: siamo quindi abbondantemente dentro al margine d’errore. Corrado (M5s) è al 18,6%, Rizzo (SI) al 5,2% e altri al 2,6%. Nel capoluogo lombardo gli astenuti sono un po’ meno, pari al 28,9%, e gli incerti il 7,5%.
Al secondo turno chi vincerà?
Sala è al 50,6% e Parisi al 49,4%. Siamo ancora lontani dal ballottaggio, e soprattutto con una differenza così limitata che noi la forniamo soltanto per una questione strettamente numerica. In realtà i due candidati sono proprio in equilibrio.
Chi al primo turno vota per Corrado e Rizzo, al secondo chi sceglierà?
Questa è una partita ancora tutta da decidere. Quello di M5s è un elettorato che al ballottaggio sembra orientarsi in gran parte verso l’astensione, e anche quelli che sceglieranno di andare a votare si divideranno a metà tra i due candidati. Questo è un elettorato che o vota M5s o difficilmente torna al voto per un altro candidato.
Infine quali sono le sue previsioni per Napoli e Torino?
A Napoli la partita sembra volgersi più favorevolmente verso De Magistris. A Torino abbiamo il sindaco uscente Fassino sfidato dalla Appendino (M5s), che sta andando molto bene sia pure con un po’ meno slancio rispetto all’inizio.
(Pietro Vernizzi)