Il silenzio elettorale è cominciato ma i sondaggi politici 2016 sono stati comunque prodotti fino al 20 maggio, scadenza ultimo dello stop prima delle Amministrative: la situazione in molte città italiane è sul filo del rasoio, anche se paradossalmente la città più complessa e con la campagna elettorale più “scalcinata”, vede una e una sola favorita al primo e finora anche al secondo turno. È Virginia Raggi, candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, che ha raccolto più consenso che polemiche e quindi si candida, stando ai numeri, ad essere eletta dalla maggioranza dei cittadini romani votanti. Il punto è proprio qui, che in tanti ancora hanno manifestato l’astensione o l’indecisione di fronte al sondaggio e da qui i rivali devono ripartire in questi giorni per recuperare terreno. Stando ai sondaggi elettorali di Tecnè per Rti Mediaset sulla città di Roma, il possibile ballottaggio tra la Raggi e il candidato supportato da Berlusconi, Alfio Marchini, finirebbe in questo modo: al 54,1% la grillina, 45,9% l’ex oppositore della Giunta Marino. Il gap tra i due si è ridotto ma resta ancora in vantaggio la bella candidata M5s: altissima l’astensione, circa il 44%, mentre gli incerti sono sul 14,8%.
Amministrative a Milano, gli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 prodotti prima dello stop elettorale a poche settimane dal voto consegnano una situazione molto intricata sotto la Madonnina: sorpassi e controsorpasso tra i due favoriti alla vittoria finale, Giuseppe Sale e Stefano Parisi. A livello di coalizioni al voto, la situazione vede un piccolo vantaggio ottenuto solo nell’ultima settimana dal centrodestra che, con la campagna elettorale di Parisi in giro per la città, vede un picco negli ultimi 7 giorni: stando ai dati dei sondaggi di Tecnè, a Milano Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra raccolgono il 36,9, rimanendo davanti al Pd e al centrosinistra che pur avendo recuperato nell’ultimo mese (lo scorso 11 maggio la situazione vedeva 38% contro 36,3%) ancora rimangono in svantaggio con il 36,6%. Al primo turno al momento sembra esserci partita sostanzialmente pari tra Parisi e Sala che sono supportati da una coalizione al momento in salute: il Movimento 5 Stelle si attesta invece al 19%, con la Sinistra Italiana a che non va oltre il 4,9% e tutti gli altri partiti che insieme raccolgono un basso 2,6%. Situazione complessa che dovrebbe quasi certamente avverrà risolversi nel ballottaggio a due settimane dal voto 5 giugno: decisivi, peseranno lì le scelte dei cittadini milanesi grillini, con l’ipotesi che Sala sia da questo punto di vista leggermente avvantaggiato sul rivale ex city manager come lui, Stefano Parisi.