Si fa sempre più incandescente il clima sul referendum costituzionale d’ottobre 2016. Mancano ancora oltre quattro mesi al voto e già sono scoppiate le polemiche politiche tra sostenitori del sì e del no. Secondo quanto riferito da il Messaggero, 184 tra accademici, giuristi e costituzionalisti, hanno firmato il manifesto per il sì al referendum istituzionale, da ieri online sul sito “Basta un sì”. Il manifesto sostiene: “Dopo anni e anni di sforzi vani il Parlamento della XVII legislatura è riuscito a varare con una larga maggioranza – quasi il sessanta per cento dei componenti di ciascuna Camera in ognuna delle sei letture – una riforma costituzionale che affronta efficacemente alcune fra le maggiori emergenze istituzionali del nostro Paese”. Ecco poi quali sono i punti positivi del ddl Boschi: il superamento dell’ ‘anacronistico bicameralismo paritario’, una differenziazione dei procedimenti legislativi tra Camera e Senato; una razionalizzazione dei poteri delle Regioni; ‘un potenziamento del sistema delle garanzie’; un riequilibrio dei poteri normativi del governo; una riduzione dei costi della politica.



Il referendum costituzionale d’ottobre 2016 rischia di sfociare sempre di più in una guerra a colpi di personalismi. Dopo che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha legato il futuro della sua esperienza politica all’esito della consultazione, anche il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto mettere la faccia sul referendum. In seguito alle tante prese di posizione di quanti ad ottobre voteranno No in nome della difesa della Carta Costituzionale, l’ex inquilino del Quirinale ha infatti deciso di entrare in “tackle” facendosi garante egli stesso della bontà della riforma. Presente alla presentazione della mostra “Gramsci. I quaderni del carcere ed echi in Guttuso”, organizzata alle Gallerie d’Italia, come riporta Rai News, Napolitano non ha voluto commentare le frasi contestate del ministro Maria Elena Boschi secondo cui un vero partigiano dovrebbe votare sì al referendum, ma ha precisato:”Ci vuole libertà per tutti e nessuno può però dire ‘io difendo la Costituzione votando no e gli altri non difendono la Costituzione’, perché questo mi offende, reca anche a me una offesa profonda“. Parole, anche queste, destinate a fare discutere.

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