Il periodo dei sondaggi politici elettorali 2016 è complicato dal silenzio elettorale che in sostanza vieta la pubblicazione di nuove indicazioni e intenzioni di voto dopo il 20 maggio: in questo momento dunque non si può comprendere come le ultime novità in campo politico abbiano modificato o influenzato la coscienza elettorale italiana anche se con i dati pubblicati prima del divieto sono interessati le prospettive che si aprono nei prossimi mesi di battaglia su referendum costituzionale e nuove riforme. Il Partito Democratico, se si votasse a maggio, vede salire la propria percentuale fino al 32%, mentre per i primi mesi del 2016 era andato sempre più in calo fino ad andare sotto la soglia del 30%. Stando ai sondaggi di Swg pubblicati lo scorso 18 maggio, il primo partito d’Italia rimane ancora il Pd, con il gap che aumenta sulla seconda forza, ovvero il Movimento 5 Stelle. Al terzo posto troviamo una Lega Nord in leggero calo, al 14,5%, incalzata da Forza Italia che negli ultimi giorni di campagna elettorale potrebbe aver recuperato addirittura già del 12% degli ultimi dati che abbiamo in mano. Sotto quota 10% troviamo invece Fratelli d’Italia al 4%, Sinistra Italiana al 4,2% e Nuovo Centrodestra al 3,8%, in ascesa rispetto ai partiti estremisti.



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