Potrebbe essere anticipato a inizio ottobre il voto per il Referendum costituzionale d’ottobre 2016, previsto per metà mese. Ancora non c’è la data ufficiale della consultazione confermativa della riforma costituzionale ma il governo Renzi sarebbe al lavoro sull’ipotesi di anticipare il referendum ai primi giorni del mese, prima del 4. A darne notizia è l’Huffington Post che ne spiega i motivi. Qualche giorno fa il presidente della Consulta ha annunciato che la Corte si riunirà per l’ammissibilità dei ricorsi presentati contro l’Italicum il 4 ottobre. E questa decisione rischia di non essere un elemento neutro in piena campagna per il Referendum costituzionale d’ottobre 2016 che si dovrebbe tenere, secondo quanto ipotizzato, fino ad oggi a metà mese. Dunque il governo sarebbe al lavoro per anticipare la consultazione di ottobre. I tempi tecnici per farlo ci sarebbero anche se si tratterebbe di farlo di corsa (clicca qui per leggere tutto)



La battaglia è partita e la lunga corsa al Referendum costituzionale d’ottobre 2016 è cominciata con i primi colpi ad effetto: prima Renzi lancia la campagna in pompa magna da Firenze, attirandosi ancora di più il distacco dalla minoranza dem che non ha riferito l’eccessiva “personalizzazione” del voto referendario e poi le parole importanti di Napolitano al Corriere della Sera che di fatto celebrano l’unità di intenti sulla riforma costituzionale firmata dalla Boschi, con qualche distinguo. «La dottrina “perfezionista” è una posizione insostenibile, perché il No comporterebbe la paralisi definitiva, la sepoltura dell’idea di revisione della Costituzione». Secondo Napolitano la prima parte della nostra Carta è intoccabile mentre la seconda, sull’ordinamento della Repubblica, ha presentato da subito “gravissime fragilità”. Renzi non avrebbe dovuto dare questa accentuazione politica personale, ma solo un ipocrita può dire che se ci fosse un rigetto su una questione così importante il Governo non ne risentirebbe pesantemente». Intanto importante il dato che arriva dagli ultimi sondaggi effettuati da Demos sul voto per il referendum di ottobre, aggiornato ad oggi, dopo le prime polemiche di questi giorni: se si votasse oggi gli italiani al 58% sceglierebbero il Sì, mentre il 42% boccerebbero il ddl Boschi e con esso il governo Renzi. Il problema per il giovane premier è arrivare con questi dati anche ad ottobre, e la corsa si fa davvero lunga con la minoranza interna che promette battaglia forse anche su questo tema.



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