Nell’ultimo confronto tv avuto ieri sera per le Elezioni Comunali Roma 2016, scintille si aspettavano tutti e scintille sono state sugli schermi di Sky Tg24 con il faccia a faccia per le Amministrative romane: c’erano i maggiori protagonisti e favoriti alla vittoria, che non si sono risparmiati nella parte finale qualche frecciatina o accusa diretta. Prima di tutte, Virginia Raggi ha affilato i coltelli attaccando Giorgia Meloni: «Onorevole Meloni, ora che si vergogna del suo passato fascista, prendendo 13 mila euro al mese come parlamentare, perché non si é dimessa candidandosi? La doppia poltrona le serve come paracadute se va male?». Risposta immediata e altrettanto diretta della candidata di Fratelli d’Italia, «Il taglio dello stipendio lo risolvo andando a fare il sindaco che come si sa guadagna molto meno che un parlamentare. Si dimetteranno invece i parlamentari M5S venuti a commissariarla con lo staff? Perché Di Battista non si è candidato a sindaco?». Ma è un Raggi-show anche conto Alfio Marchini che le chiede provocatoriamente “perché non il M5s non fa più riunioni in streaming da un paio di anno e il 60% dei comuni da voi amministrati hanno problemi di onestà?”. «Mi viene da ridere, facciamo sempre riunioni in streaming lei non si è mai visto in Campidoglio in tre anni. Vogliamo riportare onestà, coerenza e trasparenza nelle istituzioni e questo spaventa tutti». Della serie, se volevate lo scontro, eccovi accontentati.
A 4 giorni dal voto per le Elezioni Comunali Roma 2016 la sfida si fa serrata e programmi elettorali tornano all’attenzione dei cittadini che si apprestano ad indicare su chi puntare per il rilancio necessario e urgente della Capitale d’Italia. L’agenzia Agi ha posto un interessante serie di domande ai maggiori candidati per il Campidoglio su vari temi della città romana, con le risposte richieste e arrivate in un lancio spot, un tweet di 140 caratteri insomma. Il tema più gettonato è quello più volte dibattuto, il settore trasporti, traffico e le buche nelle strade, veri flagelli per cittadini dell’Urbe: per la Raggi, “trasporti pubblici, traffico e buche. Risposta: Più ciclabili, bus e preferenziali. Un biglietto a consumo ritagliato su esigenze romani. Poi sicurezza strade e rispetto dell’ambiente”. Per Giorgia Meloni, «Rifare le strade con i privati: lavori in cambio di pubblicità. Un tpl migliore: più mezzi e corse, bigliettaio e tornelli non scavalcabili». Il candidato e vincitore delle Primarie Pd, Roberto Giachetti puntata tutti sulle bici, con tram e corse per i bus: «appalti più grandi e intelligenti per la manutenzione delle strade. Concludere la metro C è una priorità». Chiude Alfio Marchini, con «Metro C fino a Colosseo e con fondi risparmiati 6 nuove linee tram. Imprese che chiudono buche responsabili anche della manutenzione».
All’indomani del confronto tv per le elezioni comunali 2016 a Roma uno tema in realtà su tutti infiamma queste ultime ore di campagna elettorale e non riguarda né i programmi né le polemiche tra i candidati: la Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi ha espresso ieri ufficialmente la novità dei 14 impresentabili, la lista dei nomi di coloro che nelle liste di tutta Italia non possono candidarsi perché con legami ad ambienti mafiosi o con carichi pendenti in Tribunale. I nomi dei 14 impresentabili ancora non sono stati pubblicati ma riguardano di per certo, secondo l’Antimafia, 7 persone candidate a Battipaglia e una sicuramente a Roma: si tratterebbe di candidati tutti appartenenti a liste civiche e non dentro ad alcun partito. Eppure la notizia è bastata per gettare timori e dubbi sulla campagna elettorale dei candidati romani che hanno visto ripiombare l’incubo di Mafia Capitale. Secondo il membro della Commissione Antimafia di Sinistra Italiana, Celeste Costantino, «emergono alcuni casi nel sesto municipio di Roma. Alcuni mesi fa presentai una relazione su quel municipio che imponeva un approfondimento su un territorio difficile della capitale. I fatti ci hanno dato ragione perché i casi che emergono sul VI municipio sono casi gravi che lanciano un campanello di allarme da cogliere e di cui bisognerà tenerne conto», come annunciato ai cronisti al termine della conferenza stampa di Rosy Bindi. Ecco le accuse importanti annunciate dalla stessa Costantino sul sito di Sinistra Ecologia e Libertà: «Il controllo delle liste del VI Municipio della capitale, prosegue la deputata di SI, ha individuato ben tre casi: Antonio Carone (Viva L’Italia con Tiziana Meloni) è risultato incandidabile viste le 8 condanne definitive, tra cui una per ricettazione; Giuliano Antonio (Lista Storace Marchini Sindaco) è risultato fuori dal codice di autoregolamentazione antimafia perché condannato in primo grado per tentata estorsione e Domenico Schioppa (Iorio Sindaco) condannato per detenzione d’armi qualora eletto andrebbe sospeso in base alla legge Severino». Ci dovranno essere ora tutte le verifiche del caso per attuare pure no decisioni in merito e per capire soprattutto se effettivamente vi sono gli elementi per procedere da parte della Giustizia o se invece si tratta di elementi non fondati o non veritieri nei confronti dei candidati suddetti. Resta comunque un’ombra di inquietudine che ancora aleggia su Roma e questa non è a prescindere una buona notizia.