Attesa per il secondo turno, mentre gli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 su Milano vedono ancora partita apertissima tra Sala e Parisi, quantomeno vengono confermati i dati pre-primo turno. Mentre non possono essere pubblicati nuovi sondaggi in ottica ballottaggio, è interessante andare ad osservare i dati e le analisi del voto milanese pubblicaste da D’Alimonte per il Sole 24Ore, scoprendo come anche in vista del secondo turno il peso del passato e delle recenti amministrative torni di grande attualità. Nel confronto con il 2011 la fedeltà degli elettori che votarono per Moratti e Pisapia, viene analizzata dai sondaggi e dati D’Alimonte, scoprendo che ben il 63% degli elettori della Moratti hanno confermato il voto al centrodestra, scegliendo dunque Parisi, mentre un buon 20% ha scelto Sala. Ma il dato più interessante arriva dagli elettori del centrosinistra: chi aveva votato Pisapia si è ora astenuto al 31%, mentre solo il 48% ha confermato il voto scegliendo Sala. In ottica ballottaggio questo dato potrebbe essere interessante visto che Sala è orientato in vantaggio proprio per i voti che arriverebbero dagli elettori ex pisapiani o di Basilio Rizzo di Sinistra Italiana, ma con questi dati analizzati forse qualcosa potrebbe cambiare.
Mentre si avvicinano i ballottaggi, i sondaggi politici elettorali che vengono pubblicati in questi giorni – fermo restando che non possono mostrare dati inerenti al secondo turno per il silenzio elettorale – riportano analisi del voto sulle principali città al voto due settimana fa per il primo turno. I sondaggisti sembrano averci preso, dunque graziati dalla mannaia anti-rilevazioni, specie nelle città di Napoli e Torino, dove Fassino e de Magistris erano e sono stati confermati dagli elettori come i primi candidati per numero di voti. Qualche tirannia di orecchie deve essere fatta su Roma e Milano, con Sala che era dato più in vantaggio su Parisi, ma tutto sommato nelle piazze torinesi e napoletane si può dire che i sondaggi ci hanno preso: certo, sul mare campano gli esperti degli istituti di ricerca non sono riusciti a prevedere un tonfo così clamoroso come poi è avvenuto nella realtà per Valeria Valente del Pd, rimasta sotto il 20% a cui era data in origine, fino a pochi giorni dal voto. Ma nel complesso de Magistris e Lettieri, e a Torino Fassino-Appendino, sono stati confermati come percentuali: problemi li ha creati il Movimento 5 Stelle, in positivo a Torino con Appendino che ha preso molto già del 25% cui era data alla vigilia, e in negativo a Napoli dove invece il candiato Brambilla non era dato da nessuno sotto il 10%, con una fuga di voti andati tutti tra Lettieri e soprattutto il sindaco uscente e favorito alla riconferma de Magistris. Già, i sondaggisti ci hanno preso per il primo turno, ma per questi ballottaggi si ripeteranno? I sindaci uscenti confermeranno la “poltrona” o ci sarà un’autentica revolution?