“A Roma e Torino il centrodestra ha votato Movimento 5 Stelle, ma non ci sono le condizioni per crisi di governo”: lo ha detto Paolo Romani (forza Italia) a La7, intervistato da Enrico Mentana. Romani ha messo l’accento sul significato politico di queste amministrative per Renzi e il suo governo. Renzi non è maggioranza nel paese, ma soprattutto gli elettori di centrodestra non hanno avuto nessuna remora o difficoltà nel dare il proprio voto a M5s quando questo ha significato votare contro l’esponente Renziano, Piero Fassino a Torino e Roberto Giachetti a Roma. Proprio per questo, ha detto romani, Renzi è in difficoltà sia con l’Italicum, la legge elettorale da lui voluta ad ogni costo, sia con il referendum, pensato come un plebiscito sulla sua persona. Sotto la lente anche il voto di Napoli. “Napoli incredibile quanti non sono andati a votare – ha commentato Antonio Martusciello di Forza Italia – Lettieri e de Magistris hanno preso i voti del primo turno. Il sindaco uscente dovrebbe chiedersi perché non è riuscito a portare la gente a votare. Noi siamo consapevoli che in altre città avremmo dovuto lavorare meglio per creare coalizioni più forti ma a Napoli il Pd non è nemmeno arrivato al ballottaggio”.
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Parlano chiaro le prime proiezioni sulle principali sfide dei ballottaggi nelle città capoluogo. La prima proiezione Piepoli per Milano è Sala 51,9%, Parisi 48,1%, con copertura al 5% del campione. La stessa copertura a Roma dà Raggi 67,5% e Giachetti al 32,5%. Una sfida già decisa e infatti Giachetti sta parlando alla stampa: “faremo una battaglia d’opposizione costruttiva ma determinata”. Anche a Torino potrebbe preannunciarsi una disfatta per il Partito democratico: la proiezione Piepoli per Torino dice Appendino 56,7%, Fassino 43,3% (copertura 5%). Plebiscito per Luigi de Magistris a Napoli, dove è accreditato del 67% del consenso. Così commenta lo stesso Istituto Piepoli: “Si confermano le tendenze degli exit poll, se anche la copertura del campione è bassa il distacco è così alto che ingloba la percentuale di errore. Chiuse le partite di Torino, Roma, Napoli e Bologna”. Più delicata la sfida di Milano – “partita apertissima” l’ha definita Beppe Sala (Pd) – dove mister Expo deve fronteggiare fino all’ultimo Stefano Parisi, candidato del centrodestra.
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Appena chiusi i seggi dei ballottaggi di queste elezioni amministrative 1016. Il Viminale sta cominciando a elaborare e a diffondere i dati relativi all’affluenza ai seggi alla chiusura delle urne di questi ballottaggi 2016: ha votato il 54,34%, contro il 65,86% del primo turno alla chiusura delle urne. Una conferma ulteriore della disaffezione politica degli italiani sarebbe dunque confermata da questi ballottaggi, anche se il dato, occorre specificarlo, è provvisorio. Intanto continuano gli exit poll e la maggiore sorpresa, oltre il distacco inflitto da Raggi (M5s) a Giachetti (Pd), è – per ora – la seconda posizione di Piero Fassino a Torino, dietro Chiara Appendino.
Appena chiusi i seggi dei ballottaggi di queste elezioni amministrative 1016. Exit poll Piepoli per Ipr Rai, a Bologna è in testa Merola con il 54-58%, Bergonzoni 42-46. I dati dell’affluenza devono ancora pervenire, alle 19 ha votato il 36,6% degli elettori. Gli exit poll preannunciano M5s in testa a Torino con Chiara Appendino (M5s) 50-54% su Fassino (Pd) 46-50%, mentre sarebbe abissale il distacco inflitto a Roma da Virginia Raggi (M5s) a Roberto Giachetti (Pd). Il suo doppiaggio sarebbe clamoroso, una sconfitta brutale per Renzi – naturalmente se gli exit poll di questi ballottaggi saranno confermati. , , ,
Appena chiusi i seggi dei ballottaggi di queste elezioni amministrative 1016. Exit poll Piepoli per Ipr Rai, a Bologna è in testa Merola con il 54-58%, Bergonzoni 42-46%
Manca pochissimo alla chiusura dei seggi per i ballottaggi 2016 a Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna e tante altre città italiane. Appena inizierà lo spoglio, per i principali comuni, saranno già pronti i primi exit poll, affidati sia a Tecné che a Ipr Marketing e all’Istituto Piepoli. Pare che Sky voglia farne a meno, ritenendoli poco utili in un duello limitato a soli due candidati e dove i primi dati reali arriveranno più velocemente rispetto al primo turno, proprio in virtù della facilità con cui avviene lo scrutinio dei voti. Con tutta probabilità già prima di mezzanotte ci saranno le prime proiezioni basate sui dati reali e allora si riuscirà a capire quanto sarà necessario attendere prima di conoscere il nome del nuovo sindaco. Se infatti il divario tra i due candidati sarà ampio nelle prime proiezioni, potrebbe anche volerci meno di un’ora per capire chi la spunterà. Diversamente, se ci sarà un testa a testa, bisognerà attendere uno scrutinio quanto meno superiore ai due terzi delle sezioni per avere un’idea più precisa su chi prevarrà alla fine. , , ,
Il Viminale sta man mano comunicando i dati relativi all’affluenza alle ore 19 a Bologna, Milano, Roma, Napoli, e Torino in cui si svolgono i ballottaggi delle elezioni amministrative comunali 2016 per l’elezione del sindaco. Il dato nazionale dell’affluenza, relativo cioè ai 126 comuni i cui cittadini son chiamati nuovamente alle urne per decidere il sindaco, si va attestando sul 38%, in netto calo (-9%) rispetto al primo turno. Naturalmente la situazione varia da città a città: a Napoli per esempio l’affluenza è in caduta verticale, avendo fatto registrare alle ore 12 cinque punti in meno rispetto all’analoga rilevazione del primo turno. A Bologna l’affluenza alle ore 19 è del 41,64%, in calo rispetto al 47,83 del primo turno (ore 19). Ricordiamo che nel capoluogo emiliano la sfida al ballottaggio è tra Virginio Merola (Pd), sindaco uscente, e la leghista Lucia Borgonzoni: Il primo parte dal 39,6% ottenuto al primo turno, la sua sfidante dal 22,3%. A Bologna la maggiore incognita riguarda la scelta eventuale tra i due candidati in lizza, Merola e Borgonzoni, da parte dell’elettorato grillino. Urne aperte fino alle ore 23.
È inevitabile che con le urne aperte non si sprechino le previsioni su come andranno i ballottaggi delle elezioni amministrative comunali 2016, specie nelle grandi città come Napoli, Roma, Milano, Torino e Bologna. Considerando anche che i sondaggi sono rimasti “bloccati” in queste due settimane successive al primo turno elettorale, in tanti “esperti” si stanno basando anche sull’andamento dell’affluenza per fare le loro previsioni. Enrico Mentana non si sbilancia certo a pronosticare i nomi dei prossimi sindaci, tuttavia dal suo profilo Facebook ha fornito la sua previsione: “Dopo i primi dati sull’affluenza: a Milano e Torino è addirittura più alta che nel primo turno, a Roma poco meno. La sfida è sentita, eccome. La mia sensazione è che un dato finale alto renderà ancora più incerte le due sfide del nord”. Per il Direttore del Tg di La7, dunque, più che a Roma potrebbe valere la pena puntare gli occhi su Milano e Torino, dove potremmo vedere dei testa a testa tra Beppe Sala e Arturo Parisi e tra Chiara Appendino e Piero Fassino. , , ,
Con i dati delle affluenze dalle varie città sotto ballottaggio 2016, le elezioni comunali amministrative si preparano al prossimo dato delle ore 19: al momento però, stando alle percentuali e prospettive lanciate dalla generale bassa affluenza rispetto anche al primo turno, il centro studi YouTrend ha pubblicato le possibili stime per l’affluenza finale. I risultati sono sorprendenti soppiatto a Napoli e Torino dove, ripresentandosi gli stessi sindaci uscenti dalle scorse amministrative, il risultato è del tutto diverso. Sotto la Mole Antonelliana sembra crescere il dato delle affluenze, che potrebbe attestarsi attorno al 55.60%, mentre sotto il Vesuvio, la sfida de Magistris-Lettieri non sembra portare più elettori alle urne, con il dato che si fermerebbe sotto il 50% addirittura (favorendo così il giù largo vantaggio del sindaco uscente). A Milano e Bologna invece il voto tiene e dovrebbe alzarsi rispetto al primo turno, assimilandosi alle elezioni a Torino, sempre attorno al 60%. Il centrosinistra, a parte a Napoli che non corre, è chiamato allo sprint finale per non trovarsi stasera nello status di grande sconfitto di queste Amministrative 2016.
In queste ore di urne aperte per i ballottaggi delle elezioni amministrative comunali 2016 non manca l’ironia su Twitter riguardo il voto. Claudio Coccoluto, noto DJ, ha dato per esempio il suo dato sull’affluenza… relativa però alle spiagge, indicando un 85%. Poi ha anche postato la foto del noto artista bulgaro-statunitense Christo, scrivendo: “Mi prendo il rischio di annunciare l’unico vero vincitore dei ballottaggi…”. Peter Gomez, Direttore del Fatto Quotidiano on line, ha invece twittato il video in cui il collega Andrea Scanzi inscena una telefonata immaginaria con Dario Nardella, parlando in particolare di Giachetti e dell’idea delle telefonate del ministro Maria Elena Boschi per invitare i cittadini a votare il candidato del centrosinistra a Roma. Qualcuno ha invece pensato di postare un frame di Rocky IV, in cui si vede il protagonista interpretato da Sylvester Stallone camminare nella neve fresca portando sulle spalle un tronco di legno, spiegando che si tratta in realtà di un’immagine che ritrae Enrico Mentana che si sta allenando per la maratona post voto.
Ha votato poco fa la candidata al ballottaggio Bologna 2016 Lucia Borgonzoni, rappresentante del centrodestra unito da Forza Italia fino alla Lega Nord: con le elezioni amministrative 2016 ancora in corso, i risultati delle Comunali sono del tutto imprevedibili, anche se a Bologna resiste la forte possibilità di riconferma del sindaco uscente Pd, Virginio Merola. La sfidante allora prova la carta dell’invito contro astensione, per provare a rosicchiare il vantaggio e raggiungere quella che sarebbe l’impresa. «Ora tocca agli elettori, tocca a loro venire a votare e decidere. Hanno la possibilità, vengano a votare perché è un diritto e un dovere fondamentale: spesso ci lamentiamo che a decidere sono le lobby e le mafie, ma questo poi si accompagna purtroppo al fatto che le persone per bene non vanno a votare. Spero che vengano in tanti, non importata cosa voteranno, ma spero siano tanti. Poi magari chissà, ce la facciamo anche!», è la breve intervista al Corriere di Bologna Tv. Basterà per battere il favorito e sindaco uscente dem?
Sono arrivati quasi tutti i risultati dell’affluenza alle ore 12 per il ballottaggio delle Elezioni Comunali Amministrative 2016: rispetto ad un primo turno che si era chiuso al 16,89%, il dato ufficiale del Viminale mostra un 14,96% con un unico comune che manca ancora all’appello, ovvero Napoli. Dato in ribasso rispetto al primo turno delle Amministrative due settimane fa, anche se fisiologico come da tradizione, i ballottaggi muovono meno persone la voto generalmente. Nelle grande città, tolto Napoli che ancora manca il dato ufficiale, Roma presenta un 13,28% molto basso alle ore 12, mentre Milano è in rialzo al 15,93%; Torino nella sfida Fassino-Appendino ottiene il 14,79% parziale, mentre Ravenna il 17,63% e Latina il 19,75%. Alle ore 19 e alle 23, quando chiuderanno le urne, i prossimi appuntamenti ufficiali con le affluenze parziale prima e definitiva in conclusione.
-Quando sono da poco passate le ore 12:00 di questa domenica 19 giugno 2016, iniziano ad arrivare i dati relativi all’affluenza dei maggiori comuni italiani al ballottaggio in queste elezioni amministrative. Per quanto riguarda Bologna, interessata dal duello tra Virginio Merola e Lucia Borgonzoni, il Ministero dell’Interno ha comunicato poco fa che a mezzogiorno l’affluenza è pari al 17,78%, un dato in lieve calo rispetto a quello del primo turno dove alla stessa ora si recò alle urne il 19,91% degli aventi diritto. Pervenuti anche i dati relativi all’affluenza di Trieste: rispetto al 5 giugno, quando alle 12 andò a votare il 18,8% degli aventi diritto, oggi per la sfida tra Roberto Cosolini (centrosinistra) e Roberto Dipiazza (centrodestra) è andato a votare il 17,26% degli elettori friulani. Si confermerà la flessione dell’affluenza anche nel prossimo rilevamento delle ore 19?
Il ballottaggio 2016 delle elezioni amministrative di Torino è probabilmente uno dei più incerti di queste comunali: ne è consapevole il primo cittadino uscente Piero Fassino, recatosi a votare poco prima delle 11 al seggio collocato nella scuola media “Ugo Foscolo”. Come riporta La Repubblica, così come la sua rivale al secondo turno Chiara Appendino, l’ex Ds si è esibito in diverse strette di mano e ha ricevuto alcuni incitamenti da parte dei suoi sostenitori. Sulla falsariga di quanto avvenuto due settimane fa, Fassino si è informato sul dato relativo all’affluenza nella sua sezione e in quella accanto, prima di dichiarare:”È una bellissima giornata e spero che questo favorisca un’alta partecipazione, perché oggi non si sceglie solo il sindaco, ma il futuro della città”. L’ennesimo invito a partecipare al voto in questa domenica 19 giugno da parte dei candidati a sindaco impegnati in un ballottaggio che rischia di avere ripercussioni anche su scala nazionale.
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In questo ballottaggio 2016 delle elezioni amministrative comunali a fare la differenza potrebbe essere l’affluenza: non fa eccezione Roma, che in questa domenica 19 giugno è chiamata a decidere chi la guiderà nei prossimi 5 anni tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti. Proprio quest’ultimo alle 7 in punto ha pubblicato sul suo profilo Facebook un appello a recarsi alle urne:”Da questo momento sino alle 23 sono aperte le urne. Andate a votare e non dimenticate tessera elettorale e documento d’identità valido. Buon voto a tutti”. Un messaggio semplice da parte del candidato sindaco del centrosinistra, che spera in questo secondo turno di recuperare lo svantaggio accumulato due settimane fa dall’esponente del Movimento Cinque Stelle e per questo conta su una partecipazione di massa al voto da parte dei cittadini romani: clicca qui per leggere l’appello di Giachetti su Facebook!
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Ballottaggio 2016 al via in molti comuni tra cui Torino, dove la campagna elettorale delle amministrative è stata nelle ultime ore terreno di scontro silenzioso tra la candidata del M5S Chiara Appendino e il deputato del Pd Antonio Boccuzzi. La prima infatti, ha in un certo senso “aggirato” il silenzio elettorale pubblicando un video in cui tramite una serie di cartelli parla alla città rivolgendo un appello agli elettori: qui le immagini integrali fornite da Repubblica.it; da parte sua Boccuzzi, ex operaio sopravvissuto al rogo della Thyssen, non ha resistito alla prospettiva di esasperare ironicamente la pensata della pentastellata e allora ha pensato bene di creare a sua volta un video di “cartelli silenziosi”, ma non per fini propagandistici, bensì per augurare “buona serata”: qui la sua replica. Che idea si saranno fatti i torinesi della vicenda? Lo scopriremo probabilmente dopo le 23…
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Ormai ci siamo: oggi, domenica 19 giugno, il ballottaggio 2016 stabilirà l’esito delle elezioni amministrative comunali in ben 126 comuni. Saranno precisamente 8.610.142 gli elettori chiamati alle urne, ma nonostante i numeri imponenti e il “peso specifico” delle città che rinnoveranno il proprio consiglio comunale, tra queste Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna, come riporta Quotidiano.net, Matteo Renzi ha definito quello odierno un “test locale”. Dei 126 comuni interessati dal voto sono 109 quelli di Regioni a statuto ordinario coinvolti, di cui 104 fanno registrare una popolazione superiore a 15.000 abitanti, tra cui 16 capoluogo di provincia, e 5 con popolazione pari o inferiore a quota 15.000. Importante ricordare, come sottolineato dal Viminale che “configurandosi il turno di ballottaggio come una prosecuzione delle operazioni del primo turno, potranno votare in occasione del ballottaggio solo gli elettori che abbiano maturato il relativo diritto entro il 5 giugno 2016 (giorno del primo turno di votazione)”.
-Dopo l’esclusione dal ballottaggio 2016 alle elezioni amministrative di Napoli il Pd appoggia il candidato del centrodestra Gianni Lettieri? Almeno stando alla lettera firmata da Peppe Balzamo, esponente locale del partito di Matteo Renzi non eletto in Consiglio comunale al netto delle 1250 preferenze ottenute, parrebbe di sì. Nella missiva, spedita su carta intestata Pd, come riporta Napoli Fanpage si legge:”Il doloroso esito di queste elezioni amministrative ci porta oggi ad affrontare una scelta sofferta, che mai avremmo voluto compiere. In questi cinque anni Luigi De Magistris ha bloccato lo sviluppo di Bagnoli e Fuorigrotta, rinunciando ad ogni trattativa con il governo. Oggi il nostro quartiere riversa in uno stato d’abbandono intollerabile. Per questo motivo, al turno di ballottaggio del 19 giugno, ti invito a preferire Gianni Lettieri”. Parole in contrasto con quelle del vice-segretario Lorenzo Guerini, che dopo la sconfitta della Valente, dichiarò che il Pd non avrebbe sostenuto né Lettieri né De Magistris.
-Ad infiammare il ballottaggio 2016 delle elezioni comunali di Napoli è il duro scontro tra il sindaco uscente Luigi De Magistris e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Quest’ultimo, come riportato da positanonews.it ha dichiarato:”Un momento di svolta per me è stata la manifestazione in un cinema nel corso della quale da parte del sindaco uscente sono state usate espressioni volgari che hanno offeso prima di tutto la dignità di una città come Napoli (De Magistris rivolto a Renzi disse: “Devi avere paura, ti devi c***re sotto”, ndr). Non ho condiviso che per un po’ di voti ha esasperato i toni pensando che, passata la campagna elettorale, tutto diventi tranquillo, perché le tossine iniettate in un corpo poi rimangono”. De Magistris, come racconta Il Mattino, ha respinto al mittente tutte le critiche:”Il mio avversario politico è Gianni Lettieri, lascio a De Luca la polemica, ma credo che questa sia stata una caduta di stile da parte del presidente della Regione con cui da martedì continuerò a collaborare perché sono uomo delle istituzioni. Un anno fa io non feci campagna elettorale in occasione delle Regionali e da un punto di vista dello stile e di livello istituzionale de Magistris non prende lezioni da nessuno”.
Il ballottaggio 2016 delle elezioni comunali in programma domani 19 giugno rischia di far registrare un alto astensionismo. Elaborando infatti i dati storici delle ultime elezioni amministrative, si rileva, si legge sull’agenzia di stampa Adnkronos, come al secondo turno sempre meno elettori siano andati alle urne. Già lo scorso 5 giugno, al primo turno, è stato registrato un calo dell’affluenza: il dato finale è stato del 61,93% mentre alle precedenti elezioni comunali era stato del 67,42%. Oltre a chi non ha votato lo scorso 5 giugno, al ballottaggio 2016 tanti elettori del primo turno non hanno più il proprio candidato di riferimento. La maggior parte di loro è chiamata al voto nelle sei maggiori città al ballottaggio, cioè Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste: si tratta di 5.339.781 elettori, oltre il 62% degli 8.610.142 italiani interessati dal secondo turno.
A Napoli, aveva detto Matteo Renzi dopo i risultati del primo turno delle amministrative, c’è un problema. E a quanto pare piuttosto serio. Sulla rete, infatti, è spuntato il testo di una lettera su carta intestata del Pd, firmata da Giuseppe (Beppe) Balzamo, uno dei dirigenti del partito di maggioranza. Nel testo un chiaro invito a votare Gianni Lettieri al ballottaggio. Si legge infatti che il sindaco uscente De Magistris “ha bloccato lo sviluppo di Bagnoli e Fuorigrotta rinunciando a ogni trattativa con il Governo”. “Per questo motivo, al turno di ballottaggio del 19 giugno, ti invito a preferire Gianni Lettieri”, è la conclusione della missiva, evidentemente fatta recapitare agli iscritti al Pd. Certamente questa lettera farà non poco discutere.
Il ballottaggio per le elezioni comunali di Torino 2016 deciso da un annuncio dell’ultim’ora? Questa è la speranza di Piero Fassino, che come riporta l’Ansa ieri mattina ha giocato il jolly durante la trasmissione di Rai 3 “Agorà”:”Faremo, già a luglio, un patto metropolitano per il lavoro – ha annunciato – con tutte le forze economiche e sociali. Grazie a investimento di 4 miliardi di euro in opere pubbliche verranno generati 20 mila nuovi posti di lavoro”. La rivale al secondo turno del candidato del centrosinistra, Chiara Appendino, ha giudicato “irresponsabile promettere posti di lavoro calcolati su investimenti ipotetici non ancora stanziati, soprattutto a poche ore dal voto”. Fassino però ha risposto alla grillina in maniera altrettanto dura:”I nostri progetti sono concreti e finanziati, con risorse pubbliche e private. I cittadini hanno capito benissimo chi vuole una Torino più grande, e chi invece la propone più piccola e modesta”.
-A poche ore dal ballottaggio per le elezioni amministrative 2016 di Milano, il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala decide di smarcarsi da Matteo Renzi. Mr Expo compie questa mossa nella conferenza stampa pre-silenzio elettorale, dimostrando di ritenere l’appoggio del premier quasi un handicap più che una spinta:”Chi va alle urne deve pensare a me, punto. In questa campagna troppo spesso mi sono sentito dire che sono il candidato di Matteo Renzi e di continuità con la giunta Pisapia, ma invito tutti a votare pensando solo a Milano e non al governo”. Come riporta Il Giornale è chiara la volontà da parte di Sala di prendere le distanze dall’amministrazione arancione che ha guidato la città negli ultimi 5 anni e dai vertici nazionali; lo ha compreso lo stesso competitor di Mr Expo, Stefano Parisi, che come riporta Il Fogliettone sottolinea il disimpegno del Presidente del Consiglio su Milano:”Renzi prima ha indicato Sala e ora sta girando l’Europa e evita Milano”. Insomma, Renzi non sembra avere l’appeal giusto per trascinare Sala alla vittoria: sarà per questo che ha deciso di sparire in vista del ballottaggio di Milano 2016?
Domani è il momento dei ballottaggi decisivi in molti comuni italiani ed è scattato dalla mezzanotte il “silenzio elettorale”. La campagna elettorale è dunque chiusa, ma c’è chi su Twitter anche oggi invia messaggi con “indicazioni di voto” in diverse città. Ci sono cittadini qualunque a “sponsorizzare” alcuni candidati in modo più o meno esplicito. Ma c’è anche un account collegato alla Lega Nord Padania che invia espliciti messaggi elettorali in favore di alcuni candidati. A ognuno di essi è collegato anche un link, che in ogni caso non risulta raggiungibile. Che si tratti di un account fake? Conta tuttavia 19.400 follower e più di 50.000 tweet. Inoltre si segnala come “Account ufficiale Lega Nord Padania”. In ogni caso lo staff della Lega Nord dovrebbe sapere bene cos’è il silenzio elettorale, dunque è difficile che sia incappato in un “errore” del genere.
Sono più interessati al voto della Maturità piuttosto che a quello del ballottaggio 2016 i maturandi alle prese con gli Esami di Stato. Gli elettori saranno chiamati di nuovo alle urne domani 19 giugno in 126 comuni ma tanti ragazzi hanno già deciso che non andranno a votare. E’ questo infatti il risultato di un sondaggio di Skuola.net su 1000 maturandi: poco più della metà (il 54%) ha espresso intenzione di andare a votare, mentre gli altri hanno affermato che non lo faranno. Il motivo? Per la maggioranza dei ragazzi (il 56%) è proprio la necessità di sfruttare ogni minuto disponibile per lo studio. Il 26% ha dichiarato di non avere interesse nell’esprimere la propria preferenza e il 10% pensa di non andare al ballottaggio 2016 perché non apprezza nessuno dei candidati sindaco. Infine l’8% preferisce non andare alle urne per le elezioni comunali per dedicarsi a impegni importanti o urgenti.
A poche ore dal ballottaggio per le elezioni comunali 2016 a Roma si apre il “caso D’Alema”, con l’ex leader dei Ds che secondo La Repubblica avrebbe invitato lo storico dell’arte Tomaso Montanari ad accettare l’offerta di Virginia Raggi di un assessorato alla Cultura. Secca la smentita da parte di D’Alema:”Si tratta di una vera e propria montatura contro di me, frutto del fatto che stanno cercando un capro espiatorio perché temono, domenica, risultati molto deludenti rispetto alle attese. È una palese manovra da parte di quello che è in realtà un house organ del Partito del Nazareno”. Ma nonostante la presa di distanza da parte di D’Alema, la risposta dei vertici del Pd è una provocazione non raccolta. Il presidente del partito ed ex delfino Matteo Orfini dichiara:”Noi cerchiamo di vincere le elezioni e non cerchiamo capri espiatori per vincerle. Mi fido delle parole di D’Alema che ha smentito. Gli chiedo e ribadisco che sarebbe un bel gesto venire a dare due volantini ai mercati per Roberto Giachetti. Sarebbe un modo plastico per confermare il proprio impegno. Il vice-segretario Lorenzo Guerini invece rilancia:”Le polemiche di queste ore cesseranno definitivamente quando D’Alema, ne sono certo, come normale per un esponente del Pd, farà l’appello al voto per Giachetti”. Ma di una presa di posizione di D’Alema per il candidato del Pd a Roma, non v’è traccia…
Italiani di nuovo al voto domani 19 giugno per il ballottaggio 2016 delle elezioni comunali: sono chiamati alle urne 8,6 milioni di elettori. Si voterà in 126 comuni di regioni a statuto ordinario, del Friuli-Venezia Giulia, della Sicilia e della Sardegna: sono 109 i comuni di regioni a statuto ordinario, tra i quali 16 capoluogo di provincia. In Friuli Venezia Giulia si voterà in 4 comuni, di cui 2 capoluogo di provincia; in Sicilia in 9 comuni; in Sardegna in 4 comuni, di cui 2 capoluogo di provincia. Il voto per il ballottaggio 2016 delle elezioni amministrative si svolgerà dalle 7 alle 23 e lo scrutinio avrà inizio subito dopo la chiusura dei seggi. Le sfide più attese sono quelle che riguardano Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna: si sfideranno i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti.
A poche ore dal voto per il ballottaggio 2016 che interessa molte grandi città italiane quali Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, facciamo il punto della situazione su questo secondo turno delle elezioni amministrative che potrebbero segnare una svolta importante per la politica italiana.
A giocarsi il Campidoglio in questo ballottaggio di Roma 2016 sono Virginia Raggi e Roberto Giachetti. La candidata del Movimento 5 Stelle al primo turno ha conquistato 453.806 voti, pari al 35,25% dei consensi. Alle sue spalle, con 320.170 voti, pari al 24,87%, si è classificato il candidato del Partito Democratico, bravo a conquistarsi l’opportunità di diventare sindaco di Roma uscendo vincitore da una lotta serrata con Giorgia Meloni, candidata di Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, fermatasi al 20,64%. Decisivo in questo senso è stato il mancato appoggio di Silvio Berlusconi, che ha preferito sostenere l’imprenditore Alfio Marchini, in grado di attirare a sé il consenso del 10,97% dei votanti. Tra gli esclusi dal ballottaggio molti hanno annunciato il loro non-voto al secondo turno. Questo è il caso di molti esponenti di Forza Italia, della stessa Giorgia Meloni e del candidato a sindaco di Sinistra Italiana Stefano Fassina. L’unico a dettare una sorta di linea generale è stato Matteo Salvini: il segretario della Lega Nord ha enunciato un dogma che recita “Mai col Pd”. Ovvio che a beneficiare di questa presa di posizione dovrebbe essere proprio Virginia Raggi, che per vincere al ballottaggio dovrà però cercare non soltanto di confermare i voti del primo turno, ma anche fare breccia nell’elettorato moderato al secondo.
I due contendenti per la poltrona di sindaco di Milano in questo ballottaggio 2016 sono Giuseppe Sala e Stefano Parisi. Il candidato del centrosinistra e quello del centrodestra al primo turno delle elezioni comunali di due settimane fa hanno dato vita ad un testa a testa equilibratissimo. A spuntarla, per meno di 5.000 voti, è stato Sala, che ha ottenuto 224.156 voti pari al 41,69% dei voti, contro i 219.218 voti di Parisi, pari al 40,77%. A fare da ago della bilancia al secondo turno, dovrebbero essere in particolare i voti di Gianluca Corrado, candidato del Movimento Cinque Stelle accreditato del 10,06%. Strategie e abboccamenti sono iniziati un minuto dopo i risultati ufficiali (se non prima) e sia Mr Expo che l’ex city manager di Albertini sono consapevoli dell’importanza di conquistare quell’elettore su 10 che tra il 5 e il 6 giugno ha votato M5S: chi dei due ci riuscirà?
Silenzio elettorale in corso, le elezioni comunali amministrative 2016 si rivolgono verso l’atto conclusivo: il ballottaggio a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e in tante altre città sta per decidere i nuovi equilibri, le nuove strategie e soprattutto le novità sul scacchiere politico nazionale, specie dopo i risultati che usciranno nella Capitale e sotto la Madonnina. Nell’ultimo comizio elettorale ieri, Giuseppe Sala ha provato l’ultimo appello alla città di Milano per provare a recuperare quanti più voti possibili per evitare di rimanere “infangato” dal vantaggio relativo che aveva accumulato nel primo turno delle Amministrative due settimane fa. «Il mio invito ai milanesi è di pensare a Beppe Sala, e non a Renzi e al governo. Qui si sceglie il sindaco di Milano per i prossimi 5, anzi oserei dire 10 anni. Troppo spesso in questa campagna ho sentito dire ‘è il candidato di Renzi, è in continuità con Pisapia’. Agli elettori chiedo: guardatemi in faccia, sono una persona sicura dei propri mezzi e penso di poter portare un contributo a Milano”». Intanto ha incassato, proprio in extremis, l’endorsement pubblico del candidato perdente al primo turno delle Comunali, Basilio Rizzo, della sinistra radicale che va ad aggiungersi a quello di Marco Cappato, leader dei Radicali: «Voterò Giuseppe Sala, perché pur con tutte le critiche che ho fatto e che magari continuerò a fare perché sarò all’opposizione in Consiglio comunale, penso che per i milanese sia meglio che governi un governo Sala piuttosto che il centrodestra». Basterà per battere l’avanzata del centrodestra unito con Stefano Parisi? Saranno gli elettori a deciderlo, di certo è che lo stesso Sala ha incassato positivamente l’afflusso da sinistra, il terreno dove da sempre è rimasto in difficoltà. «ci contavo, sono felice del fatto che Basilio, nella sua coerenza che conosco da anni, mi supporterà e voterà per me. So benissimo che lui farà l’opposizione ma in tanti anni che ci conosciamo credo che tra di noi non sia mai mancata la stima reciproca e la capacità di dialogo, e questo non è poco».
Altra sfida intrigante di questo ballottaggio 2016 è quella che si svolge a Napoli. Protagonisti in questo caso sono Luigi De Magistris e Gianni Lettieri. Il sindaco uscente, beneficiando degli errori strategici degli altri schieramenti, è riuscito ad ottenere il 42,82% dei voti, frutto di 172.710 preferenze ottenute al primo turno. Dietro di lui, con 96.961 voti e il 24,04%, si è piazzato il candidato espressione del centrodestra, bravo ad approfittare delle faide interne al Pd, che con Valeria Valente è rimasto fermo al palo con il 21,13% dei voti. La sfida tra De Magistris e Lettieri al ballottaggio non è una novità: tra i due si consumò infatti il duello al ballottaggio del 2011 che vide trionfare il rappresentante del movimento “arancione”. All’epoca l’ex magistrato riuscì a rimontare lo svantaggio rimediato al primo turno nella partita decisiva: Lettieri sarà capace di restituirgli il favore?
Il ballottaggio probabilmente più inatteso di queste elezioni amministrative 2016 è quello che vede coinvolti Piero Fassino e Chiara Appendino. Il sindaco uscente di centrosinistra era accreditato dai sondaggi della vigilia di un largo consenso e in campagna elettorale, più che i voti per vincere era sembrato preoccupato di ottenere un consenso ampio per ottenere un mandato forte dalla città. A scombinare i suoi piani c’ha pensato però la candidata del M5S: Fassino infatti ha conquistato il 41,83% (160.023 voti), la Appendino ha ottenuto invece il 30,92% (118.273 voti). Detto che la Lega Nord, facente parte a Torino della coalizione capeggiata da Alberto Morano, detiene un patrimonio di voti di poco superiore all’8% ed è schierata contro il Pd, bisogna aggiungere la presa di posizione di Roberto Rosso, candidato centrista accreditato del 5%, che pur lasciando liberi i propri elettori si è dichiarato apertamente contrario ad un bis di Fassino. A questo punto per il candidato di centrosinistra i giochi sembrano complicarsi non poco: i grillini riusciranno nello sgambetto?
Anche per quanto riguarda Bologna, il ricorso al ballottaggio 2016 si è rivelato una sorpresa. Il sindaco uscente Virginio Merola, candidato espressione dell’area di centrosinistra, ha conquistato il 39,48%, frutto di 68.772 voti; alle sue spalle si è classificata Lucia Borgonzoni, candidata leghista sostenuta da tutto il centrodestra, che ha ottenuto il 22,27% (38.807 voti). Anche in questo caso a far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra potrebbe essere il Movimento 5 Stelle: il candidato pentastellato Massimo Bugani ha superato al primo turno il 16%, una percentuale che se riservata al centrodestra consentirebbe alla Borgonzoni di colmare il gap da Merola e che, viste le continue scaramucce tra Pd e M5S, difficilmente si sposterà in blocco verso Merola. Insomma, elezioni comunali certo, ma resa dei conti a livello nazionale probabile…