Le urne sono aperte a Milano per il ballottaggio delle elezioni amministrative comunali 2016. È vietato fare campagna e propaganda elettorale, ma è comunque consentito fare appello al voto e tra le fila di Stefano Parisi sono spuntati quelli a “quattro zampe”. Sul suo profilo Twitter, il candidato del centrodestra ha postato la foto di un cane che tiene sotto la zampa la scheda elettorale, accompagnata dal messaggio “Oggi cosa si fa?”. Un chiaro appello a recarsi alle urne. Che sembra aver creato un piccolo “trend” tra i suoi sostenitori. Qualcuno, infatti, non ha perso l’occasione per mostrare la foto del suo “amico a quattro zampe”, chi un cane e chi un gatto, facendo così intendere di essere anche recato al voto. E chi tra i commenti scrive: “Incrociamo le zampe e speriamo che l’astensionismo non ci penalizzi”. Clicca qui per la foto.



Appello al voto di Stefano Parisi, candidato sindaco a Milano al ballottaggio alle elezioni amministrative 2016. Il candidato del Centrodestra sfiderà Giuseppe Sala candidato del Centrosinistra: la sua, negli ultimi mesi di campagna elettorale in vista del primo turno delle comunali, è stata una risalita nei confronti dell’avversario tanto che sono arrivati lo scorso 5 giugno testa a testa. Dunque la sfida è molto attesa e potrebbe arrivare al fotofinish. Su Facebook Stefano Parisi ha scritto: “Domenica è importante andare a votare: cinque minuti di impegno per cambiare nei prossimi cinque anni. Per avere una città più sicura, ben amministrata, con più sviluppo e opportunità per tutti: andiamo a votare e corriamo insieme per Milano!” (clicca qui per vedere il video appello)



Oggi 19 giugno 2016 le principali città italiane sono alla resa dei conti. A Milano si voterà per il ballottaggio tra Stefano Parisi e Beppe Sala, i due candidati sindaco che hanno ottenuto più voti al primo turno del 5 giugno, con Sala in leggerissimo vantaggio sul candidato del Centrodestra. Per Parisi è stata una sorpresa in positivo, visto che gli ultimi sondaggi prima del voto lo davano indietro di qualche punto rispetto all’ex commissario unico di Expo, così come i primi exit-poll della serata del 5 giugno, salvo poi festeggiare di fronte al risultato finale. Tra poche ore sapremo l’esito del secondo turno e potremo finalmente incoronare il sindaco della città.



Scopriamo qualcosa di più su Stefano Parisi, ripercorrendo insieme quali sono state le tappe della sua vita che l’hanno condotto nel mondo della politica. La sua carriera è in ascesa già alla fine degli anni ’80, ancora relativamente giovane. All’età di appena 28 anni, precisamente nel 1984, Parisi diviene Capo della segreteria tecnica al Ministero del Lavoro. Successivamente riveste lo stesso incarico, ma stavolta al Ministero degli Esteri e alla Vice Presidenza del Consiglio. Tra il ’92 e ’97 è l’uomo più importante del Dipartimento per gli Affari Economici. Davanti ai suoi occhi vede cadere i governi Amato, Ciampi, Berlusconi e Dini. Prima del 2000, arriva la chiamata di Albertini, allora sindaco di Milano, che gli offre la carica di City Manager. Nel suo curriculum troviamo anche il ruolo di direttore generale di Confindustria e amministratore delegato Fastweb (2004). Quattro anni fa, nel 2012, fonda Chili, una start up innovativa che si occupa della distribuzione di film in streaming, la prima in Italia nel suo genere.

Stefano Parisi, per tentare di superare l’avversario al ballottaggio di oggi, può contare sull’appoggio di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. I tre partiti del Centrodestra, a differenza di quanto è accaduto a Roma, sono uniti in un fronte comune per sostenere la candidatura di Parisi. A sorpresa, il candidato potrebbe ricevere anche i voti del Movimento 5 Stelle. Parisi infatti, in alcune recenti interviste, ha dichiarato che anche i grillini sono per il cambiamento e, dunque il voto dato a lui anziché Beppe Sala sarebbe tra virgolette scontato. A fugare qualsiasi dubbio circa un possibile voto a sostegno di Parisi di Casapound è stato il leader nazionale Gianluca Iannone, il quale ha confermato che i suoi non voteranno Parisi ma, oggi, andranno piuttosto al mare. 

Il punto numero uno del programma di Stefano Parisi è la sicurezza per Milano. Come si evince nel sito ufficiale del candidato del centrodestra, infatti, la protezione dei cittadini è la priorità assoluta. Parisi ha promesso di dare alla città un presidio territoriale capillare per garantire una vigilanza efficiente e costante. Spazio anche al trasporto pubblico, con Parisi che promette di rendere il servizio più esteso, intelligente ed integrato. Nel programma c’è un focus importante anche sull’ambiente. La direzione che si vuole prendere è quella di una Milano che riesca a ridurre il suo impatto sull’ambiente. Inoltre si punta anche al verde, vale a dire alla costruzione di nuovi parchi urbani, sia grandi sia piccoli, così da offrire ai cittadini milanesi nuovi spazi dove poter andare insieme ai propri bambini. Stefano Parisi promette, inoltre, una minore pressione fiscale e un minor peso della burocrazia. Infine, spazio anche alla valorizzazione della cultura, mettendo al centro le Università di Milano. Il suo slogan elettorale è: Io corro per Milano. 

Sono in molti coloro che si sono chiesti quali saranno i nomi del consiglio comunale eventualmente diretto da Stefano Parisi. Il candidato, però, a pochi giorni dal ballottaggio, ha mantenuto le carte scoperte, limitandosi a rispondere alle domande che gli sono state avanzate su uno o l’altro possibile membro della giunta. Tra questi c’è anche Matteo Salvini, rispetto al quale Parisi ha precisato che l’avrebbe tenuto presente solo se si fosse impegnato a tempo pieno, eventualità praticamente impossibile. “Con Salvini abbiamo tutti i punti in comune, il nostro è un programma di lavoro che inizieremo a realizzare già dalla settimana prossima e su tutti i punti siamo d’accordo con tutti i partiti della coalizione che mi sostiene.”. Nessuna conferma, tuttavia, è arrivata circa la sua presenza tra i suoi consiglieri e assessori. Dopo aver discusso del suo seguito, Parisi si è scagliato contro Sala, accusandolo di aver inserito in lista ogni tipo di nome per raccogliere quanti più voti possibili. “Non uso candidati e accessori di bandiera per prendere voti”, ha precisato Stefano Parisi, affermando di essere pronto anche a perdere qualche voto, purché non venga intaccata la sua serietà e non perda la fiducia degli elettori.