Il voto del Brexit è domani, il referendum che agita il mondo europeo e non solo, sta per arrivare con le urne che apriranno domani mattina per tutta la giornata. Si potrà votare anche per posta per tutti i cittadini del Commonwealth: il voto si preannuncia storico, a prescindere dall’esito sull’uscita o meno dall’Unione Europea. Ha voluto lanciare un monito, un ultimatum importante, il Presidente della Commissione Ue, Claude Juncker rispetto al pericolo di Brexit: «voglio dire agli elettori britannici che non ci sarà nessun altro tipo di negoziato: fuori è fuori. A febbraio il premier David Cameron ha ottenuto il massimo di quello che poteva avere e noi abbiamo concesso il massimo di quello che potevamo dare», riportano i colleghi di Repubblica. Junker ha già convocato un vertice ristretto per venerdì mattina a Bruxelles, tutti i leader delle istituzioni europee per poter riflettere subito sugli effetti immediati del voto e sulle possibili conseguenze, in entrambe le direzioni pro o contro Europa. Presenti oltre a Juncker, anche Tusk (presidente della Ue), il presidente dell’Europarlamento Schulz e la presidenza Ue di turno, ovvero Rutte.



Un giorno al voto sul referendum Brexit che domani potrebbe cambiare il destino prossimo e futuro dell’Europa: la Gran Bretagna vota per rimanere o per uscire dalla Ue. È ovviamente uno sprecarsi di appelli al voto pro o contro Brexit, a spunta anche quello rivolto direttamente agli inglesi dal premier italiano Matteo Renzi: con un appello sul Guardian, il Presidente del Consiglio ha voluto rivolgere queste precise parole. «Visto dall’Italia, un voto per uscire dall’Europa non sarebbe un disastro, una tragedia o una fine del mondo per voi nel Regno Uniti. Sarebbe peggio, perché sarebbe la scelta sbagliata per cui voi per primi ne paghereste il prezzo. Chi vuole veramente che la Gran Bretagna, sia piccola e isolata?». Un Renzi per il “Remain” quello che si legge sul settimanale britannico, esponendosi ad un accorato appello al popolo della regina: «Se c’é una cosa che i britannici non hanno mai fatto davanti a una sfida che riguarda il loro futuro, la loro stessa identità, é fare la scelta sbagliata. Una Gran Bretagna meno grande di quella che é andrebbe contro la stessa logica di coloro che vogliono uscire. Si scambierebbe l’autonomia per la solitudine, l’orgoglio per la debolezza e l’identità per l’autolesionismo».



Deciderà se restare o uscire dall’Unione europea domani la Gran Bretagna: al referendum Brexit infatti gli inglesi si troveranno di fronte alla domanda ‘Leave o Remain?’ e dovranno scegliere per il sì o per il no. Tante in questi giorni le prese di posizione a favore o contro il referendum Brexit. Ultima delle quali quella della moda britannica che è convinta che il Regno Unito debba restare in Europa. Secondo infatti un sondaggio del British Fashion Council, come riferisce l’agenzia di stampa Adnkronos, la camera della moda inglese in realtà ha deciso di non schierarsi apertamente e su 500 stilisti interpellati solo 290 hanno risposto: il 90% di loro però si è detto a favore del ‘Remain’, mentre il 4,3% preferirebbe lasciare l’Europa. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea potrebbe infatti causare un effetto domino in tutto il settore. Tra i contrari al referendum Brexit gli stilisti Christopher Kane, Christopher Bailey, Vivienne Westwood, JW Anderson, Sibling London e Daniel Fletcher.

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