Nel giorno in cui si chiude la campagna elettorale per le elezioni comunali Roma 2016 per ogni candidato sindaco è tempo di bilanci, della campagna, e di attese per il voto delle Amministrative di domenica 5 giugno, che molto probabilmente si concluderà nel giorno del ballottaggio assai probabile, il 19 giugno prossimo. Mentre si sta organizzando la festa finale per la sua candidatura, Alfio Marchini interviene sull’agenzia Agenpress per rafforzare la sua posizione: spavaldo, come si è dimostrato finora lungo la campagna elettorale: «Sono sicuro di andare al ballottaggio anche se la certezza la lasciamo stare per scaramanzia. Questo lo dicono tutti; io penso di prendere più del 20%. Domani vado in giro a cercare i voti stalkizzo chiunque». E se invece non arrivasse così come dice Marchini? Allora non ci sono dubbi, per il candidato anche di Forza Italia con Berlusconi: «In caso di ballottaggio tra Roberto Giachetti e Virginia Raggi il mio elettorato se ne andrebbe al mare perché sarebbe disilluso e perché saprebbe che si sarebbe persa l’unica vera occasione di cambiamento. Destra e sinistra hanno tradito, Raggi dice una castroneria ogni volta che parla, non c’è possibilità che li votino».
Arriva il giudizio di Celentano sulle elezioni Comunali 2016, volute oppure no, le considerazioni del Molleggiato sono oggettivamente un po’ a sorpresa: per Celentano infatti, con una lettera mandata al Fatto Quotidiano, nelle imminenti amministrazioni 2016 di domenica un candidato in particolare è tra i preferiti. «Mi piace Giorgia Meloni il più delle volte in quello dice, potrebbe sicuramente regalare delle sorprese», detto da un artista considerato per certi versi “paladino della sinistra” fa un certo effetto. Degrado, buche, traffico sono i veri problemi di Roma e Celentano li denuncia nella lettera, ma non prende una vera e propria posizione sui candidati. Alfio Marchini è ricco, «ma potrebbe essere solo che un bene, una chanche da giocare visto che non avrebbe alcun bisogno di rubare». Esalta poi la tenacia di Giachetti e Fassina mentre sulla candidato M5s il giudizio è ancora più sospeso, «Virginia Raggi è un salto nel buio a cui i romani non possono sottrarsi».
Oggi si chiude una lunga e sfibrante campagna elettorale per le Elezioni Comunali Roma 2016 e la situazione prima del voto di domenica delle Amministrative è assai complessa e difficilmente prevedibile, a parte un vantaggio per ora striminzito di Virginia Raggi. Ma come chiudono le campagne elettorali i principali candidati a Roma? Molti vip e attori per Virginia Raggi che, senza il fondatore M5s Beppe Grillo, si ritrova oggi a Piazza del Popolo alle 18 sul palco con Claudio Santamaria, Fiorella Mannoia e Dario Fo. Il candidato di Sinistra Italiana, Stefano Fassina, si troverà a Centocelle alle 17.30 con un concerto di Enrico Capuano e i Tammuriata Rock: niente musica ma un tour per la città finale per Roberto Giachetti. Il candidato dem infatti ad ogni tappa che girerà con la sua moto – passerà per Garbatella, Bologna, Ostia antica, Finocchio, Casalotti e Ormea – e vero le 22 si fermerà alla “stazione Giachetti” per la festa conclusiva, allo scalo di San Lorenzo. Per Alfio Marchini invece chiusura show, non solo con Silvio Berlusconi che comunque ci sarà: In piazza Anzo Marzio ci sarà un palco con Ivana Spagna, Fausto Leali, Pupo e Maurizio Battista con uno spettacolo comico alle 18.30.
A due giorni dalle elezioni comunali Roma 2016, un mistero e un giallo aleggia sulla candidata del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi, data da molti come a favorita per la vittoria, almeno al primo turno, alle Amministrative in programma domenica 5 giugno. Il motivo è legato al suo programma ma non tanto per qualcosa che dice, ma più per quello che non afferma. «Non è voluta venite al Gay Village, l’avevamo invitata insieme agli altri, ma ha risposto con un laconica, “non posso per impegni municipali presi precedentemente», attacca Vladimir Luxuria, direttore artistico della kermesse Lgbt che ospitava ieri sera anche Roberto Giachetti e Stefano Fassina, altri due candidati sindaco per centrosinistra e sinistra Italiana. «Per noi comunità omosessuale è un’occasione persa, ma anche la certezza che non la voteremo», annuncia Imma Battaglia, attivista dei diritti civili per la comunità Lgbt. Non solo, la Battaglia era all’opposizione di Marino proprio con la Raggi e ha firmato con lei la delibera sul Registro delle unioni civili; ma ora la Raggi viene accusata anche di non aver inserito nel suo programma per la città alcun riferimento alla lotta per la parità di genere. La risposta del comitato M5s non tarda ma non arriva dalla diretta candidata alle Elezioni Comunali Roma: «i diritti ci sono nel programma e riguardano tutte le persone. E po Raggi ha già celebrato unioni gay, figuriamoci se non vuole tutelare i diritti della comunità omosessuale». Un giallo, un mistero e un colpo subito a pochi giorni dal voto per la candidata favorita: riuscirà ad imporsi lo stesso.