La vastità della Capitale è una delle basi principali da tenere in considerazione per le elezioni comunali 2016. Roma viene infatti divisa in circoscrizioni che a loro volta prevedono la suddivisione in Municipi, un atto dovuto per permettere alle comunità di essere rappresentate al meglio. In questo modo sarà possibile curare infatti gli interessi di ogni singolo Municipio e far rientrare il suo sviluppo all’interno del piano più grande previsto per l’intera città di Roma. Per la giornata di oggi la modalità di votazione e gli orari in cui ci si può recare ai seggi sono uguali per tutti i Municipi ed una volta terminata la fase dedicata alle votazioni, avrà inizio lo spoglio. Quest’ultimo sarà aperto a chiunque vorrà assistere, senza che subisca interruzioni, e verrà presieduto dal presidente di sezione. Al fianco del segretario e degli scrutatori, il seggio dovrà accertare che la somma delle schede votate e di quelle rimaste inutilizzate corrisponda al numero di schede vidimate. Al termine dello spoglio verrà compilato un verbale che riassumerà i dati relativi alle votazioni della sezione specifica.



Siamo arrivati al fatidico giorno per le elezioni comunali 2016 che prenderanno il via oggi, domenica 5 giugno, per la città di Roma. I cittadini sono infatti chiamati alle urne per esprimere il loro voto alle amministrative e quindi per eleggere il nuovo Sindaco che prenderà il posto del dimissionario Ignazio Marino. Come si vota? Le schede sono due: quella azzurra serve per l’elezione del Sindaco e dei consiglieri che faranno parte del Consiglio Comunale, mentre quella rosa serve per l’elezione dei Presidenti e dei Consigli dei vari Municipi. I cittadini romani hanno la possibilità di esprimere il ‘voto disgiunto’, un metodo elettorale che permette loro di pronunciarsi su due voti. In questo modo si è infatti liberi di dare una preferenza al candidato alla carica di Sindaco ed un’altra alla lista di candidati alla carica di consiglieri comunali. E questo perché il candidato Sindaco prescelto può anche far parte di una lista diversa da quella dei candidati come consiglieri comunali. Questo metodo è permesso solo nelle elezioni regionali e comunali, ma solo se il Comune supera i 15.000 abitanti. Per poter esprimere la propria preferenza, il cittadino deve presentarsi alle urne provvisto di tessera elettorale, accompagnata da un documento di identità valido. Per chi l’avesse smarrita, è opportuno richiedere al più presto il rilascio del duplicato che può essere ritirato presso gli uffici demografici dei Municipi, o presso l’ufficio elettorale.



I cittadini che vogliono partecipare alle elezioni comunali 2016 e che sono affetti da gravissime infermità, possono pronunciare la propria preferenza grazie al ‘voto domiciliare’, riuscendo a superare così l’ostacolo della lontananza dei seggi o di eventuali problemi di deambulazione. Questa modalità è concessa a tutti gli elettori che sono legati per motivi di sopravvivenza elle diverse apparecchiature elettromedicali. Per rientrare in questa possibilità, il cittadino deve presentare una dichiarazione in carta libera in cui attesta la volontà di votare presso la propria abitazione, indicando l’indirizzo completo e allegando un certificato medico idoneo. Per tutti i cittadini che si trovano in degenza nelle strutture ospedaliere, sono stati creati dei seggi speciali all’interno del nosocomio, dove si potrà esercitare il proprio diritto al voto. L’orario di apertura dei seggi è previsto per le ore 7, mentre le urne verranno chiuse ufficialmente alle ore 23. In caso di ballottaggio, la data decisa per la seconda votazione è quella di domenica 19 giugno 2016, con gli stessi orari e le stesse modalità previste per oggi. Non è prevista invece la votazione per i cittadini con residenza all’estero, in quanto in questo caso il diritto al voto si può esercitare solo per le elezioni politiche nazionali, referendum abrogativi costituzionali e per le elezioni del Parlamento europeo.



Un mito da sfatare per le elezioni comunali 2016 di oggi riguarda la polemica avvenuta alle elezioni precedenti, dove in alcuni seggi italiani si sono scatenate delle violente contestazioni riguardo alle matite copiative utilizzate nelle votazioni. Alcuni rappresentanti dei partiti politici hanno sostenuto che il segno lasciato dalle matite in dotazione alle urne si potrebbe cancellare completamente, a meno che non venga umettato con la lingua. Niente di più fantasioso, perché questo particolare tipo di matite indelebili, se bagnate, lasciano un caratteristico tratto tendente al viola con piccole sbavature che farebbe invalidare la scheda. E’ possibile che comunque succedano degli “incidenti” di percorso con relative macchie, ma in questo caso senza alcuna paura si può richiedere una nuova scheda.

Durante le elezioni comunali 2016 è vietato per legge sia fotografare il voto appena apportato all’interno della cabina, sia farsi pagare per esprimere una determinata preferenza. Non si tratta di misure restrittive, ma servono piuttosto per evitare che si arrivi poi al famigerato voto di “scambio”. L’elettore che ad esempio dovesse fotografare le proprie schede rischia un’ammenda salatissima e una condanna che prevede la detenzione in carcere. La pena viene generalmente sospesa, ma la multa dovrà comunque esser pagata ed il gesto commesso resterà un reato iscritto nella propria fedina.