Sono in corso le operazioni di voto per le elezioni amministrative comunali 2016 e gli elettori si stanno recando nel seggio indicato sulla propria tessera elettorale. Oltre agli elettori iscritti nelle liste della sezione, sono ammessi a votare nella sezione stessa anche: coloro che presentano una sentenza della Corte d’appello o della Corte di Cassazione che li dichiara elettori del comune; coloro che presentano una attestazione del sindaco di ammissione al voto; i componenti del seggio; i rappresentanti di lista; gli ufficiali e gli agenti della forza pubblica in servizio di ordine pubblico presso il seggio, anche se iscritti nelle liste di altra sezione del comune; gli elettori non deambulanti, in possesso della certificazione medica, attestante l’impedimento fisico, rilasciata dall’azienda sanitaria locale. Tranne i primi due casi citati, negli altri occorre presentare la tessera elettorale. I nominativi verranno poi segnati nel verbale del seggio e in calce alla lista sezionale. È prevista la reclusione fino a due anni, oltre che una multa fino a 2.065 euro, per coloro che votano in più sezioni elettorali. Clicca i nomi delle città per le notizie live delle elezioni comunali amministrative 2016 da ROMA, TORINO, MILANO, NAPOLI, BOLOGNA e delle ALTRE CITTÀ. Appena disponibili gli exit poll e i risultati delle elezioni comunali amministrative 2016 di ROMA, TORINO, MILANO, NAPOLI, BOLOGNA e delle ALTRE CITTÀ. E lo SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE COMUNALI 2016.
I seggi sono aperti per le elezioni comunali 2016 e oltre a sapere come esprimere il proprio voto sulla scheda è bene che i cittadini sappiano il comportamento da tenere al seggio. Difatti tutti i componenti del seggio (presidente, segretario e i quattro scrutatori), durante l’esercizio delle loro funzioni, sono considerati, per ogni effetto di legge, pubblici ufficiali. Dunque anche per loro può valere il reato di “oltraggio a un pubblico ufficiale”, previsto dal codice penale, secondo cui “chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione fino a tre anni”. Va anche evidenziato che i reati commessi in danno dei componenti del seggio si procede con giudizio direttissimo.
Circa 13 milioni di italiani sono chiamati alle urne oggi domenica 5 giugno per le elezioni comunali 2016 di ben 1342 comuni nelle regioni a statuto ordinario. Vediamo come si vota nei comuni sopra i 15mila abitanti. Le urne saranno aperte dalle ore 7.00 alle ore 23.00 con possibile secondo turno che si terrà domenica 19 giugno nel caso in cui si tratti di un comune con oltre 15 mila abitanti in cui nessun candidato a sindaco sia riuscito a raggiungere il 50% più uno dei voti. Si ricorda che per poter votare è necessario presentarsi al proprio seggio nella sezione indicata con tanto di documento d’identità e tessera elettorale. Vediamo come si vota per le elezioni comunali 2016 nei comuni con più di 15 mila abitanti. La scheda di riferimento è di colore azzurro e riporta i nomi e i cognomi dei vari candidati sindaco in un apposito rettangolo sotto il quale vengono inseriti i simboli di tutte le liste che lo sostengono. La scheda è composta da due o tre facciate per cui, a differenza di quanto successo in passato in alcune tornate elettorali, dovrebbe essere facilmente utilizzabile e richiudibile. Per esprimere il voto nei riguardi di un candidato a sindaco si può mettere una crocetta sul simbolo di una delle liste che lo sostengono oppure una croce direttamente sul suo nome oppure due croci (lista e nome sindaco). Inoltre, è possibile esprimere la preferenza per quanto concerne la composizione del consiglio comunale scrivendo il nome di uno o al massimo due candidati al consiglio comunale. Nel rettangolo divisorio dedicato ad ogni candidato sindaco, ci sono ulteriori riquadri (uno per ogni lista) con due righe dove scrivere le due preferenze purché riguardanti candidati consiglieri di sesso diverso e appartenenti alla stessa lista, tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto “voto disgiunto”.
In questa domenica 5 giugno si tengono le elezioni amministrative 2016 ed è importante ricordare come si vota, dove e a che ora. Elezioni queste che riguardano oltre 13 milioni di elettori in tutta Italia, chiamati a eleggere i nuovi sindaci per complessivi 1342 comuni, con annesso consiglio comunale nelle regioni a statuto ordinario. I vari seggi ubicati nelle città interessate resteranno aperti dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Si ricorda che la tessera è assolutamente indispensabile per esprimere il proprio parere assieme ad un documento di identità. Nei comuni con meno di 15 mila abitanti si va al ballottaggio soltanto nel caso in cui due candidati ottengano lo stesso numero di voti. Per quanto concerne la scheda elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di città sotto i 15 mila abitanti, ecco alcuni chiarimenti. Il colore della scheda è blu ed è suddivisa in tanti riquadri quanti sono i candidati a sindaco. Ogni riquadro riporta in alto il nome del candidato a sindaco ed è diviso in ulteriori riquadri in base al numero delle liste che lo sostengono. Ognuno di questi riquadri riporta il simbolo della lista e con al proprio fianco (sulla destra) due righe dove inserire al massimo due nomi per le preferenze in relazione alla composizione del nuovo consiglio comunale. Complessivamente la scheda può essere divisa al massimo in quattro colonne ed è richiudibile in soli due lati per cui dovrebbe essere molto semplice chiuderla una volta aperta all’interno della cabina elettorale. Il voto per il sindaco e quello per il consiglio sono uniti: votare per un candidato sindaco significa dare una preferenza alla lista che lo appoggia. Il voto nei confronti di un candidato sindaco può essere espresso indicando il suo nome con una crocetta oppure inserendo una crocetta sul simbolo di una delle liste che lo sostengono. Clicca qui per leggere l’approfondimento su come si vota nei comuni sotto i 15mila abitanti.
Prima di capire come si vota alle elezioni comunali 2016 sarà importante stabilire, soprattutto nelle grandi città, quanti decideranno di recarsi alle urne senza alimentare il fenomeno sempre più diffuso dell’astensionismo. Del resto sono proprio le grandi città quelle che negli ultimi anni hanno fatto registrare un vero e proprio crollo nella partecipazione alla vita politica attiva: come ricordato da Il Sole 24 Ore, a Roma si è passati dal 79,4% del primo turno delle comunali del 2001, dove si affrontavano Walter Veltroni e Antonio Tajani, al 52,8% del 2013, con Ignazio Marino che raggiunse il ballottaggio in compagnia di Gianni Alemanno. Crollo verticale anche a Milano, dove nel 2001 votò l’82,3% nella sfida tra Gabriele Albertini e Sandro Antoniazzi al 67,6% del più recente Pisapia vs Moratti. Numeri simili a Torino, dove dall’affluenza dell’82,6% del 2001 (quando andarono al ballottaggio Sergio Chiamparino e Roberto Rosso) si è scesi al 66,5% che nel 2011 elesse Fassino primo cittadino. Quello dell’astensionismo sembra essere un fenomeno più circoscritto a Napoli, dove si è passati dal 68,2% di affluenza del 2001 al 60,3% del 2011. Anche a Bologna, infine, si è registrato un calo del 10,4% di affluenza dall’81,8% del 2004 al 71,4% del 2011.
Nelle ore precedenti alle elezioni comunali 2016 la domanda più ricorrente piuttosto che “come si vota?” sembra essere: “chi andrà a votare?”. Nell’epoca dell’astensionismo dilagante però, capita anche che la comunità cattolica milanese scenda in campo per ricordare l’importanza del diritto di voto. È il caso di monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, Carità, Missione e l’Azione sociale dell’Arcidiocesi di Milano che, come riportato da radiovaticana.va, sottolinea l’importanza di andare a votare perché “è un modo per vivere la carità cristiana. È il nostro modo di aiutare tutti, assicurando a tutti gli eletti che staremo accanto a loro, perché l’essenziale non è solo votare ma stare vicino ai politici perché facciano ciò per cui li abbiamo votati”. Un altro episodio in controtendenza rispetto allo spettro dell’astensione è quello verificatosi a Roma, dove non sappiamo quanti si recheranno alle urne, ma dove è certo che almeno la voglia di “partecipare” allo spoglio ha raggiunto livelli altissimi. Sarà per questo che, come sottolinea l’Ansa, il direttore generale di Atac, l’azienda di trasporto pubblico romana, si è visto costretto a sospendere i permessi sindacali dal 3 al 6 giugno per l’elevato numero di richieste (superiore a 850 domande, ndr) per i ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista. Per scongiurare il rischio di disservizi, l’Atac si è dunque cautelata per tempo, annunciando che questa misura sarà riproposta anche di arrivo al ballottaggio.
Le elezioni comunali 2016 sono alle porte e come in ogni consultazione politica recente aumenta l’allarme per un astensionismo che non è mai stato così diffuso nel nostro Paese. Lo sanno bene le cosiddette “ragazze del ’46”, le donne che 70 anni fa si resero protagonista del passaggio da Monarchia a Repubblica tramite il loro voto. Sono loro le depositarie di un messaggio importante: il voto equivale alla democrazia ed è un diritto-dovere da esercitare con maggiore frequenza. Lo spiega Alba Montello, conosciuta da tutti come Gina, a Il Messaggero Veneto:”Andavo nelle case a convincere la gente a votare per la Repubblica”, e ribadisce:”Oggi come allora andate a votare”. Dello stesso avviso è Dina Fabris, che ricorda:”Ci rendevamo conto che dovevamo andare a votare, che era un modo per cambiare la condizione femminile. Era una conquista che ci consentiva di andare anche a lavorare”. Insomma, un appello importante da chi ha dato tutto per ottenere il diritto di voto.
Anche gli italiani residenti all’estero possono partecipare alle elezioni comunali 2016. Tuttavia il loro voto non può essere espresso per corrispondenza, come avviene in occasione delle elezioni politiche. Per le amministrative, gli italiani residenti all’estero, e iscritti alla relativa Anagrafe Aire, devono recarsi nel comune di iscrizione Aire con il documento di identità e la tessera elettorale. Nel caso non possiedano quest’ultima, possono richiederla presso il comune. Gli italiani residenti all’estero vengono preventivamente avvisati della consultazione con una cartolina postale. Per il viaggio che devono compiere ai fini elettorali, gli italiani residenti all’estero hanno diritto a particolari agevolazioni sui pedaggi autostradali, i biglietti ferroviari e il trasporto via mare e via aereo.
Alle elezioni comunali 2016 alcuni elettori si troveranno con in mano due schede. Nelle città più grandi, infatti, si vota anche per le circoscrizioni o i municipi. A Milano, Roma e Napoli, i cittadini sono chiamati a eleggere in maniera diretta il Presidente del proprio municipio di appartenenza, con un sistema del tutto simile a quello relativo all’elezione del sindaco. Sulla scheda troveranno quindi i nomi dei candidati presidente e i simboli delle liste collegate. Potranno esercitare il voto disgiunto e indicare fino a due preferenze per la lista scelta. Come per il consiglio comunale, se opteranno per due preferenze dovranno farlo verso candidati di sesso diverso tra loro. In altri grandi città come Bologna e Torino, il voto per le circoscrizioni e i quartieri avverrà con la vecchia modalità, cioè tracciando una croce sul simbolo della lista scelta e con la possibilità di indicare fino a due preferenze. Il Presidente verrà poi eletto dai consiglieri.
Ultime ora prima dell’apertura dei seggi per le elezioni amministrative 2016, che presentano un’importante novità. Gli elettori dei comuni sopra i 5.000 abitanti potranno infatti esprimere due preferenze per il consiglio comunale, ma dovranno essere per candidati di sesso diverso. Non si potrà quindi dare la preferenza a due uomini o a due donne, ma resta il diritto dell’elettore a non esprimere alcuna preferenza o di esprimerne una soltanto. Come detto si tratta di una novità, varata con la legge 215 del 2012. L’intento è quello di cercare di avere una parità di genere nella rappresentanza anche a livello delle amministrazioni locali. Non è un caso quindi che i cittadini in questo periodo di campagna elettorale abbiano spesso visto i candidati presentarsi a coppie uomo-donna. Resta da capire se basterà questa norma a garantire la parità di rappresentanza: quando ci saranno i risultati si potrà capire qualcosa di più in merito.
Per comprendere come si vota domani per le elezioni comunali 2016, andiamo a vedere il dettaglio del Viminale sulle indicazioni per le Amministrative nei comuni maggiori di 15mila abitanti, definiti per legge “comuni superiori”. Domani, domenica 5 giugno, circa 13 milioni di italiani sono chiamati alle urne per rinnovare le amministrazioni di ben 1342 comuni nonché dei consigli circoscrizionali. Le urne saranno aperte dalle ore 7.00 alle ore 23.00 con possibile secondo turno (il ballottaggio) che andrà in scena domenica 19 giugno nel caso in cui si tratti di un comune con oltre 15 mila abitanti in cui nessun candidato a sindaco sia riuscito a raggiungere il 50% più uno dei voti. In caso di ballottaggio dunque si vedrà quale candidato prendere più voti dell’avversario e in quel caso sarà eletto sindaco ufficialmente. Si ricorda che per poter votare è necessario presentarsi al proprio seggio nella sezione indicata con tanto di documento d’identità e tessera elettorale. Nel caso in cui si necessiti di un duplicato della tessera elettorale oppure non è stata consegnata la nuova, i comuni resteranno aperti anche oggi, sabato 4 giugno, dalle 9,00 alle 18,00 e nella giornata di domenica dalle 7,00 alle 23,00.
Vediamo ora nel dettaglio le indicazioni del Ministero dell’Interno su come si vota a queste elezioni comunali 2016 e quindi per poter comprendere al meglio ogni singolo dettaglio sulle modalità di votazione: per questi comuni sopra i 15 mila abitanti è possibile per prima cosa indicare il voto disgiunto, ovvero per «un candidato a sindaco, tracciando un segno sul rettangolo recante il relativo nominativo, e per una lista non collegata, tracciando un altro segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso è attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista prescelta non collegata (c.d. “voto disgiunto”)», riporta il sito del Viminale. Si può optare poi per la scelta classica, ovvero tracciare una segno sia sul candidato sindaco preferito e sia su una lista (ma deve essere una sola) ad esso collegata, con anche la possibilità di inserire fino ad un massimo di due preferenze (rispettando anche qui la norma sulla parità di genere di cui sopra). Si può poi tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata: in questo modo il voto sarà valido e andrà anche al candidato sindaco legato a quella lista elettorale. Si può in ultima analisi anche optare per un segno solo su un candidato sindaco senza alcun segno sulle liste collegate: in questo caso il voto non andrà a nessuna lista ma sarà comunque valido per il candidato sindaco.
Per le elezioni comunali 2016 e per capire come si vota nelle amministrative di domani, focalizziamo l’attenzione sui comuni con più di 15 mila abitanti e vediamo come si vota con la scheda elettorale che ci troveremo davanti domani nell’urna. La scheda di riferimento è di color azzurro e riporta i nomi ed i cognomi dei vari candidati al ruolo di sindaco in un apposito rettangolo sotto il quale vengono inseriti i simboli di tutte le liste che lo sostengono. La scheda è composta da due o tre facciate per cui, a differenza di quanto successo in passato in alcune tornate elettorali, dovrebbe essere facilmente utilizzabile e richiudibile. Per esprimere il voto nei riguardi di un candidato a sindaco si può mettere una crocetta sul simbolo di una delle liste che lo sostengono oppure una croce direttamente sul suo nome oppure due croci (lista e nome sindaco). Inoltre, è possibile esprimere la preferenza per quanto concerne la composizione del consiglio comunale scrivendo il nome di uno o al massimo due candidati al consiglio comunale. Nel rettangolo divisorio dedicato ad ogni candidato sindaco, ci sono ulteriori riquadri (uno per ogni lista) con due righe dove scrivere le due preferenze.