Per spiegare il quadro generale in vista delle elezioni di Napoli 2016 basta prendere in esame la situazione del sindaco uscente Luigi De Magistris. A fare testo in questo caso è il sito del Comune, in cui si legge che l’ex magistrato è presidente a titolo gratuito della fondazione teatro San Carlo e proprietario di due immobili insieme alla moglie. Non che manchi la dichiarazione dei redditi di De Magistris, che nel 2014 ha dichiarato poco più di 84mila euro, ma il fatto sconcertante, comune a tutti i candidati in corsa, è che le informazioni patrimoniali non siano disponibili come in altre realtà sui siti dei candidati; si presume al contrario che sia il cittadino a svolgere un’accurata e certosina ricerca delle varie documentazioni. Anche per quel che riguarda i fondi raccolti in campagna elettorale, ci si affida per lo più alle dichiarazioni dei candidati. Emblematica un’intervista del 10 maggio rilasciata da De Magistris a La Repubblica, in cui il sindaco uscente spiega: “La novità della nostra campagna elettorale è che sarà fatta con il fundraising, il crowdfunding, con gli associati, i militanti, i gazebo, i concerti. Sarà tutto documentato, tutto in bilancio, tutto spontaneo: parliamo di persone che danno un contributo come liberi cittadini, pochi euro per la rivoluzione, che messi insieme fanno qualche migliaio di euro per poter comunicare alla città quello che abbiamo fatto. Poche migliaia di euro per ‘una rivoluzione’ a fronte di centinaia di migliaia di euro che il candidato del centrodestra, Gianni Lettieri, ha messo in campo, e delle risorse che ha il Pd”. Eppure, al momento, di questi dati, non v’è quasi alcuna traccia.



Luigi de Magistris, sindaco uscente del Comune di Napoli, dopo un mandato appena concluso alle spalle, si prepara ad affrontare nuovamente il dubbio di un’elezione da parte dei cittadini che esprimeranno il loro parere nelle elezioni amministrative di oggi, 5 giugno 2016. Nato nel 1967, si è diplomato al liceo classico Pansini di Napoli nel 1985. A 23 anni ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università Federico II e, a soli 26 anni, ha superato il concorso in Magistratura. Dopo aver svolto tirocinio a Napoli, è stato nominato Sostituto Procuratore della Repubblica al Tribunale di Catanzaro, dove ha esercitato dal 1996 al 1998. In quel periodo si è occupato spesso di inchieste relative a casi di corruzione e di criminalità organizzata. Nel 1999 torna a Napoli, dove, fino al 2002, svolge la funzione di Pubblico Ministero della città, affrontando inchieste come quelle sui reati perpetrati dalla collusione dei “colletti bianchi”. Nel 2003 è tornato a Catanzaro per dedicarsi a indagini importanti che gli hanno dato un certo grado di notorietà: Toghe Lucane, Poseidone e Why Not sono le più celebri delle sue inchieste. E’ rimasto in Calabria fino al 2008. Dopo essere stato indagato per presunte irregolarità durante l’attività di magistrato, è stato pienamente assolto. Luigi de Magistris ha iniziato la sua carriera politica nel 2009, sotto l’insegna dell’Italia dei Valori di Di Pietro. Dimessosi dalla magistratura, ha affrontato, vincendole, le elezioni europee. Al Parlamento europeo ha ricoperto il prestigioso incarico di presidente della Commissione Controllo dei Bilanci. Nel 2011 si è candidato a sindaco di Napoli, sostenuto dall’Italia dei Valori, dalla Federazione della Sinistra, dal Partito del Sud e dalla lista civica Napoli è Tua. Dopo essere andato al ballottaggio con il rivale del centrodestra, ha rifiutato l’apparentamento con il Pd ed ha vinto, ottenendo il 65,37% dei consensi. Nel 2012 de Magistris ha fondato il Movimento Arancione, una formazione politica che ha raccolto le personalità deluse dai partiti di sinistra. Si è trattato della creazione di un polo alternativo al centrosinistra, che si è federato con diverse forze politiche dell’area di sinistra, sostenendo Antonio Ingroia e la lista Rivoluzione Civile alle elezioni politiche del 2013. Prima di dedicarsi alla vita istituzionale è stato magistrato.



A supporto della candidatura di Luigi de Magistris ci sono ben dodici liste. Tra partiti e formazioni civiche, il sindaco uscente è colui che conta il maggior numero di sostenitori, almeno in ambiente politico. Gli alleati di de Magistris sono Napoli in Comune a Sinistra, Italia dei Valori, Partito del Sud, Meridionalisti Napoli Capitale de Magistris Sindaco, Ce Simme Sfasteriati, Bene Comune con de Magistris, Repubblicani Democratici, la Città con de Magistris, Verdi, de Magistris Sindaco, DeMa Democrazia Autonomia. Angela Baiano, Francesco Bara e Laura Bismuto sono tra i nomi più noti in città a schierarsi con il candidato. La lista DeMa nasce dall’associazione del sindaco e la capolista è Alessandra Clemente, l’assessore comunale ai Giovani uscente. Nella lista ci sono anche Salvatore Pace, già consigliere comunale, e la cantante italo-tunisina M’Barka Ben Taleb. L’Italia dei Valori aveva inizialmente avviato le trattative per la candidata del Pd, optando poi per de Magistris. Il Partito Repubblicano schiera come capolista Alfredo Ponticelli, assessore allo Sport della giunta Iervolino.



Il programma di Luigi de Magistris, definito “giornalone” dallo staff, riporta i punti cardine per i prossimi cinque anni, insieme alla lista di ciò che l’amministrazione ha realizzato durante il mandato che si sta concludendo. Per quanto riguarda l’ambiente, il sindaco uscente, nel caso in cui venisse rieletto, intende incrementare il sistema della raccolta differenziata, realizzare monitorare la rete ecologica urbana, rafforzare i parchi urbani, dotare gli edifici comunali di tecnologie per la produzione di energia, promuovere il car-sharing, elettrificare il porto per far navigare a motori spenti le imbarcazioni e incentivare la metanizzazione e l’elettrificazione dei bus pubblici. Un ulteriore ambito di intervento sarebbe la scuola, per la quale il candidato vorrebbe informatizzare i servizi, provvedere alla refezione scolastica con lo scodellamento nelle scuole e ridurre i rifiuti, includere gli alunni stranieri provvedendo ad instaurare un servizio di mediazione linguistica e culturale, aprire gratuitamente le scuole nel mese di luglio, favorire la partecipazione dei cittadini in questo microcosmo, così da renderlo più moderno e più coerente con le esigenze dei napoletani. De Magistris, inoltre, vuole continuare nella direzione intrapresa, favorendo gli usi civici dei beni comuni, la partecipazione dal basso e l’adozione civica di aree verdi. Intende intervenire sulla valorizzazione di via Duomo come strada dei musei, creare nuove collezioni di sculture e pitture dell’Ottocento nel museo civico di Castel Nuovo, sistemare i patrimoni comunali, trasformare il PAN in casa della creatività aperta, usare la cultura per puntare sul dialogo interculturale. Per de Magistris il futuro di Napoli è nei giovani, nelle donne e negli immigrati, che saranno aiutati a trovare lavoro. Si punterà ad uno sviluppo turistico sostenibile, così da portare alla crescita dell’economia e all’aumento dei posti di lavoro. L’intenzione del candidato è quella di incrementare il turismo senza intaccare la qualità della vita dei residenti. Un occhio di riguardo spetterà alla sanità, con misure atte a migliorare le prestazioni ospedaliere e supportare chi non riceve assistenza da nessuno. Si cercherà di spingere i cittadini sempre più spesso verso la prevenzione, fondamentale al giorno d’oggi. Nell’ottica di puntare sui giovani, verrà rafforzata la cittadella universitaria e si instaureranno nuove sinergie tra atenei e Comune. La sostenibilità sarà curata attraverso appositi progetti destinati a sviluppare smart cities e grandi centri commerciali naturali. Il trasporto pubblico seguirà la scia della naturalità e sarà dimensionato in modo tale da essere a misura di persona.