Matteo Brambilla è il candidato del Movimento 5 Stelle per la carica a sindaco di Napoli, nelle elezioni amministrative che si svolgono oggi, 5 giugno. E’ stato proprio lui, infatti, a vincere le cosiddette Comunarie del movimento fondato da Beppe Grillo il 15 marzo scorso, ottenendo il 48% tra coloro che si erano iscritti alla votazione. Matteo Brambilla è nato a Monza nel 1969 e risiede nel capoluogo campano dal 2006, dopo aver sposato una napoletana. Si è laureato presso il Politecnico di Milano in Ingegneria meccanica ad indirizzo energetico e ha deciso di impegnarsi in politica sull’onda di una folgorante asserzione di Totò in cui il grande comico partenopeo affermava che ogni limite ha una pazienza. La sua pazienza, in particolare, è terminata vedendo la sua città d’adozione ridotta in condizioni disastrose da una serie di amministrazioni assolutamente incompetenti che, invece di risolverli, hanno aggravato i problemi cittadini. Matteo Brambilla è impiegato all’interno di un’impresa operante nella gestione di servizi integrati e, oltre a fare politica nel Meetup, è impegnato alla guida di Terra Futura, un’associazione la quale di occupa da tempo di tematiche come raccolta differenziata e mangiare sano. La sua militanza politica è iniziata nel 2008, naturalmente all’interno del , sui temi relativi alla gestione dei rifiuti. Proprio in quell’anno, infatti, ha preso parte alle proteste molto vibranti della popolazione contro la discarica di Chiaiano, il quartiere nel quale vive. Già in precedenza, però, Brambilla aveva rappresentato il motore che aveva animato il Meetup locale, come gli è stato espressamente riconosciuto da Roberto Fico, parlamentare nazionale che è anche responsabile delle strutture del movimento disseminate lungo la penisola. Nel suo passato è stato molto vicino alla sinistra, avendo votato i Verdi e Rifondazione Comunista. Va peraltro ricordato che la netta affermazione di Brambilla nelle primarie è stata abbastanza sorprendente, in quanto la favorita della vigilia era Francesca Menna, poi risultata largamente staccata. Un esito che è peraltro maturato in un quadro di grande confusione, nel quale si è verificata anche l’espulsione di 36 attivisti, quelli iscritti al gruppo Napoli Libera operante su Facebook. Un provvedimento reso necessario dalle manovre del gruppo tese ad influenzare l’esito della consultazione.
Tra gli obiettivi programmatici di Matteo Brambilla c’è in particolare il tema dei rifiuti, con un forte accento sulla necessità di arrivare al 100% nella raccolta differenziata, incentivando il compostaggio domestico e un fisco premiante per i nuclei che limitano la produzione di rifiuti. In tal senso Brambilla attacca frontalmente Antonio Bassolino, soprattutto sul tema delle ecoballe, ricordando al contempo che la forza invasiva della Camorra va combattuta proprio iniziando dalle gare di appalto. Per quanto riguarda invece Bagnoli, Brambilla sostiene che la questione andrebbe ridiscussa del tutto, a partire dalla Cabina di regia, da lui definita finta. In tal senso critica le scelte governative fatte sinora e ricorda come tutto il Movimento 5 Stelle sia da sempre contrario al modo in cui è stata portata avanti la riqualificazione dell’area, tanto da farne una battaglia nazionale. Naturalmente anche il reddito di cittadinanza rientra a pieno titolo tra i capisaldi del suo programma. In una intervista molto recente ha infatti ricordato come sia sua intenzione sperimentare una forma di sostegno comunale per i cittadini in maggiore difficoltà sotto questo punto di vista, come del resto è già avvenuto nelle realtà locali che vendono il M5S al governo. Non ha peraltro paura di risultare impopolare, esternando il suo tifo per la Juventus, ricordando però che gli piacerebbe festeggiare da sindaco un eventuale terzo titolo della squadra partenopea. Proprio a proposito del Napoli ha ricordato come punti alla ristrutturazione dello Stadio San Paolo a carico del comune, con però un adeguamento del canone di utilizzo da parte della società presieduta da Aurelio De Laurentiis, sempre in una logica di collaborazione tra le parti. Inoltre ha affermato come proprio la gestione degli impianti sportivi rientri tra i punti dirimenti del programma del suo movimento. In particolare Brambilla ha dichiarato l’assurdità della totale mancanza di impianti in alcuni quartieri per la pratica sportiva di base, quella per i bambini. Una situazione cui intende ovviare puntando con grande forza a recuperare gli impianti esistenti, agevolando il loro utilizzo da parte degli istituti scolastici disseminati sul territorio e rendendone gratuito l’accesso per le fasce più deboli della popolazione.
Nelle interviste rilasciate dopo la sua candidatura, ha aspramente criticato l’attuale sindaco De Magistris, ricordando di essere stato un suo elettore quando si è presentato per il Parlamento Europeo. Secondo Brambilla il primo cittadino avrebbe disatteso gli impegni assunti con la cittadinanza e in particolare le tematiche del movimento arancione che lo ha sostenuto in questi anni. A chi contesta il fatto che sia candidato sindaco di un comune in cui non è nato, ama ricordare come il miglior sindaco di Firenze, La Pira, non fosse nato nel capoluogo toscano, cosa che non gli ha però impedito di amministrarlo al meglio. A marzo è stato protagonista di un’acceso diverbio con l’europarlamentare del Partito Democratico, Pina Picierno. In particolare, quando la sua antagonista ha affermato che il M5S dovrebbe prendere le distanze dai casi giudiziari che lo riguardano, ha risposto ricordando come la Picierno stessa abbia espresso tutto il suo apprezzamento per la nomina di Graziano alla presidenza del partito campano. Si tratta di Stefano Graziano, l’uomo già noto per aver imposto l’alleanza tra il partito di Renzi e l’ala di centrodestra che fa riferimento a Nicola Cosentino. Il numero uno democratico della regione è, infatti, indagato dalla magistratura per reati gravissimi, tra i quali l’ipotesi di aver favorito i clan camorristici in cambio di appalti. Non è però solo il Partito Democratico ad essere bersaglio dei suoi strali, se si pensa che nella conferenza stampa di presentazione dopo la sua candidatura, Brambilla ha attaccato frontalmente il governatore regionale De Luca e Matteo Salvini, ricordando come dopo aver ripetutamente insultato i napoletani il leader leghista abbia il coraggio di chiederne il voto.