Dopo i risultati del primo turno alle Elezioni Amministrative 2016 parte stasera il ciclo confronto in tv su Sky Tg24 tra i vari duellanti per i ballottaggi delle Comunali: tra poco meno di un’ora alle 21 è il turno di Giuseppe Sala vs Stefano Parisi, forse il duello più interessante ed equilibrato per il voto finale di queste elezioni amministrative. Il dibattito, come avveniva anche prima del primo turno di domenica scorsa, sarà condotto da Gianluca Semprini e trasmesso sul canale 100 e 500 di Sky e in chiaro per tutti su Sky Tg24, canale 50 del digitale terrestre, oltre che in diretta streaming sul sito di Sky Tg24. Le regole del confronto sono le medesime: risposte scandite da un countdown di 1 minuto e trenta secondi, due possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, e le consuete condanne incrociate con appello finale. Dato che in sostanza il primo turno è finito pari, 41% per Sala e 40% per Parisi, sarà interessante vedere verso chi e come i due candidati cercheranno di trovare altri sbocchi di voti elettorali, bacini dove attingere quel voto in più che potrebbe essere decisivo per vincere la carica di sindaco in queste Amministrative Milano 2016.
Sala contro Parisi, la sfida forse più in bilico delle Elezioni Amministrative 2016, si prepara alla grande serata con il confronto in tv su Sky Tg24 che proverà a lanciarli verso i ballottaggi delle Comunali per il prossimo 19 giugno. Ma in casa Pd il timore che inizia ad allargarsi è su chi eventualmente virerà sul voto per Sala, non così scontato come poteva sembrare alla vigilia. A rigor di logica il Movimento 5 Stelle, i voti più “ambiti” essendo circa il 10% degli elettori milanesi che hanno votato per Gianluca Corrado – il quale ha già detto che invaliderà il voto per scrivere “Beppe Grillo” – dovrebbe virare verso il centrosinistra, per tematiche e idee; ma il timore che si allarga in casa Sala è un ritorno “vendicativo” anti-Renzi. I membri M5s parlando della partita delle Amministrative sembrano avere parole durissime qui solo contro il governo e il Pd, con i candidati dem che non vengono risparmiate da critiche e quant’altro. Significa quindi, a Milano, un voto spostato verso Parisi? Sarebbe clamoroso, ma il rischio per Sala c’è e per questo motivo in questi giorni nelle interviste si sta rendendo molto possibilista su varie tematiche affini ai 5Stelle. Come andrà a finire? Nel confronto di questa sera forse ne avremo un piccolo assaggio.
Novità sulle elezioni a Roma per i ballottaggi delle Amministrative 2016: al secondo turno delle comunali, Guido Bertolaso, prima candidato di Forza Italia – e motivi della lite e spaccatura del centrodestra a Roma, con Salvini e Meloni che non erano d’accordo sulla candidatura – e poi ritiratosi, uomo forte della squadra Marchini, ha scelto di sciogliere i dubbi riguardo il suo voto per il ballottaggio. L’indicazione arriva in un’intervista alla Stampa, e fa clamore per due motivi: «Al ballottaggio il voto andrà senz’altra a Giachetti, anche se non so quali possibilità avrebbe di incidere sui mali di Roma, né vedo altri Mr Wolf all’orizzonte. Sulla Raggi ho grosse perplessità, secondo me Giachetti è tra i due quello in grado di risollevare la città», afferma Bertolaso. Dunque non solo indica la sua preferenza tra M5s e Pd nella Capitale, ma va anche contro l’indicazione di Berlusconi: l’ex Cavaliere, prima di essere ricoverato, aveva dichiarato e indicato per i suoi elettori di votare scheda bianca nei ballottaggi del 19 giugno, visto che non sono presenti candidati di centrodestra. – Clicca qui per lo Speciale Elezioni 2016
L’attesa per i ballottaggi delle Elezioni Amministrative è molta specie perché in campo ci sono le città più importanti che arrivavano al voto in queste comunali 2016: Milano e Roma su tutte, vedono le sfide più affascinante e complesse tra Sala e Parisi e dall’altra parte Raggi contro Giachetti. Proprio in questo secondo scontro sembra che da queste prime giornate di avvicinamento ai ballottaggi il tema principale siano le Olimpiadi: dopo le parole di Totti che puntano dritto su Giachetti e la sua scelta programmatica di puntare sullo sviluppo di Roma in vista della candidatura per Roma 2024, mentre la risposta della candidata M5s è di parere tutto opposto. «Un referendum sulle Olimpiadi? Questo lo valuteremo. Ma non c’è mai stato un romano in questi tre mesi di campagna elettorale che mi abbia chiesto quale sia la mia idea sulle Olimpiadi. Oggi occorre pensare all’ordinario, i trasporti, i rifiuti, le scuole e gli impianti sportivi comunali che cadono a pezzi. Poi si potrà pensare allo straordinario come le Olimpiadi», ha affermato da Agorà su Rai 3, Virginia Raggi.
Per le Elezioni Amministrative 2016 avvenute domenica scorsa ora si attendono i ballottaggi nelle città che non hanno visto la vittoria al primo turno: e a vedere i dati di queste Comunali sono proprio le grandi città al voto che non hanno trovato un sindaco subito, ma che saranno protagoniste del secondo turno. Milano, Roma, Torino, Napoli e Bologna sono ancora in pieno equilibrio o quasi e queste due settimane che separano dal voto. Ora la questione più importante è comprendere tra i candidati esclusi dal ballottaggi se ci saranno particolari indicazioni di voto su altri partiti, anche non è assolutamente detto che poi effettivamente gli elettori si spostino in massa a seconda dell’endorsement. Certo è che, con Roma e Torino il leader della Lega Nord ci ha dato dentro come forse in pochi si aspettavano: rispondendo alle domande di Giuseppe Cruciani alla Zanzara a Radio 24, è partito un gancio destro verso il Pd. «Ho tanti difetti, ma non cambio idea ogni 15-20 giorni: a Roma voterei per la Raggi e lo stesso discorso vale per Torino», dove ad essere inizia per il secondo turno è Chiara Appendino. Boom. Il centrodestra, lato “destro”, vota lo schieramento sul Movimento 5 Stelle, piuttosto che favorire o andare con Giachetti e Fassino: aggiunge poi ancora Salvini, «non sono proprietario dei voti di nessuno e non farò appelli al voto ma se qualcuno mi chiede un consiglio, gli dico cambiare. Cambiare chi ha mal gestito Roma e Torino. E dunque non votare mai uno del Pd e mettere alla prova i 5Stelle. Gli darei il mio voto sia a Roma che a Torino». Tutti abbottonati per ora gli altri protagonisti di queste elezioni Amministrative 2016: ma Salvini ha aperto una breccia contro il silenzio, qualcuno lo seguirà?
Archiviati (o quasi) i risultati di queste elezioni amministrative per le comunali del 2016, la mente corre veloce ai ballottaggi del 19 giugno. Sono partiti di nuovo i talk show e di nuovo è corsa al faccia a faccia, questa volta tra i due candidati che si confronteranno proprio al ballottaggio. E questa sera, subito, arrivano le prime polemiche. Virginia Raggi non partecipa a Ballarò scatendando il dibattito sui social network. Giachetti non perde occasione per far notare che sempre in queste elezioni la Raggi ha schivato il confronto, su Facebook i simpatizzanti 5 stelle attaccano gridando al complotto delle trasmissioni Rai piegate al volere del Pd e ai giornalisti faziosi, ricordando la partecipazione della Raggi al confronto su Sky (senza contraddittorio, come prevede la formula del format di stampo anglosassone del magnate Murdock). La serata quindi si infiamma su Facebook ancora una volta sulle regole, mentre nel merito del dibattito sui problemi della città è possibile conoscere solo le risposte del candidato del Partito Democratico.
Il grande sconfitto del primo turno delle elezioni comunali amministrative di Napoli 2016 è il Pd di Matteo Renzi, che con Valeria Valente è rimasta fuori dal ballottaggio. A commentare la debacle elettorale è stato l’ex governatore della Regione Campania Antonio Bassolino, colui che proprio contro la Valente aveva perso delle contestatissime primarie di coalizione. Queste le sue parole a commento dei risultati delle elezioni amministrative 2016 in conferenza stampa riportate dall’Ansa:”Peggio non si poteva fare. Abbiamo perso senza neanche combattere. Non siamo andati al ballottaggio e non si è combattuto neanche al primo turno. Vedo – ha aggiunto Bassolino – che é diventato di moda criticare l’alleanza con Ala; sono io che ho sollevato il tema che dico adesso non si esageri. Il risultato non dipende solo da Ala che è la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Bassolino ha proseguito aggiungendo che “il problema è il Pd che non ha fatto il Pd. È stato fatto commettere a Renzi un serio errore in queste elezioni amministartive si è messo sulle sue spalle responsabilità non giuste. Renzi ha avuto cattivi consiglieri”.
Le Olimpiadi a Roma, sembrano queste le armi per le Elezioni Amministrative in vista dei ballottaggi che Roberto Giachetti userà per poter battere l’avversaria in vantaggio, Virginia Raggi. Il tema importante sul futuro di Roma – anche se forse i problemi attuali sono ben più urgenti della pur giusta campagna verso Roma 2024 – viene impugnato da Giachetti che, a differenza della candidata grillina che è del tutto sfavorevole alla candidatura, punta decisamente su questo tema per cogliere nel segno i vari elettori romani. Ma la notizia dell’ultima ora è che tra la squadra di Giachetti si “schiera” anche un certo nome “abbastanza” noto negli ambienti romani: Francesco Totti, super capitano della Roma, va dritto a favore del candidato dem proprio sul tema olimpiadi. «Avere una visione lungimirante per il futuro di Roma significa perseguire obiettivi importanti, tra questi sicuramente c’è la candidatura alle Olimpiadi. Dare ai nostri figli la speranza di rinascita è un dovere di tutti quelli che ci governano e ci governeranno», come riporta il Messaggero. Secondo Totti, Roma dece tornare ad essere una capitale mondiale e “sarò sempre a favore delle Olimpiadi a Roma”: «sono 170 mila posti di lavoro previsti. La corruzione? Non ci penso perche voglio rappresentare qualcosa di diverso», sono le parole di Giachetti per le prossime comunali al secondo turno, dette al Corriere della Sera.
Tra i dati più sorprendenti delle elezioni comunali 2016 vi è senza dubbio quello materializzatosi a Milano, dove la candidata di Forza Italia Maria Stella Gelmini ha raccolto un numero maggiore di preferenze di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord. 11.990 i voti dell’ex ministro dell’istruzione, 8.025 i consensi ottenuti dal leghista che, durante la conferenza stampa svoltasi nella sede della Lega di via Bellerio a Milano, ha commentato in questa maniera il sorpasso subito dalla candidata berlusconiana:”Sono contento per lei, per le preferenze della Gelmini, non so quanto le siano costate. A me niente”. Un’allusione, quella di Salvini, non troppo velata:”Spesso è un problema economico: a Milano un singolo candidato di Forza Italia per farsi eleggere in consiglio comunale ha speso quanto ha speso la Lega per la Lombardia”
Tra i vari dati emersi dalle elezioni amministrative 2016 ve n’è uno che appare insindacabile: il peso di Verdini alle urne è stato pressoché inesistente. Come fa notare Il Fatto Quotidiano, mentre in Senato la posizione di Ala è determinante per reggere la maggioranza di governo, alle elezioni comunali in tutti quei paesi in cui si è assistito all’alleanza tra il centrosinistra e il movimento del parlamentare toscano, l’apporto dei verdiniani è risultato ininfluente. Tra i casi più esemplari di quanto affermiamo vi sono quelli di Napoli, Cosenza e Grosseto. Nel capoluogo campano, al netto dei proclami della vigilia di Vincenzo D’Anna, i verdiniani non sono stati in grado di superare quota 5248 voti, pari ad una percentuale dell’1,43%. A Cosenza nel complesso non è andata molto meglio: l’ex forzista Ennio Morrone e il nipote dell’ex sindaco storico del comune silano Giacomo Mancini, alla guida rispettivamente delle liste Prima Cosenza e Oltre i Colori a sostegno del candidato a sindaco del Pd Carlo Guccione (finito sotto il 20%) hanno raccolto rispettivamente 1120 voti (2,77%) e 708 voti (1,75%). Per non parlare del risultato di Grosseto, dove la lista Passione per Grosseto, ideata da Gianni Lamioni, amico di Verdini, ha totalizzato 1590 voti pari al 3,97%.
Con i dati definitivi di queste elezioni amministrative 2016 ormai passati in archivio, c’è tempo per analizzare le performance dei volti noti prestati alla politica che però non sono proprio riusciti a fare breccia nell’elettorato. Il flop più eclatante in termini numerici è probabilmente quello di Aldo Maria Biscardi, figlio del re degli “sgoop”, che candidatosi a Roma con La Destra di Storace ha racimolato un solo voto. Dando per scontato che lui si sia votato, è logico che neanche i genitori gli hanno dato fiducia! Leggermente meglio è andata alla campionessa del nuoto Alessia Filippi, capace di portare a casa 57 voti con la lista RomaTornaRoma. Due figli d’arte come Giuseppe Cossiga e Maria Fida Moro non sembrano aver ereditato il talento politico dei padri visto che hanno conquistato rispettivamente 24 e 44 voti. Giobbe Covatta con I Verdi non è riuscito ad andare oltre i 120 consensi, mentre Rachele Mussolini, sorella di Alessandra, candidata con la Meloni ha preso 125 voti. Come riporta l’Huffinghton Post vanno sottolineate le prestazioni deludenti dell’ex gieffina Roberta Beta (2 voti) e della showgirl Simona Tagli (31). Chiusura riservata all’ex bomber del Milan Daniele Massaro, che a Milano con Forza Italia ha raggiunto quota 384 voti, meglio di altri, ma non abbastanza!
Il ciclone Elezioni Amministrative 2016 è passato. O forse no, con i risultati arrivati ieri per le Comunali che hanno portato al voto 1342 comuni italiani, in molti sono ancora i conti aperti specie nelle città più importanti al voto. Tutti le big vanno al ballottaggio infatti, con nessun partito che può rivendicare il successo tout court: Milano, Roma, Napoli, Bologna, Torino, non ci sono vincitori certi anche se bisogna addentrarsi per osservare meglio i dati di primo e secondo piano. Verdetti confusi per questa tornata elettorale, con soltanto Cagliari tra le grandi città ad aver già eletto il sindaco al primo turno. A Milano la sfida sarà Sala-Parisi, mentre a Roma si è assistito all’affermazione di Virginia Raggi che andrà al secondo turno con Roberto Giachetti: il centrodestra si lecca le ferite non solo nella capitale ma anche a Torino, dove Fassino andrà al ballottaggio a braccetto con Chiara Appendino, M5s. A Napoli invece è secondo turno con de Magistris che ottiene largo vantaggio su Lettieri, il quale a sorpresa ha battuto Valeria Valente del Pd: confusioni e vincitori, il Pd renziano dovrà fare i conti con dei risultati che non “piacciono” come ha detto lo stesso Premier ieri pomeriggio, per nulla soddisfatto del voto passato. Ora il secondo tempo dei ballottaggi, come finirà la partita?
Nelle Amministrative 2016 appena concluse al primo turno, i risultati delle elezioni comunali mostrano alcuni dati interessanti e altri più curiosi che raccontano la “trama” di questa importante tornata elettorale, svoltasi conte più importanti città d’Italia tutte al voto o quasi. Sul lato preferenze, la partita tutta “voti in massa” viene vinta in queste Elezioni comunali 2016 da due donne, molto note nel mondo politico ed entrambi appartenenti al centrodestra, lanciate da Berlusconi. Sono infatti Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna le reginette al voto: valanghe di voto per le belle candidate a consiglieri comunali del centrodestra. 12mila preferenze totali per la Gelmini a Milano, dove la capolista di Forza Italia ha fatto guadagnare anche molti voti al candidato sindaco Stefano Parisi. A Napoli invece è la Carfagna a trovare il solito ormai bottino di voti, da capolista storica di Lettieri che ha trovato in maniera insperata il ballottaggio contro il favorito Luigi de Magistris. Una nota di merito in più per la ex Ministro dell’Istruzione, dato che aveva in coalizione Matteo Salvini che si è fermato come consigliere comunale a “sole” 8025. – Clicca qui per lo Speciale Elezioni 2016