“Renzi si trova in mezzo a una tenaglia politica molto pericolosa, perché l’Italicum rischia di fare vincere i Cinque Stelle, ma introdurre il premio di coalizione non avvantaggia il Pd che comunque non può formare un’alleanza con Alfano e Verdini”. E’ l’analisi di Stefano Folli, editorialista di Repubblica. M5s è tornato ad attaccare Renzi sul blog di Beppe Grillo, affermando che il premier “ora vuole cambiare le carte in tavola perché ha paura di perdere. Un baro da due soldi e con la coda tra le gambe”.



Folli, come si sta mettendo la partita sull’Italicum?

E’ evidente che per il presidente del Consiglio l’Italicum si è trasformato in una trappola. Renzi si ritrova isolato contro uno schieramento ampio, che è tiepido o negativo sulla riforma costituzionale e che gli chiede comunque di correggere la legge elettorale. Finora la posizione del premier è stata che non si cambia nulla. I Cinque Stelle, che finora erano stati i più favorevoli a cambiarlo, adesso se ne guardano bene perché hanno visto che l’Italicum per loro è conveniente. E’ un “patatrac” politico non da poco.



Perché allora Renzi continua a dire che l’Italicum non si cambia?

Il problema per Renzi è quello di non perdere la faccia, e inoltre vorrebbe cambiarlo ma non sa come fare. I tempi inoltre non sono propizi perché si va verso l’estate e poi a settembre saremo già in campagna elettorale per il referendum. Il premier promette una futura riforma, e nel frattempo spera di avere in cambio il sostegno referendario di quelle forze come i centristi che vorrebbero cambiare la legge elettorale.

Secondo indiscrezioni dei giornali, Renzi sarebbe pronto a negoziare con Berlusconi le modifiche all’Italicum in cambio di una posizione più morbida di Forza Italia sul referendum. E’ davvero così?



E’ solo un pourparler, poi bisogna vedere all’atto pratico se si farà qualcosa. Il dato di fatto è che sarebbe nell’interesse del centrodestra avere una legge che favorisca le coalizioni. Non conviene invece a Renzi, perché proietterebbe un’immagine di ceto politico che si arrocca. Quel tanto di “nuovismo” cui Renzi aspira a rappresentare si perderebbe se il Pd formasse una coalizione. Per Berlusconi al contrario diventa un’ancora di salvezza.

Perché?

Perché in questo modo si potrebbe mettere in campo un’ampia coalizione di centrodestra e, stando anche ai sondaggi, sperare di contendere ai Cinque Stelle la partecipazione al ballottaggio. Il centrodestra quindi ha tutto l’interesse a una modifica dell’Italicum che introduca un premio di coalizione, mentre per Renzi il discorso è molto diverso. Il problema è che il premier è pressato da altre forze che invece gli chiedono questa modifica.

E’ pensabile una coalizione Pd-Ncd?

Immaginiamoci che cosa accadrebbe se alle elezioni il Pd formasse una coalizione con Ncd: Renzi sarebbe sottoposto ad attacchi concentrici soprattutto da parte di M5s. L’Italicum si è rivelato una pessima legge per una serie di motivi, primo tra tutti la mancanza di rappresentanza. Dal punto di vista tecnico però il premio di maggioranza a una sola lista poteva essere una buona idea, a patto che il Pd non si ritrovasse come sfidante i Cinque Stelle. M5s è una minaccia troppo grande per Renzi, perché il messaggio di Beppe Grillo è percepito come innovativo.

 

Allora perché Renzi ha concepito l’Italicum in questo modo?

L’Italicum è il frutto di un calcolo sbagliato, ma adesso è molto difficile ritornare indietro. Quando è stata concepita questa legge elettorale non erano stati considerati i rischi legati ai Cinque Stelle. Renzi pensava di avere di fronte soltanto un centrodestra un po’ bolso e appannato, e quindi facilmente superabile al ballottaggio. Che ci sia qualche avance in questo senso da parte del centrodestra non mi sorprende, ma non sono sicuro che al premier possa convenire accettarle.

 

Renzi come fa a uscire dall’angolo?

Renzi può uscire dall’angolo in un solo modo, ma non lo farà mai. La via d’uscita consiste nel fatto di approvare una legge elettorale completamente diversa dall’Italicum, ammettendo di essersi sbagliato. Finché mette in atto delle piccole correzioni non fa altro che alimentare la polemica di M5s, secondo cui il premier cambia l’Italicum perché ha paura di perdere. Se invece Renzi portasse in Parlamento la proposta di una legge del tutto diversa come il doppio turno di collegio, che ridà all’opinione pubblica la vera possibilità di scegliersi i suoi rappresentanti, sarebbe un atto di grande coraggio che metterebbe il Parlamento di fronte alle sue responsabilità.

 

Perché secondo lei non lo farà mai?

Perché non vuole smentire se stesso. Renzi si trova in una tenaglia molto brutta perché da un lato deve correggere l’Italicum, dall’altra sa che facendolo rischia di perdere in un modo o nell’altro.

 

Rischiamo una crisi di governo?

Non adesso, perché il riflettore fino a ottobre sarà sul referendum e non sulla legge elettorale. Dopo si farà una verifica complessiva dei problemi politici e a quel punto tutti gli scenari sono aperti.

 

(Pietro Vernizzi)

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