Lo scenario politico italiano è chiaramente rivolto all’esito del Referendum Costituzionale in programma per il prossimo mese di ottobre ormai trasformatosi in un vero e proprio voto sul Governo Renzi. Stando al sondaggio realizzato dalla società Demos &Pi e Demetra per conto del quotidiano la Repubblica, il 37% sarebbe favorevole alla Riforma Costituzionale messa in campo dal Governo (Si) che diventerebbe pari al 38% tra gli italiani che sicuramente andranno a votare. Il fronte del No ed ossia coloro che vogliono mantenere l’attuale Costituzione in toto è pari al 30% che salirebbe al 35% tra gli italiani che andranno sicuramente a votare. Chi non sa o non risponde si attesta al 33% ed il 27% tra coloro che sicuramente si recheranno alle urne. Insomma, una situazione molto aperta e che per il momento vedrebbe in vantaggio il fronte del Si seppur di poco.



Non solo i partiti, ma anche i leader: gli ultimi sondaggi politici elettorali forniti da Istituto Ixè per Agorà mostrano come la fiducia nel governo e nei vari leader politici sia cambiata sotto certi versi rispetto ad un mese fa, ma senza clamorosi scossoni rispetto a quanto avvenuto durante le elezioni amministrative. I dati dei sondaggi mostrano come la fiducia nel governo sia molta per il 3%, abbastanza per il 24% degli italiani intervistati, mentre poca + è al 38% e nessuna fiducia al 35%, non benissimo ma neanche malissimo per l’esecutivo dopo la sconfitta nelle Amministrative. A livello di leader politici, è sempre Mattarella a guidare la classifica con il 56% delle preferenze, con Renzi che rimane al secondo posto senza scendere rispetto ad un mese fa, è ancora al 28%. Il premier guadagna su Di Maio che invece scende leggermente al 26%, con Grillo in ascesa al 23% delle preferenze: fiducia inc alo invece per Meloni e Salvini (16 e 19%), mentre il terzo leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, resta ad un basso 13%. Meglio di lui addirittura il segretario Fiom Landini, al 15%, mentre peggio fanno solo il segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti (11%) e il ministro degli Interni, Angelino Alfano, all’11%.



Stando agli ultimi sondaggi politici elettorali pubblicati da Swg non ci sarebbe tutta questa differenza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: il governo Renzi è in difficoltà, e qui non servono i sondaggi politici per capirlo, ma i grillini non sembrano passarsela molto meglio, almeno in termini di preferenze statistiche. I sondaggi vedono dunque il M5s leggermente attardato rispetto al Pd, dando agli scenari e le analisi della situazione politica una nuova luce dopo i tanti cali dei dem attorno a Renzi. Le intenzioni di voto sondate al 7 luglio 2016 vedono il Partito Democratico davanti con il 30,5% delle preferenze, mentre per il Movimento 5 Stelle c’è un leggero calo rispetto alle intenzioni di voto del 30 giugno, sempre Swg, e scende dal 30,4 al 29,5%. Restano comunque molto lontani tutti gli altri partiti politici, visto che Forza Italia resta al 13,1% e la Lega Nord di pochissimo sopra (13,2%). Sinistra Italiana guida i partiti con minoranza nei voti, al 3,4%, Fratelli d’Italia al 3,3%, mentre Nuovo Centro Destra supera il gruppo con il 3,5%. I partiti dell’Ara di Governo, nonostante la crisi restano complessivamente sopra ai voti grillini, con il 34,6% contro il 29,5% del M5s. Renzi dovrà preoccuparsi, ma a questo punto anche il Direttorio Di Maio e Di Battista non potranno dormire sonni tranquilli.

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