Sono favorevoli alla riforma costituzionale gli italiani secondo gli ultimi sondaggi politici 2016. Secondo la rilevazione effettuata da Demos&Pi e Demetra per la Repubblica lo scorso 27 giugno, il 37% degli intervistati, voterà sì al referendum costituzionale di ottobre e quindi a favore della riforma. In autunno si terrà infatti la consultazione sulla riforma del Senato e di altri punti della Costituzione. Agli elettori è stato chiesto di esprimere le proprie intenzioni di voto e tra tutti gli intervistati la maggioranza ha indicato che voterà per il sì. Il no alla riforma costituzionale, sempre secondo questi ultimi sondaggi politici 2016, raccoglie il 30% dei consensi. Più alta la percentuale di italiani che non sa o non risponde: è il 33%. Cambiano invece le percentuali se si prende in considerazione chi sicuramente andrà a votare: il 38% è per il sì, il 35& per il no e il 27% non sa o non risponde.
Dopo alcuni giorni in cui i sondaggi politici 2016 davano il Movimento 5 Stelle in testa sul Partito Democratico, anche se di circa mezzo punto percentuale, le ultime rilevazioni fotografano una situazione diversa. Per quanto riguarda le intenzioni di voto degli italiani l’Istituto Piepoli ha condotto, lo scorso 11 luglio, un sondaggio per l’agenzia di stampa Ansa. E dai risultati emerge che il Pd è al primo posto con il 31,5% delle preferenze (addirittura in crescita dello 0,5% rispetto alla settimana precedente). Il M5s arriva secondo con il 27,5%, in calo dello 0,5 rispetto a sette giorni prima. Dunque secondo questi sondaggi politici 2016 il Partito Democratico sarebbe sempre in testa nelle intenzioni di voto degli italiani. Al terzo posto si piazza la Lega Nord con il 12% (in calo dello 0,5%) e al quarto posto Forza Italia con l’11,5% (in crescita dello 0,5%). Seguono poi, in questi sondaggi politici 2016, gli altri partiti: Fratelli d’Italia stabile al 4,5%, Ncd Alfano stabile al 3,5%, Sinistra Italiana al 3,5% (in crescita dello 0,5%). Infine il 2,5% va ad altri partiti di Centrosinistra, l’1,5% va ad altri di Centrodestra e il 2% va ad altri partiti.