Gli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 mostrano come non solo dal punto di vista delle intenzioni di voto ma anche nella fiducia generale nei vari leader politici vede una inversione di tendenza rispetto al 2015: il Movimento 5 Stelle, dopo la legittimazione delle elezioni Amministrative, è in continua salita e nonostante i problemi attuali sulle nomine della squadra comunale a Roma, la fiducia degli italiani intervistati rispetto ai leader grillini è in netta ascesa. Di contro, il Pd e il suo leader Renzi sono in calo di consensi, con la scadenza del referendum d’ottobre che inizia a spaventare la segreteria del partito, domani in sede di direzione a Roma. Stando ai sondaggi pubblicati e condotti da Istituto Ixè e Agorà, Sergio Mattarella è ancora il leader politico con ampio vantaggio di fiducia, al 57%: ben davanti rispetto a Matteo Renzi che al 28% è stato raggiunto da Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle. Ascesa grillina anche per lo stesso fondatore, dato dal campione di intervistati al 23%, staccando così e di molto Matteo Salvini (19%) e Giorgia Meloni (18%), in netto calo di consensi. Maurizio Landini della Fiom è al 14%, mentre Silvio Berlusconi dopo il problema cardiaco è dato  al 13%. Male Alfano, al 12%, idem per il segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti, che restano in fondo alla fiducia dei leader italiani.



Stando agli ultimi sondaggi politici elettorali la nuova legge entrata in vigore il 1 luglio, il famoso Italicum, la situazione a livello di possibili elezioni politiche in Italia vede un vantaggio notevole per chi l’ha sempre avversata. Il Movimento 5 Stelle infatti, ad oggi, se si arrivasse a ballottaggio avrebbe vita abbastanza facile e il Pd sta già “mordendosi” le mani perché potrebbe consegnare il Paese ai grillini con la legge elettorale fatta dal questo governo a maggioranza dem. Con ordine, guardiamo i sondaggi pubblicati da Demos &Pi – Demetra per La Repubblica e scopriamo come in caso di arrivo al secondo turno (e finora così pare visto che non ci sono partiti che vanno oltre il 40% nei sondaggi politici attuali su scala nazionale) il M5s vincerebbe in tutte le combinazioni. Contro il Pd finirebbe 54,7 % a 45,3% con il Movimento 5 Stelle che conquisterebbe la maggioranza del Paese: in caso invece di arrivo al ballottaggio del listone centrodestra con Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia, M5s prenderebbe il 59,3% contro un basso 40,7%. In ultima analisi, nello scontro Pd-Listone centrodestra i dem avrebbero la meglio con il 50,8% contro il 49,2%, davvero di pochissimi voti di distanza.



Indicano un testa a testa M5s e Pd gli ultimi sondaggi politici 2016. Secondo la rilevazione condotta da Swg Spa per Il Messaggero lo scorso 27 giugno il Partito Democratico raccoglie il 30,7% delle intenzioni di voto e il Movimento 5 Stelle il 30,4%. Dunque i due partiti sono molto vicini nelle preferenze degli italiani: addirittura alcuni istituti di ricerca hanno indicato un sorpasso del movimento fondato da Beppe Grillo sul partito guidato dal premier Matteo Renzi. Per quanto riguarda gli altri partiti, in questi sondaggi politici 2016, il campione di elettori intervistato voterebbe per la Lega Nord per il 12,5% e per Forza Italia per il 12,1%: i due partiti si piazzano dunque al terzo e quarto posto. Seguono poi Fratelli d’Italia al 3,9% e al 3,5% sia Ndc che Sinistra Italiana. Rifondazione comunista raccoglie lo 0,7% delle intenzioni di voto e i Verdi lo 0,6%. Altri partiti di area di governo sono indicati allo 0,6% e altri all’1,5%. Ma nei sondaggi politici 2016 resta alta la percentuale di italiani che non si esprime su un eventuale voto per le elezioni politiche: sono ben il 39,3%.

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