Un’immagine rimane impressa per Virginia Raggi nella storica giornata di ieri a Roma dove si è insediata la sua giunta, la prima squadra M5s della storia nella Capitale: il figlio Matteo che arrivato in aula con la mamma sindaco è stato molto tempo sullo scranno davanti a tutto il consiglio comunale mentre la Raggi proseguiva nell’ordine del giorno. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo visto che molte telecamere straniere erano presenti ieri in Campidoglio per la prima seduta della giunta Raggi: una mamma sindaco è sicuramente un’immagine che trasmettere serenità e commozione, e i più maligni criticano la scelta molto comunicativa e probabilmente studiata a tavolino. Su Dagospia questa mattina viene ritirato fuori un caso che aveva fatto scalpore qualche anno fa, con un diversissimo trattamento e giudizio da parte della stampa: nel 2010 la parlamentare di Forza Italia si è presentata in aula dell’Europarlamento con la figlia Vittoria di 44 giorni e poi ci è ritornata spesso anche fino al 2014. Le critiche furono ferocissime, sbertucciata da molti che l’accusarono di voler colpire l’opinione pubblicata usando un innocente minore: giustamente Dagospia si chiede perché ora alla Raggi sono dedicati titoli di giornali e pareri molto favorevoli per la sua maternità molto tenera, mentre per la Ronzulli fu “linciaggio mediatico”. Che l’M5s valga più di Forza Italia? Forse, ma sopratutto siamo in quel momento in cui qualsiasi cosa faccia la Raggi sia esaltato, una luna di miele che a volte sembra un o’stucchevole.



Virginia Raggi ha passato forse il giorno più importante della sua carriera politica: ieri ha presentato la sua squadra di governo con i 10 assessori, 5 uomini e 5 donne, con la quale nei prossimi 5 anni proverà ad instaurare la rivoluzione a 5 Stelle promessa in campagna elettorale. Giornata campale con i 10 nomi della giunta Raggi che sono ora confermati e ufficiali: vicesindaco Daniele Frongia, assessore alla Qualità della vita, all’accessibilità, allo sport e alle politiche giovanili; Marcello Minenna, assessore al Bilancio, risorse economiche e patrimonio e titolare dell’assessorato di scopo per la Riorganizzazione delle partecipate; Paola Muraro, assessore alla sostenibilità ambientale; Linda Meleo, assessore alla Città in Movimento; Laura Baldassarre, assessore ai Diritti alla persona, alla scuola e alle comunità solidali; Adriano Meloni, assessore allo Sviluppo economico, al turismo e al lavoro; Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica e alle infrastrutture; Luca Bergamo, assessore alla Crescita culturale; Flavia Marzano, assessore alla Roma semplice (fonte Repubblica).



Addirittura per Virginia Raggi ieri è stata la giornata anche di “clemenza” da parte delle opposizioni, Giorgia Meloni in testa che dal consiglio comunale ha parlato con i cronisti. «È una esperienza nuova sulla quale siamo pienamente mobilitati. C’è bisogno di collaborazione per il particolare momento storico: saremo leali oppositori, speriamo che il Movimento sappia essere più umile del governo Renzi e sappia ascoltare e valutare nel merito i provvedimenti». Zero preclusioni da parte della Meloni e anche del Pd, stando alle parole che ovviamente tra qualche giorno faranno calare la cosiddetta “luna di miele” post elezioni. Lì si comincerà a fare sul serio, come del resto ha già iniziato a “buttar là” la stessa leader di Fratelli d’Italia: «La Raggi ha i numeri per fare una rivoluzione. Ci aspettiamo che faccia quella rivoluzione. Ma se il buongiorno si vede dal mattino non siamo molto ottimisti perché finora l’unica cosa che abbiamo visto è il manuale Cencelli 2.0». 

Leggi anche

CAOS M5S/ Conte gioca alle finte dimissioni e (non) scopre che ci sono 2 donne pronte a sostituirlo