Il referendum costituzionale “ex d’ottobre” visto che ormai è quasi certo uno slittamento a novembre se non addirittura a dicembre – come raccontavamo ieri su queste pagine – naviga a vele spiegate verso uno dei più grandi e importanti scontri politici della Seconda e Terza Repubblica. Renzi, la riforme e il nuovo Pd contro tutto il resto delle forze politiche, salvo qualche timido appoggio delle forze di centro che vedono comunque un tentativo positivo quello di cambiare alcuni elementi stanziali di questo Paese piuttosto che un altro No. La politica si divide, Renzi si gioca “la faccia” e come dice oggi Enrico Zanetti sul Corriere della Sera, “se vince il No sono inevitabili le dimissioni di Renzi dopo che avrebbe di fatto compiuto l’errore di personalizzare il voto e di averlo perso”. Ma lo scontro non è solo, come una volta all’interno delle opposizioni “ideologie” opposte, da destra contro sinistra e viceversa, ma è all’interno del bacino della sinistra più radicale che arrivano gli attacchi più pesanti al pacchetto di riforme del ddl Boschi che sarà il centro del referendum costituzionale. Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, questa mattina su Facebook interviene a gamba tesa contro il suo nemico storico e premier italiano: «La Costituzione prima di cambiarla, modificarla, stravolgerla, violentarla, andrebbe, prima ancora che difesa, attuata. Da anni governi e parlamenti approvano leggi ordinarie che colpiscono a morte la Costituzione per la quale donne e uomini sono stati imprigionati, torturati, uccisi». Durissimo ancora qualche riga più sotto quando il sindaco appena rieletto a Napoli si scaglia contro i provvedimenti a sua detta contro l’ambiente, l’acqua e i rifiuti, tra i problemi che affliggono la città partenopea: «Leggi che distruggono la natura, l’arte, la cultura, l’ambiente, il paesaggio. Leggi seppellitrici dei beni comuni, a cominciare dall’acqua pubblica, primo bene comune primordiale. I Costituenti volevano sovranità popolare, solidarietà, fratellanza, uguaglianza, giustizia». Arriverà la risposta di Matteo Renzi o di Maria Elena Boschi? Probabile, of course. (Niccolò Magnani)



Leggi anche

REFERENDUM CONTRO IL JOBS ACT/ Lavoro da remoto, IA, migranti: i veri temi che la Cgil non vedeReferendum aborto in Arizona e Montana durante Elezioni Usa 2024/ 8 Stati al voto dopo abolizione Roe v. Wade