Il referendum costituzionale come ormai sembra quasi accertato non avverrà più in ottobre bensì entro la fine dell’anno, ma non è il rebus data che in questo momento rende oscuri gli ultimi giorni di estate di Matteo Renzi. Il fronte del No al referendum sulle riforme del suo governo rischia di allargarsi sempre di già, anche se a bene vedere il fronte che ha giurato di votare e fare campagna elettorale contro il ddl Boschi, di stranezze ve ne sono assai. Silvio Berlusconi e Antonio Di Pietro su tutti, entrambi per il No, vogliono far cadere Renzi ma si ritrovano a dover dare giustificazioni diverse per non passare come della stessa “sponda”. E così tutti gli altri: il Corriere della Sera ha provato a fare una cernita di tutti quelli che hanno manifestato la contrarierà al progetto di riforme di Renzi e di chicche ve ne sono a iosa: dalla Gelmini al comitato No Gelmini, da Lamberto Dini a Nichi Vendola per non parlare di Grillini del M5s, girotondini della sinistra radicale che assieme a Lega Nord e destra italiana si scagliano assieme contro il referendum. La sinistra del Pd ancora non ha deciso ma potrebbe all’ultimo infilarsi in questa grande nave confusa che veleggia contro Renzi. I risultati arriveranno? Chi avrà ragione? E soprattutto, verranno messe da parte questioni ideologiche per parlare dei contenuti di queste riforme? Ecco se per le prime due risposte bisognerà attendere, il rischio che la terza sia già un triste “No” è molto alta… (Niccolò Magnani)



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