-Con i sondaggi elettorali politici di casa nostra più o meno in vacanza in questo mese d’agosto, è interessante vedere l’impatto che questioni di portata mondiale, come quella dei rifugiati, hanno sull’opinione pubblica di un paese come la Germania. Come riportato da Il Foglio, nell’ultimo sondaggio commissionato dal quotidiano tedesco Deutsche Welle, i cittadini tedeschi hanno dato il loro parere sulla politica di grande accoglienza nei confronti dei migranti messa in atto da Angela Merkel. Il responso per la cancelliera non è stato dei più rassicuranti: dal sondaggio è emerso infatti che il 51% dei tedeschi crede che il sistema di accoglienza sia stato stressato in maniera eccessiva, e di questo parere è in particolare il 52% degli elettori della Cdu, il partito di cui Merkel è espressione. Alla domanda riguardante la correlazione tra accoglienza e aumento degli attacchi terroristici in Germania è il 58% a temere un nesso tra queste due situazioni e tra gli elettori della Cdu lo pensa il 56%. Percentuali preoccupanti per una Merkel che in queste settimane, forse rinfrancata da questi stessi numeri, sembra intenzionata a dare una stretta sui migranti aumentando i controlli alle frontiere.



L’estate 2016 si avvia verso la conclusione e dopo le vacanze tornano a fare capolino i sondaggi elettorali politici. L’appuntamento più importante è senza dubbio quello del referendum costituzionale, la consultazione che tra ottobre e novembre potrebbe segnare in un modo o nell’altro l’esperienza di governo di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio è il più accanito sostenitore del fronte del Sì alle riforme, ma quale sarebbe il responso delle urne se si votasse oggi? A detta di un sondaggio effettuato da Winpoll qualche giorno fa per Huffington Post, attualmente vincerebbero i No con il 53% dei voti contro il 47% dei Sì. Una forbice non troppo ampia da colmare, un risultato che dipinge di fatto un’Italia divisa a metà. Ma sono soprattutto le intenzioni di voti relative all’affluenza a far riflettere. Solo il 49% degli italiani infatti (meno della metà) si è detto sicuro di andare a votare; il 25% non lo farà sicuramente, mentre il 26% è ancora indeciso se farlo o meno. Ed è proprio su quest’ampia fetta di indecisi che si gioca l’esito del referendum costituzionale e delle riforme.

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