Rilevazione anche sulla Brexit negli ultimi sondaggi politici 2016. Ipsos Mori ha effettuato su questo argomento una rilevazione, dal 24 giugno all’8 luglio scorso, i cui risultati sono stati pubblicati su L’Espresso. Al campione di elettori è stato chiesto: Come si sente per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, felice, triste o nessuna di queste due cose? E alla maggioranza degli italiani sembra non importare molto della Brexit, il referendum che si è svolto lo scorso giugno nel Regno Unito e che ha visto la vittoria dei sostenitori dell’uscita del paese dall’Europa. Il 45% degli intervistati in questi ultimi sondaggi politici 2016 ha infatti risposto di non essere né triste né felice, il 36% ha risposto di essere triste, il 19% di essere felice. La stessa domanda è stata posta agli elettori dei paesi dell’Unione europea che hanno così risposto: triste (39%), felice (13%), nessuno dei due (48%). Le risposte degli elettori dei paesi extra Ue sono state: triste (24%), felice (14%), nessuno dei due (62%).
Gli ultimi sondaggi politici 2016 indagano sulle intenzioni di voto degli italiani al referendum costituzionale. Nei prossimi mesi – non c’è ancora una data precisa dopo che era stato ipotizzato un giorno di ottobre – gli elettori saranno chiamati alle urne per confermare o bocciare la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Secondo gli ultimi sondaggi politici 2016 di Scenari Politici – Winpoll per l’Huffington Post gli elettori che sono sicuri di andare a votare non raggiungono la maggioranza: sono infatti il 49%. Il 25% è ancora indeciso mentre il 28% è già sicuro che non andrà a votare. Per quanto riguarda il voto, in base a questi sondaggi politici 2016, il 53% degli italiani voterà no al referendum costituzionale contro il 47% che dirà sì alla riforma. Dopo il terremoto che ha colpito lo scorso mercoledì notte il Centro Italia il referendum costituzionale potrebbe però slittare. Lo ha chiesto ufficialmente Gianfranco Librandi di Scelta Civica, come riporta l’agenzia di stampa Ansa: “Faccio un appello al Governo e al Parlamento tutto: l’esecutivo presenti un disegno di legge, che noi in Parlamento possiamo approvare in tempi rapidissimi, che rinvii di sei mesi, non più a novembre 2016 ma ad aprile 2017, la data del referendum costituzionale”.