Con i sondaggi politici elettorali italiani che torneranno a pieno regime con il mese di settembre, è interessante capire cosa succede non troppo lontano dalle nostre realtà. In Germania, ad esempio, Angela Merkel non è più amata come un tempo. Alla cancelliera, come riporta Il Giornale, non è bastato fare della sua nazione il Paese leader dell’Unione Europea dal punto di vista economico. Un sondaggio commissionato dalla Bild ha infatti dimostrato che il 50% degli intervistati, dunque un tedesco su due, non vorrebbe la Merkel tra i candidati alle elezioni federali dell’autunno 2017, con la cancelliera che in caso di partecipazione alla tornata elettorale correrebbe per ottenere il suo quarto mandato. A far sorridere il capo del governo teutonico vi è comunque il fatto che il 42% degli intervistati si è detto speranzoso di una sua nuova candidatura, ma dopo le polemiche per gli attentati terroristici di luglio e le violenze sessuali di gruppo verificatesi in Germania, Merkel deve guardarsi soprattutto dal partito di estrema destra Alternative Fur Deutschland, che della politica anti-immigrazionista sta facendo il suo cavallo di battaglia in aperta opposizione alla scelta della cancelliera l’autunno scorso di spalancare i confini ai migranti provenienti dai Balcani.
Il concetto chiave del Movimento 5 Stelle, e gli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 dedicati appositamente al fenomeno della politica della “terza repubblica” lo confermano, è che non vi è un leader, ma è la base stessa il leader. Le decisioni le prende la rete, eccetera eccetera: detto questo, la storia dimostra come specialmente negli ultimi tempi parlare di completa assenza di leader è anacronistico. Grillo ha addirittura stabilito un “Direttorio” di vari personaggi che decidono al posto suo e del compianto Casaleggio: ma l’elettorato, stando ai sondaggi, cosa pensa davvero? Gli elettori grillini si esprimono in un modo, l’elettorato generale degli italiani in un altro, e fa capire tutto come il fenomeno M5s sia ben lungi dall’essere compreso fino in fondo. Il figlio di Casaleggio, Davide, è quotato 3,51% come leader dagli affezionati del padre, mentre lo stesso Di Battista non scalda i cuori dell’elettorato, con l’11,99% delle preferenze. La Rete in quanto decisione su internet degli iscritti al Movimento resta al 23,98%, praticamente uguale allo stesso fondatore Beppe Grillo (28,36%). Ma a vincere la leadership ora è Luigi Di Maio, al 32,16%: ma gli italiani, come la pensano? Al netto opposto: infatti Di Maio viene scelto addirittura dopo Davide Casaleggio (16,42% – 17,37%) dall’elettorato italiano, con Di Battista sempre considerato poco leader a livello mediatico. E allora se la rete non viene minimamente presa sul serio dai non grillini (10,54%) è ancora irrimediabilmente Beppe Grillo il vero leader a Cinque Stelle, secondo ovviamente l’impressione dei non-elettori. I dati dei sondaggi politici prodotti da Winpoll-Scenari Politici dunque presentano una realtà grillina ben più complessa di quanto non possa sembrare esternamente.