Le novità sul referendum costituzionale in questa domenica di pausa dalla campagna elettorale per il voto di novembre arrivano su un fronte diverso dal consueto: è infatti un’altra legge che viene messa in discussione, fin dalle origini a dir la verità, a poche settimane dal voto sul pacchetto di riforme Boschi. La legge elettorale dell’Italcum non convince appieno molte forze politiche e sociali e per questo motivo Renzi ha ammesso di poter arrivare a modificare ulteriormente l’impianto dell’’Italicum per andare incontro alle varie anime del suo partito che “ricattano” il loro Sì al referendum per le modifiche alla legge elettorale. E allora, secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera, l’ipotesi di alcune parti della maggioranza vicine a Renzi starebbero mettendo a punto il “Provincellum”: prenderebbe il nome e le specifiche del metodo elettorale in vigore per l’elezione delle province. Le novità sarebbero introdurre i collegi uninominali su base ristretta, eliminando così le preferenze: possibile? Ipotizzabile? Probabile certo, anche se Renzi non vuole rinunciare ai punti cardine dell’Italicum, ovvero il premio di maggioranza e il ballottaggio al secondo turno. Chi cederà per primo? Renzi o la minoranza dem?



Se in tanti vedevano nel Referendum Costituzionale e nella legge elettorale dell’Italicum un doppio nodo stretto forse così tanto non sbagliava: a poche settimane dal voto del pacchetto riforme costituzionali Boschi-Renzi, il problema dell’Italicum torna ad agitar fil mare della maggioranza, specie nel Pd. La sinistra dem continua a rilanciare il proprio No al voto se non arrivano modifiche alla legge elettorale, e ora anche il main sponsor per il Sì al voto con veemenza “chiama” Renzi per intimargli di cambiare la legge Italicum. Ecco Giorgio Napolitano nell’intervista a Mario Calabresi su Repubblica: «Nell’attuale sistema tripolare, rischia mandare al ballottaggio e di far vincere chi al primo turno ha ricevuto una base troppo scarsa di legittimazione col voto popolare. Italicum va cambiata, i rischia di consegnare il 54% dei seggi a chi al primo turno ha preso molto meno del 40 per cento dei voti» conclude l’ex capo dello Stato. E Renzi non si fa trovare impreparato, almeno a parole: «La mia apertura per cambiare l’Italicum è vera e sincera; Discutiamola, approfondiamola, ma facciamo una legge elettorale migliore di questa, la si può cambiare in 3 mesi», dice Renzi intervistato a TeleNorba. Per la prima volta con chiarezza arriva l’apertura così ampia sull’Italicum: che abbia fiutato la pericolosità interna del Partito Democratico e cerchi di correre ai ripari?

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