Finalmente si avrà una data del voto sul referendum costituzionale: dopo mesi di discussioni, questa mattina Renzi ha sciolto i dubbi: “il prossimo 26 settembre il Consiglio dei Ministri fisserà la data delle urne, in pieno tempo e rispetto della legge“. Nell’intervista quest’oggi a Uno Mattina, il premier ha così tolto gli ultimi dubbi e polemiche sula mancanza di una data: ora spetterà al Consiglio dei Ministri, con la ratifica di Sergio Mattarella, stabilire quando si dovrà tenere la scadenza elettorale. Nella stessa intervista, Renzi ha rilanciato la sua disponibilità a modificare l’Italicum, affermando come “chiederemo ai partiti delle opposizioni, quali sono le loro idee”. Questa sera l’incontro alla Festa dell’Unità di Bologna tra lo stesso premier e il presidente Anpi, Carlo Smuraglia a cui ha ribadito: «Gli dirò che ci sono partigiani che votano No, ci sono partigiani che votano Sì. Ringrazierò i partigiani per quello che hanno fatto 70 anni fa, però io vorrei tenere viva la storia del passato ma scrivere la storia dei prossimi anni».



Un Matteo Renzi che in un sol colpo prova a riunire, referendum costituzionale, Italicum, Obama e il suo ambasciatore con l’endorsement e addirittura anche l’accenno tagliente a Di Maio, l’M5s e il Cile… il referendum, è sempre questo elemento a tendere tesissimo il momento politico italiano, con il premier che da Cuneo ieri ha tuonato sulla assoluta certezza (per lui chiaramente) di non esserci reali alternative nel riformar era Costituzione. «se viene bocciata la riforma costituzionale nel referendum, «non c’è un’alternativa». E ha aggiunto: « C’è chi dice “faremo una nuova riforma”, ma sono quelli che quando hanno avuto l’opportunità di governare, le riforme le hanno promesse ma non le hanno mai fatte». Apriti cielo, le polemiche arriveranno ancora con l’M5s in testa visto quanto affermato due giorni fa da Di Maio sullo stesso Renzi “è come Pinochet”, ma ha parole “buone” per tutti anche il Presidente del Consiglio. «Chi paragona l’Italia al Cile dove gli oppositori venivano buttati via, non sta offendendo me sta offendendo la Repubblica italiana che mi onoro di servire. Non so perché lo fa, forse per coprire magagne interne». Un referendum ancora senza contenuti discussi, una magagna di cui tutti, politici in testa, continuano a volere escludono il dibattito a favore del calcolo e scontro politico. Il tempo c’è ancora per invertire la rotta, più che altro per capire effettivamente cosa vi è realmente in palio in questa importante scadenza elettorale del 2016. L’Italicum resta ancora pietra dello scandalo in questo senso, visto che giustamente viene legata a doppi filo alle riforme costituzionali del referendum: la Consulta sarebbe in procinto di rinviare il voto sull’esame dopo la chiamata alle urne per non rimanere impigliati nel tritacarne referendario. Altri problemi, nuovi fronti e ancora una volta pochi contenuti…(Niccolò Magnani)

Leggi anche

REFERENDUM CONTRO IL JOBS ACT/ Lavoro da remoto, IA, migranti: i veri temi che la Cgil non vedeReferendum aborto in Arizona e Montana durante Elezioni Usa 2024/ 8 Stati al voto dopo abolizione Roe v. Wade