“Entro qualche settimana Virginia Raggi si dimetterà o sarà sospesa, e a quel punto l’impatto del caso Roma distruggerà M5s nazionale”. Lo prevede Mauro Suttora, inviato di Oggi ed esperto del fenomeno Cinque Stelle. Nei giorni scorsi Roberta Lombardi ha scritto sulla sua pagina Facebook che Raffaele Marra, braccio destro della Raggi, è “il virus che ha infettato il Movimento”. L’effetto è stato così dirompente che è dovuto intervenire lo stesso Beppe Grillo, che ha scritto riferendosi alla Raggi: “La sosteniamo perché vada avanti e porti a compimento il programma per cui è stata votata dai romani. Punto”.
Suttora, che cosa sta succedendo nel Movimento 5 Stelle?
Sta saltando tutto. Beppe Grillo ha dovuto compiere questa difesa di Virginia Raggi perché altrimenti si sarebbe dimessa, non prima di avere detto sì alle Olimpiadi. Dopo essere stata attaccata da Roberta Lombardi, la Raggi ha chiamato Grillo e gli ha comunicato che se non avesse scritto un post in cui la difendeva, lei sarebbe ricorsa a misure estreme. La Raggi sa bene che se il Comune approvasse il sì alle Olimpiadi certificherebbe il fallimento di M5s.
Che cosa farà a questo punto il direttorio?
Il direttorio si è già sfasciato, in quanto la Ruocco, Fico e Sibilia sono contro Di Maio, il quale per ora è appoggiato soltanto da Di Battista. Quest’ultimo però è il più popolare del Movimento, e quindi alla fine fatalmente saranno Di Maio e Di Battista i due galli nel pollaio che si beccheranno.
Qual è la posta in gioco?
La posta in gioco è il potere. Finalmente i grillini hanno capito che da tremila anni a questa parte la politica significa lotta per la distribuzione del potere, in barba a tutti i loro irenismi, utopie e sogni di democrazia diretta.
La democrazia diretta è morta?
Le rispondo con un esempio. M5s ha chiesto a tutte le 120mila persone registrate al blog di Grillo che cosa dovranno votare deputati e senatori nei due prossimi delicatissimi scrutini in parlamento, quello sul testamento biologico e quello sull’eutanasia. Poiché i Cinque Stelle non hanno una posizione su questi temi chiedono un’opinione agli iscritti. Peccato che quando invece vanno prese decisioni sul funzionamento interno del Movimento scelgano di seguire un metodo ben diverso.
La Raggi è in grado di durare?
Secondo me nel giro di qualche settimana la Raggi sarà sospesa come il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, o le salteranno i nervi e si dimetterà. E’ possibile anche che il sindaco cerchi di sopravvivere, ma sappiamo già oggi che su 29 consiglieri comunali di M5s lei ne ha dalla sua soltanto sei. Dodici in caso di rottura starebbero con il Movimento, mentre gli altri 11 per ora sono indecisi. In un’eventuale votazione sulle Olimpiadi lei riuscirebbe a fare passare il sì, appoggiandosi però sulle opposizioni. Pd e Forza Italia voterebbero a favore, però a quel punto ci sarebbe la rottura della maggioranza.
Se cadesse la Raggi, quali sarebbero gli effetti su M5s nazionale?
Ne risulterebbe distrutto, già oggi lo vediamo. Se andiamo a vedere il post di Facebook in cui la Lombardi attacca la Raggi, i commenti sono tutti a favore del sindaco. Il motivo è che l’ordine di scuderia nazionale è quello di difenderla. Ci metterebbero però dieci secondi a scatenarsi contro la Raggi nel caso in cui Grillo decidesse di sospenderla. Lo scorso gennaio a Quarto i grillini avevano difeso a spada tratta il sindaco Rosa Capuozzo per circa un mese. Quindi nel giro di un giorno hanno fatto inversione a U, lei è stata espulsa da M5s e tutti i militanti hanno cominciato a vomitarle addosso insulti di ogni genere.
Come è stato possibile?
Vedendo la capacità del Movimento di fanatizzare i suoi adepti, capisco come siano nati fenomeni come Hitler, Stalin e Mussolini.
Davvero ritiene che i sostenitori di M5s siano così acritici come quelli del nazismo?
Quanti hanno votato M5s e molti degli stessi attivisti sono persone perbene. Esiste però uno zoccolo duro di alcune decine di migliaia di fanatici che si scatenano a ogni espulsione per attaccare i dissidenti: lo ritengo un fenomeno preoccupante. Anche i fascisti avevano i manganellatori, ma non per questo tutti i fascisti erano manganellatori.
(Pietro Vernizzi)