I primi exit poll delle elezioni in Germania per le regionali della città-land di Berlino vedono Angela Merkel e il suo partito, la Cdu, in un secondo ko consecutivo dopo il Meclenburgo-Pomerania. Il partito dei conservatori infatti non va oltre al 18&, una fortissima flessione rispetto al 23,3% delle ultime regionali di 5 anni fa: non solo, crescono e tanto nella regione tra le più importanti del Paese gli ultra destra dell’Afd, la forza populista che insiste contro la politica migratoria della Cancelliera. Prendono l’11,5% e conquistano così i primi seggi nel land di Berlino, entrando così nell’assemblea locale per la prima volta nella storia: si conferma invece, stando sempre ai primi exit poll, è la Spd il primo partito di Berlino con il 23%, nonostante un’altra flessione dei socialisti. La Grosse Koalition è così a rischio nel governo cittadino: uno specchio per le prossime ed imminenti elezioni politiche nazionali?
Quando manca ancora un’ora verso la chiusura delle urne nelle elezioni in Germania l’affluenza sale ancora nella regione-stato di Berlino che oggi è chiamata al voto per rinnovare il parlamento della città. Il rischio per la cancelliera Angela Merkel è sempre alto, proprio visto il dato dell’affluenza alle ore 12, in netto aumento rispetto alle precedenti regionali di 5 anni fa a Berlino: 25,1% il dato degli elettori che si sono recati alle urne, rispetto al 19,1% del 2011. Questi dati suggeriscono come molto probabilmente i tedeschi si sono riversati alle urne per provare a cambiare lo stato attuale delle cose: lo spettro della Afd, il partito di estrema destra, resta vivo per Spd e Cdu, con ovviamente più la Merkel a rischiare grosso in vista delle elezioni nazionali del 2017. Seggi chiuderanno alle 18, subito ci saranno i primi exit poll e la situazione in Germania avrà un profilo più certo rispetto a conseguenze eventuali per le forze politiche tedesche.
Le votazioni sono ancora in corso per le elezioni regionali amministrative in Germania, nella regione-stato di Berlino: la capitale rinnova il suo parlamento interno e la sfida inevitabilmente si è già trasformata nel voto pro o contro Merkel, già sconfitta con il suo partito Cdu nelle scorse elezioni amministrative. Qui sotto abbiamo visto nel dettaglio i rischi per la Cancelliera e gli ultimi sondaggi, mentre ora ci concentriamo sui candidati in campo per queste elezioni tedesche: a Berlino la sfida è a tre, con il sindaco uscente Mueller in quota Spd che si confronta con il candidato Cdu, Frank Henkel vicino però alle posizioni della Csu (Cdu di Baviera) con una politica migratoria molto più rigida della Merkel. Terzo candidato è Georg Pazderski, Afd, dell’ultra desta anche se appartenente all’ala più conservativa del neo partito in auge in Germania. La lotta dovrebbe rimanere sostanzialmente tra i primi due ma il risultato del candidato di destra potrà essere determinante per vedere come si comporrà il governo di Berlino, se con tendenza a sinistra o decisamente a destra.
Giornata di elezioni in Germania, di nuovo amministrative dopo il piccolo land di Maclenburgo e Pomerania, con la città-land chiave di Berlino che oggi arriva al voto. Si decide il futuro della capitale tedesca che a livello federale corrisponde ad un land particolare e autonomo: nell’ordinamento in Germania, Berlino è una sorta di città stato con un proprio parlamento, dei propri ministri e quartieri che corrispondono praticamente ai municipi di Roma o di altre grandi città europee. Oggi si torna dunque al voto con il popolo dei berlinesi che dovrà scegliere tra i vari candidati principali di Cdu, Spd e Afd, i tre favoriti, come nelle ultime elezioni in Pomerania. Stando ai sondaggi del voto ancora in corso fino a questa sera, il partito di Angela Merkel rischia ancora una batosta e di vedere indebolita a livello nazionale la sua “buona stella” politica in vista delle elezioni nazionali del 2017. La Cdu infatti, che fino ad oggi amministrava a Berlino in coalizione con la Spd, rischia di passare all’opposizione se venissero confermati i sondaggi della vigilia. 2,5 milioni di tedeschi al voto oggi, con la Spd che dovrebbe mantenere il governo ma con la crescita esponenziale dell’ultra destra della Adf. Il governo potrebbe passare a sinistra con la tripartizione Spd, Verdi e Die Linke, dati entrambi al 15% e che sostituirebbe la Cdu, 23,3% cinque anni fa e ora data sotto il 18%. Un test nazionale? Assolutamente sì, con particolare attenzione sia alle dinamiche attorno ad Angela Merkel, e soprattutto per l’Adf di destra che si candida a diventare sempre più mina vagante nel panorama nazionale in vista delle elezioni 2017. (Niccolò Magnani)