La sconfitta di Angela Merkel alle elezioni in Germania, nella regione del Meclemburgo-Pomerania, ha provocato un’onda d’urto che per settimane andrà avanti in tutta Europa per il primo vero segnale di cedimento della finora granitica cancelliera tedesca. Una piccola regione, che secondo la leader dell’Afd – il partito dell’ultradestra arrivato secondo alle elezioni di ieri – resta comunque importante perché «la regione del Meclemburgo-Pomerania è stata la patria delle politiche della Merkel. E noi continueremo a lavorare in modo che la Cancelliera perda la sua terra d’origine», sono le parole di Franke Petry. Il nodo è sempre quello, le politiche sui migranti e i profughi: un milione nel 2015 non è più sostenibile, ha confessato la stessa Merkel dopo le tante critiche nel suo partito Cdu negli scorsi mesi. Nonostante questo, l’elezione ha bocciato la politica del governo che però in queste ore ha visto la conferma solida della stessa Cancelliera: «Il risultato di queste elezioni è legato alla politica sui rifugiati. Ne sono completamente responsabile – ha sottolineato Angela Merkel – Perché io sono leader di partito ma al tempo stesso sono Cancelliera, e sono ruoli che non posso scindere uno dall’altro. Tuttavia sono convinta che le nostre decisioni sono state giuste e che dobbiamo continuare a lavorare. Dobbiamo pensare a come riconquistare la fiducia della gente, a partire ovviamente da me».



Le elezioni regionali in Germania che ieri hanno decretato la sconfitta di Angela Merkel e del suo Cdu nella piccola regione del Meclemburgo-Pomerania scatenano tutt’ora l’attacco frontale delle opposizioni tedesche e anche europee contro la Cancelliera, prospettandole un semplice antipasto di quanto sarà per le politiche nazionali del prossimo anno. In crisi la quarta elezione consecutiva della Lady di ferro 2.0 in salsa tedesca? Bisogna attendere ovviamente prima di dare giudizi affrettarti anche perché si tratta delle elezioni in una piccola parte di Germania. Di certo i risultati possono essere indicativi per il vento politico attuale in Germania: con la vittoria della Spd, principale alleato di governo del Cdu di Merkel, il disastro è stato attenuato, ma la salita dell’ultra destra di Afd resta un monito a cui guardare ovviamente con grande attenzione. «Sono molto insoddisfatta per quanto avvenuto. Una tornata elettorale locale dominata da temi nazionali, in primo luogo da quello dei profughi». Secondo la cancelliera le decisioni dei mesi scorsi sulla politica migratoria è giusta e il numero dei richiedenti d’asilo si è ridotto. Dalla Cina, in collegamento con il G20, la Merkel ha fatto capire tutto il suo disappunto per il risultato: anche solo per questo dettaglio si capisce che il risultato in Meclemburgo non ha, al momento, una eco solo locale ma indica un movimento del potere in Germania che andrà monitorato molto attentamente.

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