Gli ultimi sondaggi politici ed elettorali prodotti da Scenari Politici Winpoll danno un’interessante lettura del periodo che ci aspetta nei prossimi mesi, ovvero la ricostruzione delle aree colpite dal devastante terremoto del 24 agosto 2016. Chiesto agli italiani quale uomo sarebbe adatto per la ricostruzione, la risposta degli elettori è assai originale: secondo la “pancia” degli italiani l’uomo giusto per poter impostare la ricostruzione degli splendidi luoghi abbattuti del Centro Italia. Il primo ad essere indicato come “eletto” dagli italiani intervista è l’archistar Renzo Piano, architetto famoso in tutto il mondo, sondato dallo stesso Renzi pochi giorni dopo il sisma per un consiglio sui vari piani di ricostruzione del Cantiere Italia. Il 27% sceglierebbe proprio Piano, mentre il commissario Vasco Errani resta saldo in testa con il 27,5%, dopo tutte le polemiche politiche resta comunque un uomo accettato dagli italiani come commissario in grado di impostare i lavori di ricostruzione. Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, viene scelto al 27,3%, mentre l’unità nazionale delle forze politiche viene vista non con tanti favori, al 14,4%. Dato a suo modo clamoroso è quello relativo a Matteo Renzi: il premier non viene visto come uomo giusto – solo il 3% – ma è lo stesso premier che non ha voluto prendersi questo onere, affidando giustamente ad un commissario come Errani per il progetto ambizioso di Casa Italia.
I dati degli ultimi sondaggi politici elettorali condotti dall’Istituto Piepoli rivelano una interessante mappa di voto per il prossimo evento elettorale italiano, ovvero il referendum confermativo sulla riforma costituzionale del ddl Boschi. Oltre a dare un’utile aggiornamento sulle ultime rilevazioni tra Sì e No alle urne, la mappa sul voto dei vari partiti rende evidente quali siano i bacini di utenze per i due possibili voti degli elettori italiani. E allora, se il 51% degli italiani intervistati è per il No, la situazione a livello generale è alquanto stazionaria. Ma a livello di microvoto, le situazioni si modificano: per il Sì vota il 24% degli elettori, mentre il No degli elettori dem è del 1£% totale. Tra i votanti del Movimento 5 Stelle invece l’indicazione dei sondaggi mostra come un 9% sia comunque d’accordo con il referendum di Renzi e lo voterebbe, mentre il 18% si schiera per il No, come da “indicazione” del Movimento. Da ultimo gli elettori del centrodestra, dove a parte i laboratorio di Parisi in Forza Italia non si assiste a duna fase particolarmente attiva in termini nazionali: il 16% è per il Sì, il 20% per il No, mentre un 3% è ancora indeciso. A breve la campagna referendaria si intensificherà e con qualche discussione in più – si spera – sui contenuti si potranno avere anche sondaggi elettorali più precisi in riferimento al referendum costituzionale.