È passato poco più di un mese dal referendum costituzionale eppure i sondaggi politici ed elettorali cercando di avvicinarsi al grande appuntamento delle Elezioni Nazionali (ancora di là da venire fino almeno alla decisione della Consulta sull’Italicum che farà capire qualcosa in più riguardo ai tempi di nuove Politiche) non possono far altro che rifarsi sempre al risultato importante di quest’ultima tornata elettorale. E nel farlo, una delle figure se non quella principale che ne è uscita malconcia dal voto alle urne è certamente il segretario del Pd Matteo Renzi: in ottica di nuove elezioni, l’ex premier ha deciso di rimanere in sella ai dem e di candidarsi anche al nuovo Congresso per portare il suo partito alle elezioni in qualità di candidato presidente. Ma gli italiani cosa ne pensano della sua parentesi politica di questi ultimi due anni? Secondo il 54% degli elettori intervistati dai sondaggi politici di Ipsos, è colpa di Renzi e delle sue scelte nella campagna elettorale per la riforma costituzionale; per il 32% invece è colpa del Paese che non ha capito/voluto capire le intenzioni positive di Matteo Renzi. Ma se invece la domanda fosse su un Renzi dimissionario o meno, i sondaggi elettorali mostrano come per il 42% degli elettori l’ex premier avrebbe dovuto dimettersi da segretario dopo il fallimento delle urne, mentre il 36% condivide la scelta di andare avanti.



Negli ultimi sondaggi politici ed elettorali prodotti da Emg Acqua per il Tg La7 si scopre come nelle rilevazioni delle intenzioni di voto degli italiani, per quanto riguarda le liste elettorali, le novità sono più evidenti di quanto sembrino. Se infatti viene confermato il centrosinistra in testa al primo turno, con M5s e centrodestra a seguire, è nei numeri che inizia smuoversi qualcosa nello scacchiere in vista delle prossime Elezioni Nazionali: stando ai sondaggi elettorali, il Pd e le forze del centrosinistra legate, si attestano al 32,5%, mentre il Movimento 5 Stelle che storicamente si presenta senza alleanze e in autonomia ottiene un 29,1%, ancora secondo e comunque staccato dal Pd renziano. Ma è il dato del centrodestra ad interessare: se presentato come una unica lista elettorale unita, con Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, il centrodestra non solo mina da vicino la posizione del M5s ma si presenta come candidato possibile contro il Pd al primo turno. 28,2% per il listone: tenendo conto che la legge elettorale cambierà di sicuro rispetto all’Italicum, e non è detto che rimangano i ballottaggi, le sorti delle prossime elezioni potrebbero vedere di nuovo protagonisti i partiti del centrodestra. Unico problema, enorme, la leadership per riuscire a trovare quella unità che ad oggi ancora risulta difficile da credere nei fatti. Chiude il sondaggio, la Sinistra Italiana al 3,4% e l’Ncd, autotagliatosi fuori dai moderati e dal Pd, al 3,3%.



E’ il Partito Democratico, secondo gli ultimi sondaggi elettorali e politici, il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani. Ma l’astensione resta alta nel nostro paese e supera in percentuale quella che il Pd raccoglierebbe se si andasse oggi alle urne. Sono questi i risultati della rilevazione condotta da EMG Acqua per La7 Srl dal 13 al 15 gennaio scorso. Al campione di elettori è stato chiesto di indicare a quale partito darebbero il proprio voto. E gli italiani intervistati hanno risposto in maggioranza che non andrebbero a votare: l’astensione è infatti al 35.1%. A questa percentuale si somma inoltre il 19.0% di elettori indecisi. Tra gli elettori che in questi sondaggi elettorali e politici hanno indicato la propria preferenza per un partito il Pd risulta al primo posto con il 31.6% delle preferenze. Al secondo posto, a 4 punti percentuali di distanza, si piazza il Movimento 5 Stelle con il 27.7%. Seguono poi tutti gli altri partiti: la Lega Nord con il 13.1%, Forza Italia con l’11.4%, Fratelli d’Italia – An con il 4.9%, Sinistra Italiana con il 3.0%, Nuovo Centro Destra con il Ncd: 2.7%. Infine il restante 5.6% andrebbe ad altri partiti e il 2.1% finirebbe in schede bianche.

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