Diventa molto delicata la situazione legata al Sindaco di Roma Virginia Raggi che è stata indagata come ha riportato lei stessa sul suo profilo di Twitter dove ha specificato di aver ricevuto un invito a comparire davanti alla Procura di Roma per la nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo. Di questo ha parlato anche Alessandro Di Battista deputato del Movimento Cinque Stelle. Ecco le sue parole a ”diMartedì” su La7 riportate dal sito dell’Ansa: “Virginia Raggi ha ammesso un errore e cioè quello di essersi fidata di una persona sbagliata. Il Comune non è facile, quello che noi chiediamo dall’inizio è di avere del tempo. Ha sbagliato probabilmente a mettere una firma. Ora vediamo che cosa succederà, ma è pure vero che questa nomina è stata revocata”. Parole importanti che invitano però a prendere tempo prima di giudicare e di analizzare il caso. Fatto sta che comunque da quando è arrivata questa chiamata è esploso un vero e proprio caso attorno a Virginia Raggi.



L’avviso di garanzia ricevuto da Virginia Raggi, indagata per abuso di ufficio e falso in atto pubblico, ha scaturito una serie di reazione da parte di tutta la politica italiana. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che tramite il suo profilo Facebook ha voluto mantenere un approccio garantista sulla vicenda:”Oggi il Sindaco di Roma ha ricevuto un avviso di garanzia. La nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini siano innocenti fino a sentenza passata in giudicato. E questo vale per tutti, a qualunque partito appartengano. Invito dunque tutto il PD a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. La Raggi faccia il suo lavoro, al quale i cittadini di Roma l’hanno chiamata e mostri quel che vale, se ne è capace”. Renzi ha anche anticipato quelle che potrebbero essere le recriminazioni da parte del popolo del Partito Democratico, viste le scaramucce che da sempre caratterizzano il rapporto con il M5s:”Lo so, lo so: qualcuno di voi adesso mi dirà che i Cinque Stelle usano due pesi e due misure e il loro atteggiamento è ingiusto e contraddittorio. Ok, vero, avete ragione. Ma questo cosa cambia? Se loro sbagliano, dobbiamo sbagliare anche noi? Dimostriamo che siamo davvero diversi. Non cerchiamo scorciatoie giudiziarie, non cediamo all’odio per l’avversario, non attacchiamo Virginia Raggi oggi. Ha avuto un avviso di garanzia? Ok, auguriamoci che sia innocente. Per lei, per Roma, per chi crede nella politica”.



Virginia Raggi questa mattina ha risposto alle primissime domande dei cronisti fuori dal Comune di Roma: dopo l’avviso di comparsa e le indagini su suo conto sul caso Raffaele Marra e nomina del fratello Renato, ha voluto esprimere serenità e tranquillità rispetto ai reati che le vengono contestati. «Sono tranquilla. Quello che ho fatto l’ho fatto con tutte le procedure che mi sono state indicate dagli uffici, quindi andremo a rispondere in Procura. Vedremo cosa mi imputano, ma sono serena di aver fatto tutto nella massima correttezza», sono le esatte parole del sindaco M5s, di nuovo nella bufera dopo l’atteso avviso di garanzia ricevuto per l’indagine a suo carico, con accuse di falso in atto pubblico e abuso di ufficio. Il sindaco Raggi e il suo braccio destro avrebbero violato il regolamento comunale che vieta la partecipazione dei funzionari nella nomina dei parenti e prevede “la valutazione dei curricula degli aspiranti”. L’accusa è anche di falso, ma il sindaco assicura che risponderà “a tutte le domande che le verranno fatte” dai magistrati.



, sindaco di Roma, ha ricevuto un invito di comparizione alla procura della capitale. La donna è stata indagata per il caso della nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato. Un caso ancora da sciogliere e sul quale non ci sono delle risposte certe al momento, ma un argomento sicuramente sul quale il pubblico italiano ha voluto dire la sua. Nel tempo dei social network quando accade una cosa del genere si può tastare il polso della situazione anche grazie a delle indicazioni che ci arrivano proprio dalla rete. Virginia Raggi infatti in poche ore è entrata in trend topic su Twitter. Sono tantissimi i commenti del pubblico con il semplice hashtag #Raggi. Alcuni sono degli attacchi diretti, ingiustificati visto che la situazione non è stata ancora chiarita, altri invece sono decisamente comprensivi. Clicca qui per tutti i tweet da parte del pubblico.

Emergono nuovi dettagli sul conto di Virginia Raggi, indagata per il caso della nomina di Renato Marra, il fratello di Raffaele (già in carcere con l’accusa di corruzione): secondo quanto riportato dall’Ansa, citando fonti del Campidoglio, la sindaco M5s è indagata per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico relativamente alla nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato, alla direzione del Dipartimento Turismo. La sindaca verrà sentita il prossimo 30 gennaio. In base a quanto si apprende da fonti giudiziarie l’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuto dopo Natale sulla della relazione dell’Anac sulla nomina di Renato Marra inviata in Procura il 21 dicembre. Il pm di Roma sostiene che il sindaco Raggi avrebbe detto il falso alla responsabile anticorruzione del Campidoglio e in questo modo non avrebbe impedito al fratello di Raffaele di essere nominato direttore del dipartimento Turismo del Comune di Roma. Per la prima cittadina a Cinque Stelle della Capitale i guai non finiscono, visto che lo stesso Raffaele Marra risulta indagato anch’egli per concorso in abuso di ufficio nell’inchiesta della nomina del fratello: sempre secondo fonti giudiziarie dell’Ansa, «Tra le carte dell’inchiesta anche alcune chat tra i fratelli Marra e la conversazione tratta da Telegram in cui la Raggi si lamenta con Raffaele Marra di non aver saputo dell’aumento di stipendio del fratello Renato. Le chat erano presenti nell’indagine che ha portato il 16 dicembre all’arresto di Marra per corruzione».

E alla fine l’avviso di comparizione arriva anche per Virginia Raggi: indagata per il caso di Raffaele Marra, in particolare relativo alla nomina a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio del fratello di Marra, Renato, su cui la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo coordinato dall’aggiunto Paolo Ielo. La nomina è stata successivamente revocata dal sindaco del Comune di Roma ma tant’è, risulta comunque indagata per atto dovuto in base alle ricerche della Procura romana sulla complessa rete di Raffaele Marra, ex dirigente del Comune di Roma arrestato oggi con l’accusa di corruzione, è considerato un fedelissimo della sindaca Virginia Raggi ma è inviso a parte del M5S romano e nazionale a causa del suo passato politico. Con un post su Facebook il sindaco M5s ha avvisato la città di aver ricevuto un invito a comparire dalla Procura di Roma nei prossimi giorni, di fatto confermando le tanti voci che circolavano da giorni su presunte evoluzione del caso di Renato e Raffaele Marra e che avevano allarmato la base del Movimento 5 Stelle, ora di nuovo immischiato nella bufera giudiziaria.

Virginia Raggi è indagata per la nomina di Renato Marra, fratello dell’ex fedelissimo Raffaele (ora in carcere) e lo ha fatto sapere pochi minuti fa sul suo profilo pubblico Facebook, dichiarando di essere serena e tranquilla nell’accettare l’invito di comparizione della Procura e al momento senza dare alcuna notizia di eventuali dimissioni dal Movimento 5 stelle o peggio dalla carica di sindaco di Roma. «Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle.Ho avvisato i consiglieri di maggioranza e i membri della giunta e, nella massima trasparenza che contraddistingue l’operato del M5S, ora avviso tutti i cittadini. Sono molto serena, ho completa fiducia nella magistratura, come sempre. Siamo pronti a dare ogni chiarimento». Inutile dire come la notizia diventerà un autentico boomerang in mano al Movimento 5 stelle, con la “grana” Raggi che torna a soffiare sulla base del Direttorio e dello stesso Beppe Grillo. (Niccolò Magnani)