Caos in Toscana dopo le dichiarazioni di Filippo Nogarin: il sindaco di Livorno si è opposto alla proposta di legge della Regione, secondo cui sono ammessi agli asili nido i bambini sottoposti a vaccinazioni obbligatorie e raccomandate dal Piano nazionale di prevenzione. In questo modo si vuole contrastare il calo di vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, ma per Nogarin le vaccinazioni vanno incentivate con una corretta informazione, non con le imposizioni. Il sindaco M5s è pronto a dar battaglia: «Sono a favore dei vaccini, ma non posso accettare che questi vengano somministrati sotto ricatto, discriminando dei bambini» ha dichiarato a Il Fatto Quotidiano. La polemica è scoppiata subito: l’assessore alla Salute Stefania Saccardi, che ha firmato la proposta, ritiene che la vaccinazione obbligatoria sia «un gesto responsabile nei confronti di quei bambini che, per particolari patologie, non possono essere vaccinati e quindi sono più esposti al rischio di malattie». Nogarin, però, insiste: il sindaco di Livorno sostiene che questa proposta di legge violi il diritto a curarsi nel modo ritenuto più giusto.
Filippo Nogarin ha rilanciato la propria posizione sulle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate anche sui social network e non sono mancati i commenti sulla sua pagina Facbeook (clicca qui per visualizzare il suo post). Ma la polemica è diventata subito anche politica: «Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin è contrario ai vaccini obbligatori. Ignoranza ed irresponsabilità, solo questo mi viene in mente» ha twittato Alessia Morani, vicecapogruppo Pd alla Camera (clicca qui per il tweet). Il senatore democratico Stefano Esposito ha usato toni più duri: «Il sindaco M5s di Livorno Nogarin si schiera contro i vaccini obbligatori per i bambini. Ecco a voi #ilnuovomedioevo». Per la ministra della Salute Beatrice Lorenzin va superata la discrezionalità regionale sulle vaccinazioni: serve una legge nazionale in tempi brevi sulla obbligatorietà delle vaccinazioni, «anche per garantire un’offerta vaccinale uniforme in tutte le zone del Paese».