Caro direttore, dovendo occuparmi di quello che succede in Italia, ho trovato un po’ di difficoltà quando ho scritto alla mia redazione per segnalare, tra i fatti del giorno, il lancio del blog di Matteo Renzi. In primis, perché pensavo si trattasse di uno scherzo. Qualche buontempone, ho pensato tra me e me, avrà voluto aprire un dominio con il nome dell’ex Premier, magari per prenderlo pure in giro. Quando invece ho visto che è la stessa pagina del Segretario del Pd a rimandare a tale blog ho capito che non era uno scherzo. Ed è stato quindi difficile convincere chi stava in redazione in Spagna che non lo stessi prendendo in giro io. Ma Renzi non aveva detto che si sarebbe ritirato dalla politica?, mi è stato fatto notare. Già, purtroppo il nuovo che avanza, o “il futuro che prima poi torna” (per parafrasare il titolo del primo post del nuovo blog), sembra essere molto simile ai vecchi dinosauri politici del passato.
“Se io perdo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza in politica”, aveva detto Renzi nella conferenza stampa di fine anno del 2015. E dire che parlava dinanzi alla platea dell’Ordine dei giornalisti! Oggi nessuno sembra volergli far notare la balla che ha raccontato. Un po’ come quella detta alla Leopolda dello scorso novembre: “Si fa politica perché si devono cambiare le cose, non è che si fa politica perché almeno rimani aggrappato alla tua poltrona”. Certo, Renzi la sua poltrona di palazzo Chigi l’ha lasciata, ma il suo posto in politica sembra voglia tenerselo stretto.
E non manca di reclamarlo nemmeno dal suo blog. “Noi siamo quelli che hanno da offrire mille giorni di lavoro al Governo, che hanno portato tanti risultati”, scrive Renzi. Omettendo di segnalare che uno di questi risultati è la richiesta europea all’Italia di una manovra aggiuntiva da 3,4 miliardi di euro. Qualcuno potrebbe anche avere da ridire sui 600.000 posti di lavoro recuperati in tre anni o sugli investimenti nelle periferie, “ma, ragazzi, anche basta. Quello è il passato, ormai”, scrive l’ex Premier, per il quale ora conta guardare verso il futuro. Che non pare essere quello di Segretario “traghettatore” del suo partito per adempiere alla promessa di ritirarsi dalla vita politica, lui che si è sempre vantato di non essere nemmeno stato eletto alla Camera dei deputati, ma non per questo gli è stato precluso l’accesso a palazzo Chigi.
“Ci sono molti modi di cominciare. E di ricominciare”, è l’incipit del primo post del blog di Renzi. Ed è curioso che, tornando alle notizie italiche da segnalare alla mia redazione, venga pubblicato nel giorno in cui la Corte Costituzionale mette sul piatto la legge elettorale con cui poter tornare al voto subito. Ora non resta che sperare che sia davvero uno scherzo, o meglio un’ottima trovata satirica, quella di Crozza, quando all’indomani del risultato del referendum del 4 dicembre fece dire al suo Renzi: “Italiani, avete fatto un unico errore: mi avete lasciato vivo. Perché da adesso io sarò il vostro incubo”.
P.S.: A proposito di Corte Costituzionale, ma l’Italicum non era “la legge elettorale perfetta” (copyright di Matteo Renzi)? Alla Consulta non sanno vedere il futuro (che prima o poi torna) o qualcun altro proprio non riesce ad andare d’accordo con la Costituzione?