Nelle ultime intenzioni di voto svelate dai sondaggi politici ed elettorali del anno appena concluso, si scopre come il Partito Democratico è ancora il primo partito d’Italia, al primo turno, ma viene incalzato non solo dal Movimento 5 Stelle ma anche dalla risalita prepotente del centrodestra, dato in crescita se si presentasse unito alle prossime elezioni politiche nazionali. Stando ai sondaggi di Demopolis, si scopre come il Pd è situato al 31% con le votazioni ancora con Legge Elettorale Italicum, che però andrà cambiata nei prossimi mesi. Dietro troviamo il Movimento 5 Stelle al 28,5%, più dietro ancora Lega Nord al 13,5%, Forza Italia al 12% e Fratelli d’Italia al 4,5%. Sinistra Italiana segue con il 4,1%, mentre Area Popolare raccoglie un 3,4% in crescita rispetto agli scorsi mesi di governo. I dati però acquisiscono più importanza se letti con il centrodestra unito: infatti Berlusconi, Salvini e Meloni insieme al momento arriverebbero al 30% spaccato, avanti ai grillini e appena dietro il partito di Renzi. Se poi dovessimo azzardare anche un ingresso di Ncd nella maxi coalizione, il Pd verrebbe addirittura superato ma questa potrebbe essere al momento forse più fantapolitica che altro; resta il dato importante, il ceetrodestra se unita è destinato a salire e di questo bisognerà tenerne conto anche nelle prossime inevitabili discussioni sula leadership interna al gruppone dei moderati.



Salgono le quotazioni di Luigi Di Maio tra i sondaggi politici ed elettorali di queste ultime settimane dopo le varie crisi interne al Pd e all’interno della maxi discussione sulla prossima legge elettorale che segnerà le dinamiche e gli scenari dei prossimi mesi prima delle elezioni politiche inevitabili dalla prossima primavera fino a febbraio marzo 2018. Stando alle rilevazioni prodotte da Ipsos a fine dicembre 2016, scopriamo come i sondaggi su base diffusa e non solo tra gli elettori dell’ultimo referendum le speranze degli italiani per il prossimo governo vedono una guida tendenzialmente a Cinque Stelle. Al netto dei grossi problemi del Movimento a Roma con la Giunta Raggi, restano comunque in testa alla fiducia degli elettori rispetto ad altri governi, dal Pd fino al centrodestra: i sondaggi Ipsos inquadrano nel dettaglio la situazione futuro premier, scoprendo che per il 23% deve essere Luigi Di Maio a succedere a Gentiloni alle prossime elezioni. Per il 18% invece dovrà essere ancora una carica istituzionale a prendere quel ruolo, mentre per il 12% dovrebbe essere di nuovo Matteo Renzi a traghettare il Paese fuori dalla crisi in cui ancora versa e non solo a livello politico. Male invece Salvini, solo per il 9% sarebbe indicato come possibile nuovo premier, poco più di una figura di un “tecnico” in una riedizione del governo Monti.



Sui sondaggi politici ed elettorali che in queste settimane riempiono le pagine di giornali e le segreterie dei partiti non può non approfondire la tematica di questi ultimi giorni, dopo l’attentato di Istanbul che ha seguito di qualche giorno quello di Berlino; è stato rimesso in primo piano il problema dell’immigrazione, dei profughi o presunti tali e dei legami sul suolo europeo con organizzazioni fondamentaliste di molte cellule “dormienti”. In vista delle prossime elezioni in Germania, Francia e poi anche da noi in Italia il tema potrebbe essere rilevante e non poco: stando ai sondaggi di Eumetra Monterosa per gli italiani l’affermazione di forte stampo populista “un immigrato clandestino, ad esclusione dei profughi, deve essere espulso e ritornare nel suo Paese“, è accolta complessivamente dal 64% degli italiani intervistati. Cifra altissima che si divide tra chi è completamente d’accordo con le espulsioni di massa, il 25%, e chi invece qualche dubbio ce l’ha ma rimane sostanzialmente in accordo con la tesi. 17% poco d’accordo, 12% per niente d’accordo, sono cifre molto basse rispetto ad un paese, quello italiano, che si scopre sempre più ostile all’ondata di migrazione senza fine dal medio Oriente e dall’Africa.

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