+++In serata è passato anche il secondo voto di fiducia sull’articolo 2 del testo Rosatellum Bis: 308 Sì, 81 contrari e soli 8 gli astenuti. Domani, a partire dalle 9, si terranno le dichiarazioni di voto sulla terza ed ultima fiducia, posta sull’articolo 3 del testo. La votazione avrà inizio alle 11+++
È passato il primo voto di fiducia sull’Articolo 1 della legge elettorale a firma Ettore Rosato: la Camera ha approvato con 307 Sì, 90 contrari e solo 9 astenuti. Fuori dall’Aula, che non hanno partecipato al primo voto, sia M5s che Mdp-Art.1 che minacciano altre proteste di piazza contro il “colpo di mano” del Governo che per evitare il voto segreto ha posto la questione di fiducia sui primi 3 articoli del testo di legge Rosatellum Bis. A breve anche il secondo voto mentre domani mattina è previsto il terzo e ultimo voto blindato con il via libera anche di Forza Italia e Lega Nord che non votano la fiducia per evidenti motivi ma che non mettono i bastoni sulle ruote al procedimento in Aula che domani poi voteranno in blocco per far passare al Senato il testo della legge elettorale. Durissima ancora la posizione dei grillini alla Camera davanti a questo provvedimento: «Questo Parlamento non ha più la dignità di rappresentare i cittadini. La fiducia viene posta come nel 1923 sulla legge Acerbo e poi sulla legge truffa. Dov’è quel passacarte di Gentiloni che si deve far chiamare da Rosato per mettere la fiducia? Questo governo e questo Parlamento sono fatti di indegni e di bugiardi. Non avete la dignità di rappresentare gli italiani, non rappresentate quei cittadini che avete zittito con un colpo di mano», ha spiegato Danilo Toninelli nella sua dichiarazione di (non) voto.
FISCHI A MATTARELLA
Lo aveva promesso ieri Alessandro Di Battista davanti alla Camera (sbagliando piazza tra l’altro, ndr) e oggi prima del voto di fiducia sui primi due articoli della Legge Elettorale è scattata la nuova protesta dei grillini davanti a Montecitorio: “buu”, fischi e urla contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e ovviamente contro il Governo Pd-Ap che ha dato il via libera alla fiducia sulla legge Rosatellum. «La fiducia sulla legge elettorale significa non poter discutere una legge», ha spiegato ancora in piazza Giulia Sarti, deputata M5s alla Camera. In mattinata poi il blog di Beppe Grillo ha fatto uscire un lungo post del suo fondatore in cui viene tra i tanti richiami fatto pesante accenno alla vicenda della legge elettorale: «E’ poco ricordare, come ha fatto Di Maio, che i cittadini avranno la loro parte di responsabilità se nascerà l’ennesima legge elettorale porcata. Perché la verità è ancora più torbida, non lasciare nulla a chi ci seguirà, ai nostri discendenti, è una cosa che non ha nessuna scusante: figuriamoci se basta qualche ritornello di una stampa asservita a servire da salvataggio morale per i padri nei confronti dei figli. Il susseguirsi ininterrotto di governi abusivi, corrotti, inetti ci ha reso immuni dai sintomi della malattia». Secondo Grillo bisogna provare rabbia, nausea e sconforto di fronte alla « malattia cronica e, invece, abbiamo sviluppato degli anticorpi che, a differenza delle normali patologie, invece di salvarci ci condannano alla morte delle idee e della dignità». Tra meno di un’ora scattano i primi due voti di fiducia dopo le introduzioni al voto davanti alla presidente Boldrini.
ROSATO, “BASTA VOTO SEGRETO”
Ha parlato il papà della legge elettorale oggi al voto alla Camera, Ettore Rosato: «non si può approvare una legge elettorale a colpi di voto segreto. Dopo cinque anni e tre tentativi falliti questo Paese deve darsi una legge elettorale. Avere regole scritte dal Parlamento e non dalla Corte Costituzionale è quello che dobbiamo fare e stiamo facendo», spiega il Capogruppo Pd alla Camera in una intervista telefonica a TgCom 24 questa mattina. Le accuse che arrivano dalle opposizioni di M5s e Mdp puntano però il dito contro la fiducia, «usata prima dell’Italicum solo due altre volte nel passato, durante il fascismo e per la legge truffa del ’53». Salvini e Berlusconi però questa volta non calcano la mano, dimostrandosi perfettamente d’accordo con l’urgenza di approvare la legge, anche al netto della fiducia. «Facciamo che col voto segreto viene bocciata questa legge. Con che sistema andiamo a votare? Con la vecchia legge del proporzionale puro. Quindi c’è l’anarchia, c’è il caos», ha spiegato sempre stamattina il leader della Lega Nord nella trasmissione 24Mattino su Radio 24.
«Se lei mi chiede il Rosatellum è una figata? Non è la migliore delle leggi possibili. Fosse per me io eleggerei tutti con il maggioritario, quartiere per quartiere, da Ostia a Taranto. Adesso il Pd ha partorito questo sistema con un terzo dei collegi eletti con il maggioritario e due terzi con il proporzionale e io ho ribadito andate avanti così. Ovviamente non voto la fiducia, perché significa sostenere un governo che ne sta facendo di cotte e di crude, dalla scuola, alle tasse, all’Ilva a Fincantieri. Ma possiamo andare avanti altri sei mesi a dibattere di legge elettorale? Detto questo, io semplicemente ho detto che non facciamo le barricate», conclude Salvini.
LE REAZIONI POLITICHE
Dopo la bagarre ieri in Aula – e fuori – oggi va in scena il primo voto di fiducia sulle legge elettorale Rosatellum Bis, e subito dopo il secondo, sui primi due articoli del test licenziato dal relatore Emanuele Fiano (Pd): dalle 15.45 in poi ci saranno le prime votazioni con il Governo che ha accontentato la maggioranza dem nel presentare la questione di fiducia ieri in una accalorata Camera dei Deputati, scoppiata dopo l’annuncio del ministro Finocchiaro. «La fiducia è stata posta per evitare giochini a firma M5S che già si apprestavano a giocare ai franchi tiratori, ai voti segreti e alle imboscate», ha detto il portavoce Pd Matteo Richetti, dopo le tantissime polemiche piovute contro il Governo e contro la compagine di Matteo Renzi a Montecitorio. Ma lo strappo più grave arriva con Mdp che non ha digerito la fiducia sulla legge elettorale e minaccia di uscire dal governo a pochi giorni dalle discussioni per la Legge di Bilancio: «Se siamo fuori dalla maggioranza? Ci hanno buttato fuori. Ci saranno conseguenze sul prossimo provvedimento del Governo, ovvero la Legge di Bilancio? Intanto oggi c’è stato un colpo alla democrazia», spiega uno scuro in volto (eufemismo) Pierluigi Bersani.
Gli fa eco D’Attorre che spiega «Con questa imposizione di Renzi, oggi Gentiloni viene ammazzato politicamente, dopo essersi sdraiato ai voleri del segretario del Pd. La credibilità di questo governo finisce sotto i tacchi e la parabola politica di chi lo guida finisce oggi». Inutile dire come Mdp-Articolo 1 non voterà il doppio Sì alla fiducia sui primi due articoli del Rosatellum 2.0. Diversa la situazione di Forza Italia che dall’opposizione afferma con Berlusconi, «Diremo sì e lo faremo con convinzione, in modo compatto e leale, al voto finale. Siamo fiduciosi per l’ok a Montecitorio e speriamo, allo stesso tempo, che questa legge elettorale possa essere approvata anche al Senato con la più larga maggioranza possibile. In modo da dare al Paese un sistema di voto degno di questo nome e poter andare a elezioni nel 2018».
BAGARRE ALLA CAMERA DOPO LA QUESTIONE DI FIDUCIA POSTA
Ci chiedevamo prima se la fiducia posta alla Camera per il voto sul Rosatellum potesse rompere il governo: per ora no, ma di certo il Parlamento si è spaccato una volta di più per una legge che dovrebbe governare nei prossimi anni la modalità di elezione stessa del Parlamento. Dopo che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha posto la fiducia sul Rosatellum Bis è scoppiata infatti la bagarre: grida, insulti, urla e proteste sia contro la Presidente della Camera Laura Boldrini che ha “permesso” il voto di fiducia e sia contro i banchi del governo. In particolare, la questione di fiducia è entrata sugli articoli 1, 2, 3 del testo base del relatore Fiano: ci saranno dunque tre diversi voti di fiducia nei prossimi giorni. In particolare, ecco la calendarizzazione: le prime due fiducie sui primi articoli della legge elettorale presentata alla Camera, saranno domani 11 ottobre a partire dalle ore 15.45, mentre la terza si avrà giovedì mattina. In seguito si avranno tutti gli altri voti senza fiducia con l’esame degli emendamenti fino al voto finale probabilmente entro giovedì sera sempre alla Camera. «”Il Consiglio dei ministri ha deliberato il proprio assenso a porre la questione di fiducia, qualora risulti necessario, con riferimento al testo unificato delle proposte di legge n. 2352 e abbinate A/R, recante “Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali», questo il messaggio comunicato dal Consiglio dei Ministri di questo primo pomeriggio.
LA FIDUCIA ROMPE IL GOVERNO?
La fiducia è stata accordata dal Governo Gentiloni per il voto in corso sul Rosatellum Bis, ma la stessa maggioranza rischia la spaccatura: a pochi giorni dalle discussioni su Manovra Economica e ultime riforme prima della fine legislatura, Mdp e alcuni del Gruppo Misto non hanno gradito la “forzatura” di Gentiloni e del Pd per rendere blindata la legge elettorale, eseguita onde evitare “scherzhetti” passati come con Tedeschellum e Rosatellum originario. «Rivolgiamo un estremo appello al Presidente Gentiloni – insiste il capogruppo Mdp Francesco Laforgia – affinché tenga fede all’impegno assunto in aula ed eviti che questo strappo che riteniamo addirittura più grave rispetto a quello sull’Italicum, non venga compiuto». La situazione nella maggioranza è assai delicata, con Ap e Autonomie che daranno il Sì alla legge, con Forza Italia e Lega che voteranno la legge ma senza fiducia e con i grillini che guidano al “golpe”: «Se il governo dovesse porre la fiducia sul Rosatellum sarebbe un atto eversivo contro la democrazia, la libertà del voto e la sovranità dei cittadini – tuona il capogruppo alla Camera, Simone Valente – Il tutto con la complicità di Lega e Forza Italia che, sulla carta,sono all’opposizione, ma che fanno parte di questo grande e vergognoso inciucio contro i cittadini». Si aggiunge anche Speranza, leader Mdp, che accusa «Mettere la fiducia sulla legge elettorale a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere è oltre i limiti della democrazia. Qui si sta scherzando col fuoco».
M5S E MDP INSORGONO
Oggi è il grande giorno per la legge elettorale del Rosatellum Bis alla prova della Camera. Il voto tanto atteso che ancora una volta cerca di mettere una “pezza” al sistema elettorale presente che vede due diversi testi applicabili a Camera e Senato qualora ci fossero domani le elezioni politiche. Il testo presentato da Fiano e prodotto da Ettore Rosato (Pd) è di nuovo teatro dello scontro tra le varie forze politiche, in particolare M5s e Mdp che guidano allo scandalo e sono di nuovo insorti questa mattina quanto lo stesso gruppo Dem ha annunciato la probabilità della fiducia in Aula sulla legge elettorale. «Dopo la riunione di maggioranza ho telefonato al premier riferendo che è opportuna la fiducia»: sono bastate queste parole del “papà” della Rosatellum per scatenare il caos, tanto che ora in Consiglio Dei Ministri si decide il via libera alla fiducia per questo pomeriggio. Le opposizioni contrarie alla Legge hanno chiesto l’intervento del Capo dello Stato, che tramite una nota fa sapere, «bene l’impegno del Parlamento, sulla fiducia decide il governo».
A Mattarella si è appellato il leader M5s Luigi Di Maio che su Facebook ha scritto, «Signori, siamo in piena emergenza democratica. Nelle aule parlamentari si sta consumando l’ennesima aberrazione istituzionale: il Pd ha appena dato il suo ok alla fiducia sulla legge elettorale quindi il Parlamento non potrà discuterla. Quello che hanno deciso due o tre capi di partito diventerà legge senza che nessuno possa dire la sua. È un momento critico. Alle 12:00 riuniremo il gruppo parlamentare e decideremo la nostra reazione, che sarà durissima». Forza Italia e Lega Nord infatti hanno fatto sapere che non voteranno la fiducia ma voteranno la legge Rosatellum dando il via alle accuse di “inciucio” mandate da tutti i deputati grillini. Mdp in particolare segna la frattura con il Governo – di cui pure farebbe parte – con la dichiarazione di D’Attorre, «Se dovessimo andare avanti su questa strada voteremo all’unanimità, contro la fiducia e la legge elettorale».
TUTTI GLI SCENARI
Per il voto di questo pomeriggio – dalle ore 15 in poi – il Rosatellum non ha solo la fiducia come possibilità di scrutinio: c’è infatti chi rilancia con un voto non segreto per evidenziare chi è a favore e chi effettivamente contro questo testo elettorale che prevede un misto maggioritario-proporzionale per provare a superare l’empasse attuale della Legge Elettorale (clicca qui per vedere in cosa consiste tecnicamente il Rosatellum 2.0). Intanto sono stati presentati circa 200 emendamenti che potrebbe mettere in serio pericolo la votazione entro la giornata di oggi. Per questo motivo gli scenari aperti sono più che molteplici: con il cosiddetto “canguro” il Pd potrebbe pensare di affossare tutti gli emendamenti con un maxi emendamento che elimini così tutte le richieste di preferenze e voto disgiunto (o che vogliono abbassare le soglie di ingresso in Parlamento, per ora fissate al 3% come lista singola o al 10% per la coalizione). Per la fiducia invece lo stesso Mattarella non sarebbe molto convinto, al netto della dichiarazione lasciata poc’anzi; intanto le manovre per sondare il terreno sono nel vivo. Forza Italia e Lega hanno già dato una sorta di via libera: non voteranno la fiducia al governo Gentiloni, ma non faranno nè barricate nè Aventino. Alle 14.20 arriva poi la definitiva notizia dal CdM: «sì alla fiducia per il voto sul Rosatellum». La “guerra” è aperta, il risultato per niente scontato.