Fondatore del quotidiano La Repubblica e politico di matrice sociale, deputato della Repubblica italiana tra 1968 e 1972 con la coalizione di centro-sinistra, Eugenio Scalfari è stato ospite ieri 10 ottobre 2017 a Di Martedì, programma in onda su La 7 condotto da Giovanni Floris. Il celebre giornalista ha affrontato i temi caldi della politica italiana, a partire dal caos legato alla legge elettorale, su cui il governo ha messo la fiducia: “La legge elettorale è fissata dalla maggioranza, poteva anche non chiedere la fiducia ma è importante sia già pronta: per questo mettono la fiducia”. Il rischio di caduta del governo sembra palesarsi: “Se cade, la legge elettorale non si fa. Ma si deve fare, altrimenti si va con la legge elettorale attuale ed è peggio”. Le elezioni sono alle porte e il Parlamento è al lavoro per trovare un’intesa tra le varie forze politiche, con Eugenio Scalfari che ha successivamente analizzato lo stato attuale dei vari partiti che si candidano a guidare il paese.



DAL M5S A RENZI, PASSANDO PER BERLUSCONI

Eugenio Scalfari è partito dal Movimento Cinque Stelle di Grillo e Di Maio: “A me non piacciono, questo è un fatto personale non un fatto politico. Il motivo c’è: non hanno un programma ma hanno molti voti. Quelli che votano Grillo, votano per un partito che dice ‘se vinciamo dobbiamo fare piazza pulita degli altri partiti’. Dopo di che, qual è il loro programma? Fare del bene agli elettori, ma come si fa del bene? In realtà, loro un programma non ce l’hanno”. Problemi interni invece per il centro-sinistra: “La sinistra quasi sempre è divisa: se sta all’opposizione è unita, se sta al Governo si divide. Perché si divide? Renzi ha fatto l’errore di spostare il partito più sul centro che sulla sinistra: è diventato un partito di centro con qualche colore di sinistra. Renzi vuole comandare da solo, ricorda Berlusconi da questo punto di vista: ha un cerchio magico”. E occhio al terzo incomodo, Berlusconi e Forza Italia: “Hai il 14%, come fa a diventare maggioranza? Se lo sommi ai voti di Salvini, che ha un 14-15%, però è Salvini: bisogna fargli intorno un cancello e lui sta dietro il cancello. Uno che dice che i migranti o hanno già un lavoro o non entrano”. Difficile, al momento, ipotizzare una forte maggioranza e si ventila un accordo Berlusconi-Renzi: “Se Renzi si mette con Berlusconi non perde solo la sinistra dissidente, ma anche tanti voti”.



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