Ma quale sarà ora il Governo di Coalizione, obbligatorio in Austria dopo i risultati pervenuti ieri senza una vera e propria maggioranza, come ampiamente previsto in quesi lunghissimi due anni di infinita campagna elettorale? Kurtz ci sta ragionando anche se una forte possibilità è rappresentata dalla coalizione con l’estrema destra di Strache: negli ultimi mesi le posizioni di Oevp e Fpoe si sono molto avvicinate e soprattutto una nuova Grande Coalizione con il Spoe non pare essere molto probabile, specie con Kern come vicecancelliere. I rapporti sono molto più tesi con i socialdemocratici che non con la destra xenofoba, con i temi di sicurezza e migranti che ovviamente trovano una felice sponda tra il programma del trionfante Kurz e il Fpoe. «Oltre a promettere un taglio delle tasse e una riduzione della burocrazia, ha fatto leva sul tema dell’immigrazione per allargare la base del suo elettorato, insistendo sulla lotta all’immigrazione illegale e la minaccia dell’Islam politico», riporta la scheda di oggi dell’Adnkronos sul “primo millenial” alla cancelleria europea della storia. E dunque, l’opzione di Kurz è segnata: da un lato l’Europa, i favori della Merkel e la “tranquillità” politica, dall’altra la spinta del popolo austriaco e l’influsso della vicina Ungheria di Orban. Kurz è pronto a virare a destra? E soprattutto, Frau Merkel riuscirà a convincere il giovanissimo leader di Vienna a non seguire le mire anti-Ue di Viktor?
LA SCONFITTA DI KERN
Il trionfo di Kurz e l’incertezza su chi potrà essere il partner di governo: il giorno dopo le elezioni in Austria – ricordiamo quelle Legislative – i risultati ancora non sono definitivi visto che mancano i voti per posta (si attenderà fino a giovedì), ma di certo la vittoria del conservatore “verso” destra dell’OFP è certificata. «Ha vinto il cambiamento, ora impegniamoci per costruire la nuova Austria», ha spiegato dopo il trionfo Kurz, mentre gli avversari riconoscono la sconfitta: «In Austria, come è già avvenuto in altri paesi europei, assistiamo a una forte svolta a destra che evidentemente non favorisce i movimenti socialdemocratici», spiega il cancelliere uscente Kern che sta lottando con un testa a testa incredibile con il partito di estrema destra di Strache (26,8% vs 26% dell’ultradestra). «Questo voto – ha scandito ancora Kurz – è un chiaro mandato per realizzare le riforme e i cambiamenti voluti dai cittadini». Ora bisognerà attendere i risultati definitivi per capire con quali forze sarà meglio per Kurz governare: se virare del tutto verso destra o proseguire nel solco della tradizione recente austriaca.
HA VINTO SEBASTIAN KURZ
Dopo gli ultimi exit poll e le prime proiezioni che utilizzano dati reali fino al 60% delle schede raccolte il risultato principale è confermato: il nuovo cancelliere è Sebastian Kurz, ex ministro degli Esteri e capace di trasformare il proprio partito democristiano in una forza elettorale impressionante in soli pochi mesi. Con un leggero (neanche tanto) spostamento verso destra, specie sulle tematiche di sicurezza e immigrazione, ha sbaragliato gli avversari di estrema destra e l’ex premier Kern in pochi mesi, anche se il risultato di oggi non è schiacciante come si poteva pensare: col 31,7% l’OEVP è in netto vantaggio, anche se i risultati ufficiali ultimati si avranno giovedì prossimo con il controllo delle schede di voto arrivate per posta. Dietro però c’è un colpo di scena, con il partito dell’estrema destra FPO che viene superato al fotofinish dai socialdemocratici dell’ex premier Kern, 27% contro il 25,9%, mentre i dati erano ribaltati dopo il primo exit poll che vedete qui sotto. Grave batosta per i Verdi, il partito del presidente della Repubblica Van der Bellen, finiti al momento sotto la soglia di sbarramento del 4%, al 3,8%, dunque fuori dal Parlamento. A proposito del Presidente della Repubblica, pochi istanti fa sono arrivare le prime dichiarazioni ufficiali che spiegano come «Kurz è il chiaro vincitore di questa tornata elettorale, ma il risultato definitivo si avrà giovedì dopo lo spoglio dei voti per corrispondenza». Il rebus coalizione dunque viene spostato più avanti, visto che dopo questi risultati sia la Grande Coalizione popolari-socialdemocratici che Kurz+Strache verso destra restano strade del tutto legittime e probabili.
IL PRIMO EXIT POLL
Stando ai primi exit poll uniti appena chiuse le urne delle elezioni, sarebbe confermato il pronostico della vigilia con Sebastian Kurz nuovo cancellerie d’Austria: secondo il dato uscito con i primi risultati il partito democristiano dell’OVP è dato oltre il 30,5%, comunque in flessione rispetto ai sondaggi della vigilia. Ma tanto basta per star davanti al secondo partito nel Paese, l’ultradestra del FPO di Strache che rimarrebbe al 26,8%, battendo i socialdemocratici di Kern che da premier uscente non andrebbe oltre il 26%. Al momento fare altre possibile combinazioni sarebbe tropo preventivo, dato che siamo di fronte a soli exit poll e ben pochi dati reali. I risultati definitivi dovrebbero arrivare attorno alle 19.30-20, dato che al momento mancano ancora 900mila voti da contare e ogni coalizione potenzialmente resta aperta per formare il governo per la prossima legislatura. Da un lato l’alleanza di destra con Kurz e Strache (108 seggi su 183), dall’altro invece la riedizione della Grande Coalizione popolari-socialdemocratici, con Kurz Cancelliere ovviamente (106 seggi su 183). I Verdi, con il 4,2%, sarebbero appena al di sopra della soglia minima per entrare in Parlamento, secondo gli stessi exit poll diffusi dalla tv pubblica Orf.
IL “CAMBIAMENTO” DI KURZ
Ha parlato subito dopo il voto per le Elezioni austriache il possibile nuovo cancelliere, Sebastian Kurz davanti al seggio elettorale di Vienna dove dopo mezzogiorno si è recato l’attuale ministro degli Esteri. «Spero in un buon risultato, che renda possibile un vero cambiamento in Austria. La nostra campagna ha guadagnato slancio negli ultimi giorni», spiega Kurz non volendo commentare gli ultimi sondaggi che vedono una lieve flessione del partito democristiano rispetto all’ultradestra. Kern invece, spera nel secondo posto e nel sorpasso al partito liberal di destra guidato da Strache, «sono pieno di ottimismo sulla possibilità che il Spoe conquisti il secondo posto». Ultime due ore di voti, dalle 17 i primi exit poll e la situazione di massima per chi potrebbe già stasera parlare come nuovo cancelliere del Governo Austriaco.
KURZ, VANTAGGIO RIDOTTO?
Kurz sarà cancelliere, ma il vantaggio sembra ridursi rispetto agli ultimi sondaggi: in attesa dei risultati con gli exit poll che potrebbero arrivare già dalle ore 17 di oggi, il futuro dell’Austria sembra essere più sul filo del rasoio di quanto sembrasse. Secondo gli ultimi sondaggi prodotti dai principali istituti di rilevamento dell’Austria (Sora, Ifes, Market e Hayek) Kurz sarebbe tra il 31 e il 33%, mentre l’ultradestra di Strache non sarebbe per nulla distante, tra il 25 e il 27% di consenso elettorale. Più indietro i rivali del centrosinistra, con i socialdemocratici dell’ex premier ormai Christian Kern, dato da il 23% e il 27%. Con la soglia di sbarramento al 4%, ce la dovrebbero fare i liberali del Neos, dati al 6%, e i Verdi e la lista Pilz, al 5%: il ministro degli Esteri di 31 anni resterebbe comunque chiaramente al primo posto. Mentre si fa più avvincente il testa a testa fra Spoe e gli oltranzisti di destra dell’Fpoe.
IL BOOM DELL’ULTRADESTRA
Sono aperti i seggi e i cittadini austriaci si apprestano a scegliere il Governo e il prossimo Parlamento dopo aver scelto nei mesi scorsi il nuovo Presidente della Repubblica: il rischio, allora come oggi, è rappresentato dall’ultradestra del Fpo che con Heinz-Christian Strache si candida ad essere il secondo partito del Paese e con una forte influenza e possibilità di accordo con il super favorito Kurz. Fpo-Freiheitliche Partei Österreich, ovvero il Partito delle Libertà, si presenta alla elezioni per fare ancora più man bassa di seggi riportando in auge la tradizione estrema di Haider tra fine Anni Novanta e Duemila. L’arrivo di Kurz ha spezzato i progetti di Governo che sembravano sicuri fino a qualche mese fa: l’Austria è comunque tentata dallo sbandare a destra dopo i fallimenti della gestione di centrosinistra e le forti ondate migratorie che fanno dell’Austria un punto di passaggio che ai cittadini non convince per nulla. Come tra il 2000 e il 2005, gli osservatori austriaci dicono che dopo le elezioni sarà molto probabile un governo formato da una coalizione tra popolari e liberali xenofobi.
AUSTRIA, SEGGI APERTI FINO ALLE 17
Domenica 15 ottobre 2017: data cerchiata nel calendario politico europeo da tempo dato che oggi si celebrano le elezioni in Austria (dalle 7 alle 17), appena un anno dopo le Presidenziali che avevano allertato l’Ue con il “rischio” dell’estrema destra alla guida del piccolo Paese di lingua tedesca. Vinse il verde indipendente Alexander van der Bellen e la possibilità fu scongiurata, ma non per forza cancellata: il cancelliere che prenderà da questa sera dopo i risultati il posto di Christian Kern potrebbe essere infatti con molta probabilità il popolare democristiano Sebastian Kurz. Al posto dei socialdemocratici, la maggioranza in Parlamento potrebbe essere dunque di nuova proprietà dell’Ovp, anche se potrebbe avere bisogno dell’appoggio di FPO, l’estrema destra appunto molto assimilata alle battaglie dell’Afd tedesco, al momento seconda forza nel Paese secondo gli ultimi sondaggi. «Molto eurocritico e sempre più vicino all’est dei paesi di Visegrad» (Ungheria, Polonia, Cechia e Slovacchia)», a parlare è Alexandra Foederl-Schmid, direttrice fino a fine agosto del giornale finanziario di Vienna “der Standard”, intervistata dal Sole 24 ore alla vigilia di questa tornata elettorale molto importante per l’Austria e non solo. «Su chi otterrà il primo posto non ci sono molti dubbi, sarà importante vedere chi arriverà secondo», ha affermato a proposito della contesa fra il cancelliere socialdemocratico uscente del Spoe, Christian Kern, e il leader del Fpo, Heinz-Christian Strache. Il ministro degli Esteri attuale, già ridefinito “Kaiser” Kurz sta per prendere il controllo del Governo, se i sondaggi venissero confermati, con un’operazione di restyling del “vecchio” partito popolare conservatore che in pochi mesi è riuscito a mettersi dietro estrema destra – in Austria molto viva – i verdi, i socialdemocratici e le altre compagini. Uno dei suoi slogan è quello che preoccupa e non poco l’Europa che pensa ad un possibile cartello con l’Fpo dopo le elezioni di questa sera: ««fino a quando non saranno sicure le frontiere dell’Austria dovremo proteggerle».
COME SI VOTA: RISULTATI ELEZIONI AUSTRIA 2017
Le urne aperte per tutta la giornata di domenica porteranno gli austriaci a scegliere il proprio governo e il proprio nuovo cancelliere, nell’incertezza della posizione da tenere in Europa con le crisi migratorie e i blocchi alle frontiere (come il Brennero) che hanno rappresentato l’intera campagna elettorale nelle ultime settimane. Va ricordato che in Austria vige come legge elettorale un metodo alquanto particolare, confermato in questi ultimi vent’anni: 183 membri del Consiglio nazionale sono eletti dal liste chiuse proporzionali in nove circoscrizioni multi-membro sulla base degli stati (con dimensioni variabili da 7 a 36 posti) e 39 sotto-elettorali. I posti sono assegnati applicando il metodo Hare a livello sub-circoscrizione e D’Hondt a livello federale, con una soglia di sbarramento del 4% o una sede in uno dei 39 sotto-collegi. Ricordiamo che il Parlamento austriaco è composto da due camere di cui però solo il Nationalrat è eletto direttamente dal popolo mentre l’altra, il Bundesrat, è una rappresentanza delle nove regioni austriache, che delegano i loro rappresentanti. Per la camera elettiva la soglia di sbarramento è al 4% e possono votare tutti i cittadini austriaci sopra i 16 anni di età compiuti.
GLI ULTIMI SONDAGGI
Da almeno 3 mesi la situazione di analisi del voto in Austria non vede sorprese al primo posto, con Kurz in testa saldo e verso la vittoria alle Elezioni Legislative (più o meno con la stessa certezza con cui Angela Merkel doveva vincere, e ha vinto, in Germania lo scorso 24 settembre); è sui posti che seguono che potrebbero dare una conformazione assai diversa alle possibili coalizioni e ticket che ancora si cerca una quadra, non risolta neanche a pochi giorni dalle urne. Oggi il momento del voto darà il responso ufficiale, ma intanto le compagini politiche si sono avvicinate così con l’ultimo sondaggio prodotto il 5 ottobre: Ovp di Kurz al 34%, l’Spo del premier uscente Christian Kern paga dazio al 22%, in forte calo. Al secondo posto al momento ci sono gli estremisti di destra del Fpo di Heinz-Christian Strache: i Verdi al 5%, i NEOS al 6% e il Pilz al 4% sono fuori dai giochi. Come si può vedere, l’estrema destra in Germania pochi giorni fa ha festeggiato lo storico ingresso al Bundestag con il 12%, mentre qui l’FPO è in netto sviluppo maggiore rispetto ai colleghi europei: il rapporto con Kurz e le dinamiche da coalizione possibile saranno forse le uniche vere mine vaganti di questa elezione “scontata” nell’esito ma non nelle conseguenze future.
LE POSSIBILI COALIZIONI
«La Ue deve riacquistare la sua forza nelle grandi questioni e retrocedere dove i singoli Stati possono decidere meglio» ha risposto Kurz ad una domanda sull’ Unione Europea. Proprio il rapporto con l’Europa, le frontiere e i migranti rappresentano il punto cruciale della partita elettorale di queste Legislative 2017 e anche sul fronte delle possibili alleanze-coalizioni. Anche qui, come in Germania, l’ipotesi n.1 è la Große Koalition ma a ruoli invertiti rispetto a come era fino a poco fa in Austria: maggioranza popolari, l’appoggio fornito dai socialdemocratici in netto calo. Ma cresce la quota di chi ritiene che siccome le posizioni di Kurz sull’immigrazione e la sicurezza sono molto più prossime al Fpo, dopo i risultati di questa sera con un’eventuale retrocessione ulteriore del centrosinistra porterebbe ad una nuova coalizione riedizione dell’era Haider tra popolari ed populisti di destra. L’Europa spera nella prima ipotesi ma è evidente che in base ai dati nei prossimi giorni si potrebbe “tranquillamente” virare sulla seconda con Kurz per niente pregiudiziale nei confronti dell’estrema destra di Strache. Del resto l’ormai ex cancelliere Kern si è dichiarato indisponibile a continuare la collaborazione con i democristiani, se non come senior partner. Questo non avverrà e allora potrebbe realmente crearsi un ponte democristiani-destra austriaca che potrebbe portare non pochi problemi con Ue e i vicini più prossimi alle frontiere. Sì, avete capito bene, anche l’Italia.