I politici sono diventati delle macchiette, anche per questo la satira contro di loro è diventata semplice. Questo è in sintesi il pensiero di Gene Gnocchi, che nell’intervista rilasciata a Libero ha parlato anche dell’aria che tira a sinistra. Per il comico il problema dei politici è che trascorrono troppo tempo in tv: «Una volta andavano solo alle tribune politiche. Ora sono in tv dalla mattina alle 7 alla sera. E poi ci sono i social. Nella loro smania d’apparire, per forza fanno figuracce». Chi fa ridere, però, più della satira è la sinistra per Gene Gnocchi: una constatazione tutt’altro che positiva… «Dieci anni fa feci campagna per Bersani. Ho avuto una bella delusione, gliel’ho detto anche personalmente. La gente vuole risposte serie ai problemi, non alle gag», ha rivelato il comico. Difficile allora per lui indicare per chi voterebbe, soprattutto in considerazione del fatto che ha fatto questa scelta in passato pensando di farlo con persone migliori di lui. «Ma sinceramente vedo personaggi peggiori. Il 50% degli italiani che non votano me li spiego così».
GENE GNOCCHI: “M5S? IL MENO DEL MENO PEGGIO DEL MENO PEGGIO”
Responsabile della copertina satirica di DiMartedì su La7, Gene Gnocchi ne ha per tutti. Le sue critiche alla sinistra infatti non lo spingono verso il Movimento 5 Stelle, che definisce «il meno del meno peggio del meno peggio». E allora visto che i politici sono diventati comici e che i comici sono diventati politici (vedi Grillo), Gene Gnocchi ha deciso di scendere in campo con il Partito Del Nulla, considerato «la vera alternativa al Movimento 5 Stelle». Sui vaccini ha una posizione precisa (e, vi anticipiamo, anche molto divertente): «Vanno tutti provati su un’unica cavia, Alfano. Perché tanto gli effetti collaterali non possono che migliorarlo». Per gli immigrati invece propone un concorso speciale: «Il Gratta e Resta». Battute a parte, il comico ha spiegato di aver ritrovato con Floris la stessa libertà che gli lasciava Simona Ventura a Quelli che il calcio: «Mi faceva fare tutto quello che volevo. E Floris non mi ha mai detto “Questo non lo puoi fare”».